Giovedì, Giugno 19th/ 2014
– di Euristeo Ceraolo –
Martedì, Marzo 6th / 2012
– di Sergio Basile –
Bce / Crisi Ue / Aste / Dimissioni Abi / Pignoramenti / Pensionati / Crescita
Mercato finanziario drogato da banchieri e
inflazione allo sbando. Il ruolo della Bce
Stranezze bancarie targate Bce: record dei
“depositi overnight”, “pseudo-aste”,
signoraggio e strette creditizie.
Francoforte, Roma – La notizia del giorno è che le due “operazioni finanziarie” condotte nelle scorse ore dalla Bce – l’istituto di Francoforte le definisce impropriamente “aste”, come se le banche competessero tra loro per ottenere il prestito – hanno portato nel portafoglio di Eurolandia mille miliardi di euro. Ma in tempo di crisi, dove sta la grave anomalia? Sicuramente nel fatto che oltre a non essere aste, non si tratta neppure di prestiti. Ma allora di cosa si tratta? In realtà sono semplici finanziamenti a fronte di titoli presentati dagli istituti di credito europei, ed accettati da Francoforte. La contropartita della Bce è una massa di euro sonanti. In gergo bancario potremmo definirli operazioni di “Pronti contro termine”, con durata triennale. Che fine anno? Far ripartire l’economia? Risanare la crisi? Pare di no! Esse nei fatti – analizzando il fenomeno da un punto squisitamente tecnico ed economico – sarebbero finalizzate a drogare il mercato, contribuendo loro malgrado all’acuirsi dell’inflazione. La stessa sottoscrizione di titoli di stato, è un’operazione valida al fine del sostenimento della quotazione dei titoli stessi. Il tutto ruota ovviamente sul meccanismo – permetteteci, “perverso e pazzesco” – dello spread: più volte rivelatosi iniquo e sballato (vedi fallimento Lehman Brothers negli Usa)o anticostituzionale (sostituendosi di fatto al controllo democratico degli stati sancito dalla Carta Costituzionale). Ma l’altra grossa fregatura sta nel fatto che le banche pagano l’1% (costo più basso del tasso d’inflazione) alla Banca Centrale Europea (Ecb o Bce) e gli stati dell’Eurozona, a loro volta, come nel caso dell’Italia, pagano interessi ben più alti. Oggi, ad esempio, l’ormai ex-Bel Paese paga il 5% alle banche sottoscrittrici. E in fondo un grande carrozzone speculativo che sottrae risorse al rilancio economico europeo. Soprattutto se consideriamo il fatto che con “Basilea 2” e “Basilea 3” le banche per legge devono avere riserve patrimoniali paracadute del 7%, ed oggi anche maggiori. In parole povere alimentano “per legge” (ma che razza di legge è?) la stretta creditizia a imprese e famiglie, costrette alla fame, alla precarietà perenne e/o vicine al fallimento. Prima il luogo comune dominante era “non esistono più le mezze stagioni”, ora – nell’indifferenza pressocchè totale dei grandi carrozzoni politici – possiamo dire: “non esiste più la classe media”. Uccisa da pressione fiscale vicina al 43-45%, da accise sulla benzina da film horror e dallo strapotere dei banksters.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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