Martedì, Ottobre 7th/2014
– Redazione Quieuropa –
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Giovedì 21 th / Giugno 2012
– di Silvia Laporta –
G20 / Messico / Eurozona / Los Cabos / Monti / Hollande / Mekell / Usa / Banche Svizzera / Italia / Spagna/ Francia / Benoit Coeurè / Commissione Ue / Bond / debito pubblico / titoli statali / Fondo Salva Stati / European Financial Stability Facility / European Stability Mechanism / crisi economica / Banca Centrale Usa / Washington / Ben Bernake / Pil /
Dopo il G20, le Banche "confabulano"
sul da farsi
G20: Termina il vertice delle banche e
dei banchieri
Nulla su stragi, guerre e povertà
Los Cabos, New York, Bruxelles – Dopo la conclusione del G20, vengono fuori i primi “risultati” , frutto delle riflessioni delle più forti potenze mondiali. Al tavolo di Los Cabos, la tensione era stata parecchia, soprattutto per la questione delle crisi europea, che "rischierebbe – secondo la propaganda ufficiale – di contagiare le altre economie mondiali". Raccoglie le prime adesioni la proposta di Mario Monti: mobilitare il (liberticida) Fondo Salva Stati per comprare titoli di stato italiani e spagnoli. L’idea del premier tecnico, espressa durante il vertice mondiale, era quella di usare subito le risorse dell’European Financial Stability Facility (Efsf) , poi quelle dell’European Stability Mechanism che subentrerà (per la gioia dell'eurocasta e la disperazione degli Europei) da Luglio, per effettuare acquisti sui mercati che – sempre secondo la propaganda di regime – dovrebbero far calare i tassi spagnoli e italiani. Ma evidentemente sono tutte balle! E sappiamo benissimo il perchè (vedi articolo in "Qui Europa" Debtocracy del 21 giugno 2012). La proposta aveva subito raccolto l’adesione di Francoise Holland: “E’ giusto che paesi più virtuosi come l’Italia possano finanziare il proprio debito sovrano a tassi inferiori, rispetto ai paesi che non hanno fatto gli stessi sforzi”, aveva detto il premier francese. A sorpresa anche la parziale apertura della Merkel alla proposta di Monti che, dopo aver precisato che questi interventi non sono in discussione nell’immediato – e dopo un pò di sano teatrino – ha aggiunto però, “che c’è la possibilità che questo avvenga”. Ma guarda un pò! Prontissima, invece, l’approvazione da parte di un autorevole esponente della Bce, Benoit Coeurè, membro del consiglio esecutivo e responsabile degli interventi sui mercati, che giudica un mistero, il fatto che i governi non ci abbiamo pensato prima, visto che lo statuto del fondo Salva-stati prevede esplicitamente che possano comprare bond dagli stati stessi. Pertanto, si continuano ad adottare in maniera grave ed imperdonabile puri e semplici “palliativi”, senza risolvere fino in fondo il problema. Ma non solo. Esso si aggrava in una bieca propaganda secondo la quale le suddette risorse "regalate" alle banche, risulterebbero addirittura "insufficienti": resterebbero – secondo l'eurocrazia – 400 miliardi di euro a disposizione, a fronte di una montagna di titoli pubblici italiani e spagnoli nell’ordine di 2.600 miliardi. Dunque l'Europa si avvia ad una fase di "eurodittatura", la più subdola e (forse) deleteria che abbia mai avuto!
USA: FED meglio della BCE
La Banca centrale Usa, (Federal Reserve) invece, nelle scorse ore – secondo quanto dichiarato dal presidente della stessa Fed, Ben Bernanke – si è limitata a un annuncio di portata molto più modesta: continuerà la sua operazione “Twist” cioè continuerà nell’acquisto di titoli pubblici di durata lunga, per mantenere basso il costo del denaro prestato a imprese e consumatori. , consiglia pretenziosamente alla Banca Usa di fare di più. A breve infatti si troverà tra due fuochi: da una parte la crisi europea, dall’altra una possibile paralisi di bilancio a Washington quando, a fine anno democratici e repubblicani, si scontreranno sul nuovo limite di debito. La fed, infatti, avanza previsioni negative sulla crescita Americana: l’aumento del Pil, dovrebbe situarsi tra il +1,9 e il +2,9 per cento, un risultato sicuramente migliore dell’Eurozona (non poteva essere altrimenti, vista la politica incongruente portata avanti da draghine dalla sua BCE) ma comunque – sembrerebbe – un punto in meno rispetto alle previsioni precedenti.
G20 – Un vertice per le banche
Insomma, le conclusioni di un vertice così importante, non tradiscono (in negativo) le nostre aspettative, "regalandoci" – ovviamente – decisioni che premiano ancora una volta le banche ed i banchieri che governano il mondo. Nessun dibattito riguardo a problemi sociali, persecuzione alle comunità cristiane in Nigeria (genocidio); malcontenti e povertà che affliggono i contribuenti; stragi e guerre che stanno depredando il mondo. Si è continuato a parlare soltanto del MES (distruttivo Meccanismo Europeo di Stabilità) e dei fondi europei – che poi vengono direttamente dalle tasche dei contribuenti – da versare non nelle mani, ma nelle "banche" dei paesi più in crisi. Fondi che, come sappiamo, serviranno soltanto a perpetuare all'infinito la situazione creata a tavolino da questi cosidetti "Grandi". Vendere tutti i titoli pubblici statali alle Banche, significa regalare loro, passo dopo passo, sempre più autorità; vendere letteralmente il controllo delle nostre vite. Fortunamente la dignità non è in vendita, almeno per noi cittadini! Ed è dalla nostra dignità che dobbiamo partire per riprendere in mano prima il nostro presente e poi il nostro futuro.
Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)
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Appendice tecnica – Parole chiave
Bond
Titolo di debito emesso da società o enti pubblici che attribuisce al suo possessore il diritto al rimborso del capitale prestato all'emittente alla scadenza, più un interesse su tale somma. Un'obbligazione tipica sono ad esempio i titoli di stato. Scopo di un'emissione obligazionaria è il reperimento di liquidità da parte dell'emittente.