2 Giugno: Festa della Repubblica? Ecco perchè non c’è proprio nulla da festeggiare!
Sabato, Giugno 2nd / 2012
– di Sergio Basile –
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2 Giugno, Festa della Repubblica?
Non c'è proprio nulla da festeggiare!
l'Italia? Una casa svenduta e terremotata
Maroni: "Soldi buttati nel cesso!"
Festa della Repubblica - 2 Giugno 2012
Roma – Nelle scorse ore, nella Città Eterna, è andata in scena quella che sarà ricordata dagli Italiani come la "parata della discordia": una "Festa della Repubblica" delle polemiche e del cattivo gusto. La sfilata, pur se portata avanti ed organizzata in forma sobria a ricordo delle vittime del terremoto in Emilia Romagna, è apparsa come vuota e priva di passioni. Ma cosa festeggiamo? Davvero nulla! Così accade che, mentre Giorgio Napolitano e Mario Monti sprecano aggettivi e luoghi comuni dal palchetto di Piazza Venezia, per ricordare agli Italiani che il nostro è uno stato sovrano unito e coeso, una domanda da "Quiz Show" aleggia come un'enorme nuvola sull'immenso teatro del Campidoglio: cosa festeggiamo? Forse la perdità avvilente e sconcertante di una sovranità nazionale ceduta allegramente – con la complicità degli stessi attori protagonisti della pantomima odierna – alla tecnocrazia dominante di Bruxelles? O forse la perdita di una sovranità monetaria ceduta ai banchieri privati che controllano la Bce di Draghi e che nei giorni scorsi hanno ottenuto – col nulla osta dell'Europarlamento – il rafforzamento dei coefficienti patromoniali di Basilea 3? O ancora la perdita della sovranità fiscale sancita dallo stesso professor Monti nel Consiglio Ue, che impedisce di fatto allo stato "sovrano" italiano di poter restituire in servizi il "maltolto" frutto di una tassazione iniqua da "record del mondo" (abolendo il deficit spending)? O ancora la perdita indecente della sovranità nazionale del corpo elettorale ad opera dell stesso Re Giorgio che dopo la auspicata caduta dell'impresentabile Re di Arcore (anziché favorire un repentino e democratico voto elettorale, con l'alibi della letterina della Bce e del rating) ha favorito in tutti i modi la nomina di un tecnocrate? E che tecnocrate! Un uomo di primo piano dell'élite mondialista: capo europeo – tra l'altro – della segreta e subdola Trilateral Commission – una sorta di superloggia mondiale dove i membri del direttivo, anche dopo le loro eventuali dimissioni, vi restano in realtà a vita in qualità di "membri onorari", partecipando attivamente alla pianificazione di tutte le politiche fiscali, economiche, e non, del pianeta – nonché referente e membro di un'altra dozzina di banche d'affari (es.: Goldman Sachs) e società più o meno segrete, che lo stesso professore avrebbe contribuito a creare, sicuramente per il bene di tutti gli Italiani, oggi celebrati in questo atteso e "sentitissimo anniversario" della festa della loro "Casa ideale, ma terremotata". Una casa svenduta, privatizzata, ed in parte regalata ai Cinesi ed agli Americani della Goldman. Per non parlare dell'enorme speculazione sul debito pubblico, favorita dall'indifferenza – e complicità – di Bruxelles e dagli amici dello stesso Monti.
Domani?
Dunque una festa della Repubblica indigesta ed inutile, per non dire ipocrita: tanto per gettare nuova polvere negli occhi agli Italiani, almeno a quelli più attaccati a questa parata, che è oggi una parata di demagoghi e personaggi impresentabili: tra l'altro fatti oggetto, nelle ultime sttimane/mesi di numerose denunce, sia alla Procura della Repubblica di Cagliari, che alla Corte Europea: quest'ultima piovuta come fulmine a ciel sereno per la maniera con la quale il professore neoliberista starebbe maltrattando il Sud della Penisola. Ma questa è un'altra storia. Per oggi l'importante è festeggiare, per parlare di disoccupati, esodati, disperati, ri-esodati, scoraggiati, tartassati, pensionati alla canna del gas, terremotati e roba varia ci sarà tempo, magari domani.
Solo per la cronaca
Comunque, per la cronaca, alla "parata dei dissapori" erano presenti, oltre ai già citati Mario Monti ed al "Capo dello Stato", Re Giorgio Napolitano, i vertici militari, le alte cariche istituzionali, i ministri di Monti, e alcuni leaders ed esponenti del mondo della politica. Non c'era il ministro della Cooperazione internazionale e dell’integrazione Andrea Riccardi, in visita alle zone terremotate. Mancavano i rappresentanti dell'Idv e della Lega. Molto eloquenti, in merito, le parole dell'ex-ministro leghista Roberto Maroni che questa mattina dichiarava: "Non partecipiamo perché l'aiuto dello Stato ai terremotati deve essere più concreto che celebrare una festa facendo buffet e buttando soldi nel cesso''. Mancava anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che nei giorni precedenti si era detto contrario allo sfilata, chiedendo un ripensamento in segno di lutto. Ma l'assenza più pesante era sicuramente quella dei vigili del fuoco: diretti in massa a confortare e ad aiutare concretamente il popolo dell'Emilia, in questo tempo di lacrime e sangue.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)