Lunedì, Giugno 23rd/ 2014
– di C.Alessandro Mauceri –
Redazione Quieuropa, Clandestini, rifugiati politici, Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati, Unhcr, Antonio Guterres, American [...]
Mercoledì, Marzo 14th / 2012
Parlamento europeo / Famiglia / Parità / Omosessuali / Veld / Sschmidt
Strasburgo: Europarlamento chiede imposizione del riconoscimento “famiglie omosessuali”
Dopo le sovranità nazionali l’Europa pensa a distruggere la famiglia e il suo ruolo etico
Strasburgo – Promuovere il riconoscimento delle coppie omosessuali superando la definizione di famiglia tradizionale, intesa come unione tra uomo e donna: questo il contenuto della risoluzione approvata, nelle scorse ore, al Parlamento europeo di Strasburgo. Ma l’ambiguità è rintracciabile già nel titolo della proposta “Risoluzione sulla parità tra donne e uomini nell’Unione Europea”. Donne e uomini, nient’altro. Un contesto universalmente condivisibile, nel quale, però, vengono inseriti paragrafi che modellano il senso generale dell’intera risoluzione. È il caso del paragrafo 5, in cui “la Commissione e gli Stati membri vengono invitati ad elaborare proposte per il riconoscimento reciproco delle unioni civili e delle famiglie omosessuali a livello europeo nei Paesi in cui già vige una legislazione in materia, al fine di garantire un trattamento equo per quanto riguarda il lavoro, la libera circolazione, l’imposizione fiscale e la previdenza sociale, la protezione dei redditi familiari e la tutela dei bambini”. Al paragrafo 7 viene contestata la definizione di “famiglia tradizionale” utilizzata da diversi rappresentanti di Stati membri, perché considerata restrittiva e come concetto che nega la tutela giuridica a coppie composte da persone dello stesso sesso e ai loro figli. Figli? Quali? La natura non prevede che coppie omosessuali possano generare vita, obiettivo primo e di estremo valore che, invece , rientra nel concetto di quella “famiglia in senso ristretto”. Alla proposta avanzata dall’europarlamentare olandese del gruppo Alde, dei Liberal-radicali, Sophia in’t Veld, si aggiunge la notizia che in Danimarca, dal 15 giugno prossimo, le unioni omosessuali potranno essere celebrate in chiesa. Per la premier Helle Thorning Schmidt si va verso una Danimarca moderna. Moderna non si sa per cosa. La vera ambiguità è quella contenuta nella risoluzione che da un titolo generico e condivisibile, inganna poi con passaggi specifici e dettagliati che, a detta nostra, non contribuiscono ad allargare il concetto di famiglia tradizionale ma, al contrario, tendono a restringerlo. Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)
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