Martedì, 19 giugno / 2018
– di Matteo Mazzariol / Presidente [...]
Venerdì, Aprile 27th/ 2012
– di Maria Laura Barbuto –
Unione Europea / Grecia / Atene / Ocse / Troika / Crisi / Lavoro / Disoccupazione / Suicidi / Pensione / Tagli / Giovani / Pasok / Chrisoxoidis / Polibos / Metoikidis / Perdita delle radici cristiane dell'Europa
La Grecia nelle sabbie mobili della crisi
Previsti nuovi tagli per il biennio 2013-2014.
Che fine farà Atene?
Atene – Nikos Polibos, 38enne greco, aspettava da 2 anni il posto che aveva vinto in concorso pubblico come docente di Geologia presso l’Università di Atene. Ma i tagli previsti per far fronte alla crisi, hanno congelato la sua nomina ed anche la sua vita. Sabbas Metoikidis, 45 anni, maestro, attivista e sindacalista, marito e padre di famiglia, rimasto nell’immaginario collettivo come uomo dotato di grande coraggio perché tre anni prima, circondato dalle forze dell’ordine, si era rivolto ai poliziotti dicendo: “Oggi quanti ne dovete arrestare? Io sono un maestro, vengo io”. Entrambi suicidi, o meglio, entrambi “uccisi”, prima moralmente e poi fisicamente, dalla crisi. E insieme a loro, tantissimi altri nomi di coloro che hanno “preferito” farla finita, chiudere gli occhi davanti un mondo governato da un’economia che mette tutti in ginocchio, fatta eccezione per i potenti.
Il peso dell'esistenza e il demone che attanaglia la Grecia
E intanto, i lavoratori greci sembrano essere destinatari di soli doveri mentre i loro diritti risultano subordinati alle decisioni della politica: secondo quanto affermato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, Ocse, in un solo anno, i redditi hanno registrato un calo notevole, compreso tra il 25% ed il 30% e, come se non bastasse, i contratti individuali sostituiscono quelli collettivi. Il lavoro della Troika pare sia stato insuperabile, ma solo sulla carta: nonostante siano stati firmati in 2 mesi oltre 33.000 contratti di lavoro, circa la metà di essi fa riferimento a lavori precari o a orario ridotto. Lavoratori, inoltre, “sottopagati” rispetto a quelli del resto d’Europa: 17,30 euro all’ora contro i 26,9 dell’Unione Europea. Così, su 10 giovani, 7 pensano di lasciarsi alle spalle il proprio paese e partire, emigrare. E gli anziani? Loro non possono neanche pensare di andare all’estero, non possono permetterselo visto che negli ultimi anni la loro pensione ha subito tagli che vanno dal 12% al 40%.
Previsto campo di concentramento per immigrati
Ma ancora non è finita: gli immigrati sono costretti a subire soprusi e maltrattamenti e c’è chi addirittura ha affermato, tra l’altro con grande soddisfazione, che “la settimana prossima sarà aperto il primo campo di concentramento per immigrati per ripulire la città Atene”. Lo ha detto il ministro socialista della Protezione del Cittadino, Chrisoxoidis che continua le “sue” retate per la città e, nel frattempo, in vista delle elezioni, per non farsi mancare nulla, pensa alla sua candidatura tra le file del Pasok.
Grecia – La sovranità appartiene… alla Troika… Che la esercita?
Mentre l’intera Grecia affonda nelle sabbie mobili della crisi, si ha anche il coraggio di parlare di elezioni: tanto lo si sa, la sovranità non appartiene più al popolo che se l’è vista strappare via dalla Troika, la quale ha già annunciato che tra il 15 ed il 21 maggio, sarà presente nella capitale greca per conoscere i nuovi rappresentanti e – soprattutto, aggiungiamo noi – per stabilire i nuovi tagli previsti per il biennio 2013-2014. La situazione della Grecia non fa altro che riflettere un’anima europea, ormai venale, che ha perso il suo spirito e le sue radici cristiane, privilegiando una politica che valuta il “sociale” sempre sulla base del denaro e dell’economia. Ma adesso quali sacrifici chiederanno ai cittadini greci? Forse chiederanno l’anima e, tra l’altro, di molti se la sono già presa nel vero senso della parola.
Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)
Thank you to the good writeup.