Mercoledì, Luglio 3rd/2013
– Comunicato Stampa di Carlo Finazzi, Presidente F. R. –
Mercoledì, Marzo 14th/ 2012
Italia / Bce / Ltro / Banche / Rifinanziamento / Stretta creditizia / lobby / Draghi
Il prestito della BCE non garantisce contro la stretta. E' il dominio dei banchieri?
La Long Term Refinancing Operation non vincola sull’utilizzo dei fondi prestati
Milano – Il maxi prestito accordato dalla Banca Centrale Europea alle banche, per immettere liquidità sul mercato, ha la pecca di non prevedere vincoli – stando a quanto riportato dalla stampa in questi giorni – all’utilizzo di questi fondi per favorire l’accesso al credito da parte di imprese (per lo più piccole e medie) e clientela privata (nel 2011 c’è stato un crollo di quasi il 20% dei mutui in Italia). Chi ci garantisce che le banche, anche quelle di piccole dimensioni e maggiormente legate al territorio, non possano utilizzare questi fondi per ulteriori speculazioni finanziarie? Vedi operazioni over-night. Le banche italiane hanno chiesto ben 116 miliardi. Tra queste, Intesa Sanpaolo avrebbe chiesto fondi per 24 miliardi, cioè il 4,5% del totale europeo, Unicredit per circa la metà. Ubi Banca avrebbe chiesto fondi per circa 6 miliardi, mentre per Banco Popolare la partecipazione è stata di circa 3,5 miliardi di euro, come per Mediobanca. Secondo JpMorgan difficilmente questi fondi si tradurrebbero in liquidità agevolante l’accesso al credito e la stretta creditizia rischierebbe di rimanere. Varrebbe la pena chiederne conto ai diretti interessati, a tutela degli indiretti interessati, cioè noi clienti-risparmiatori-investitori. Forse sarebbe il caso di rivedere urgentemente gli accordi di Basilea e tornare alla realtà, prima che i banchieri e le lobby finanziarie – in aggiunta a quanto fatto – si impossessino – complice la fin qui dissennata politica europea – anche dei restanti piccoli meandri del pianeta rimasti liberi e vergini. Tocqueville insegna! Alessandro Pavanati (Copyright © 2012 Qui Europa)