Bilancio 2013 – A Strasburgo Aumenti Spropositati e Contraddizioni
Parlamento europeo – Strasburgo
Sessione Plenaria – 3, 4, 5 Luglio 2012
– Venerdì, Luglio 6th/ 2012 –
Bilancio Ue 2013:
– Aumenti spropositati e Contraddizioni
– Riproposta Sede Unica per Europarlamento
Bilancio Ue 2013 - L'Europarlamento avalla gli aumenti, malgrado la Crisi e l'Austerity
Strasburgo – Votando una "iniziativa di preparazione" alla procedura di bilancio 2013, la maggioranza degli eurodeputati – riuniti in plenaria a Strasburgo, mercoledì scorso – ha chiesto ai 27 Stati membri dell'Ue di non chiedere tagli "sensibili" al bilancio Ue 2013 o "causare un'inutile impasse perché incapaci di mettersi d'accordo sui metodi di calcolo nel corso dei negoziati sul bilancio 2013". Avendo approvato il mandato per i "negoziati sul bilancio 2013" (tra il Parlamento e gli Stati membri, in data 9 luglio) i deputati hanno inoltre sottolineato che "il bilancio deve concentrarsi su crescita e occupazione e votato a favore di una sede unica per il Parlamento europeo". Secondo il relatore italiano Giovanni La Via (PPE) "questo voto avviene in un momento cruciale per l'Europa di oggi. Sono dell'opinione – ha continuato La Via – che, dopo il vertice del Consiglio europeo del 28-29 giugno, durante il quale i Capi di Stato e di governo hanno trovato un accordo sul Fiscal Compact per la crescita e l'occupazione (?) , dobbiamo chiedere agli Stati membri di investire le risorse necessarie (?) per uscire dalla crisi".
Dubbi e Contraddizioni – Fiscal Compact
Tale dichiarazione ci lascia però perplessi, almeno per 2 motivi: 1) il primo è legato all'opportunità di definire il Fiscal Compact (in parole povere, l'istituzionalizzazione del pareggio forzato di bilancio degli stati dell'Eurozona) come foriero di crescita ed occupazione. E' un concetto davvero fuori dal mondo, e le statistiche ed i numeri della recessione ci danno ampliamente ragione. Neutralizzando ogni possibilità d'investimento a debito da parte dello stato (Deficit Spending) s'impedisce infatti allo stesso di contribuire al processo di crescita economica e sviluppo del sistema paese. Cosa che il Consiglio Ue ha delegato in maniera univoca al capitale privato ed alla speculazione, snaturando il ruolo naturale attribuito allo stato ed allo stesso welfare, e contribunedo, inoltre, ad accrescere il debito pubblico con l'emissine di altri bond ad interesse sottoscritti da banche e privati. Ciò, come visto, apre pericolosamente – ed ancor più – la porta dei paesi in crisi alla speculazione, esponendo la sovranità statale a logiche di rimborso che pongono – in caso di impossibilità di rimborsare i prestiti nei tempi e nelle modalità stabiliti dal contratto – a deleterie forme di signoraggio, svendita e pignoramento. E come mettere i paesi sotto scacco dei privati, che ne stanno divenendo – in tal senso – i nuovi "padroni". Che vantaggio i cittadini europei possono trare da tutto ciò? Davvero nessuno! Molti invece i vantaggi per banche e speculatori privati;
Dubbi e Contraddizioni – Nuove Risorse pubbliche
2) La relazione chiede, inoltre, di investire risorse (evidentemente pubbliche: trasferite in quota dagli stati verso l'Unione europea, cioè verso i suoi organi) per la crescita. Ma evidentemente non si tratta di accantonare altre risorse, fare altri debiti (e di conseguenza intensificare i livelli, già da record, della tassazione) ma piuttosto di intervenire tempestivamente con misure che ad oggi vanno nettamente contro la line adi austerity ed accentramento adottate da Consiglio Ue e Commissione. Misure "anti-casta" ma necessarie: delegittimazione delle agenzie di rating: riforma dei derivati; emissione del denaro a costo zero e non ad interesse (come attualmente avviene); bando delle operazioni off-shore e dei depositi over-night (trova riferimenti in motore di ricerca di "Qui Europa"). Inoltre c'è da dire che i negoziati per il bilancio negli ultimi anni sono stati segnati da disaccordi sul metodo di calcolo del livello dei pagamenti nel bilancio.
Il Controllo sulla Spesa della Commissione
In tal senso i deputati hanno invitato i governi nazionali che dovessero nutrire dubbi sulle stime di spesa presentate dalla Commissione europea di Barroso, di chiarirli il prima possibile per evitare difficoltà durante i negoziati, come avvenuto lo scorso anno, ricordando – tra l'altro – che "gli stanziamenti di pagamento proposti dalla Commissione europea si basano sulle stime degli stessi Stati membri". Pertanto la maggioranza di deputati votanti ha invitato la Commissione a verificare con gli stessi leader europei che la stima delle loro richieste relative agli aumenti dei pagamenti sia "esatta e realistica". Il mandato, per la cronaca, è stato approvato con 540 voti a favore, 93 contrari e 52 astensioni. Quindi una buona fetta dei deputati si è rivelata comunque contrario ad avallare tali scelte.
Presidenza danese assente
I deputati hanno poi deplorato l'assenza della Presidenza danese alla riunione tenuta per trovare un'intesa comune sui pagamenti, incaricando la sua squadra di negoziatori, guidata da Giovanni La Via, di "proteggere le risorse del bilancio previste per crescita, occupazione e altri settori in cui – secondo la stessa relazione – il bilancio Ue può apportare un valore aggiunto". L'Eurocamera, mediante il voto, ha riconosciuto tuttavia che "il bilancio potrebbe essere ridotto nei settori in cui si registrano ritardi ingiustificati o un basso tasso di assorbimento dei fondi dell'Ue".
Sede unica ma aumenti di Bilancio Spropositati
I deputati (in un emendamento approvato con 432 voti a favore, 218 contrari e 29 astensioni) hanno sostenuto poi che l'Ue – nel contesto delle politiche di austerità in corso – deve dimostrare responsabilità e prendere misure concrete immediate per stabilire una sede unica per il Parlamento europeo. Il progetto di bilancio per il 2013 ammonta a 151 milioni di euro in stanziamenti d'impegno (che rappresenta addirittura un aumento del 2% rispetto al bilancio 2012) e a 138 milioni di euro in stanziamenti di pagamento (che rappresenta addirittura un aumento del 6,8% rispetto al bilancio 2012). Secondo i deputati, l'aumento dei pagamenti è relativamente elevato, non solo perché i livelli di pagamento sono stati tenuti artificialmente bassi negli anni precedenti (cosa per la verità opinabilissima e non proprio corrispondente a ciò che si dice "il vero"), ma anche perché la spesa per i programmi pluriennali – sempre secondo la relazione votata – "dovrebbe raggiungere la velocità di crociera entro l'ultimo anno dell'attuale quadro di bilancio a lungo termine". Dunque vada bene la sede unica (anche se è da anni che se ne parla senza mai arrivare al dunque) ma aumenti così spropositati in tempo di crisi, francamente sono uno schiaffo alla povertà ed un oltraggio alle migliaia di famiglia europee che vivono oggi sotto il livello considerato di "povertà"- E questo sarebbe il "democratico" Europarlamento? Mah! Evidentemente cedere troppa sovranità verso il centro ha finito per legittimare ogni forma di eccesso, fatto passare tra l'altro per panacea alla crisi. Veramente troppo!
Stanziamenti e Prossime tappe
Per ogni linea di bilancio – teniamo a precisare, per una migliore comprensione del lettore – ci sono due voci differenti. A) gli stanziamenti d'impegno; B) gli stanziamenti di pagamento. I primi si riferiscono a quanto l'Ue può impegnarsi a investire in un dato anno (per esempio firmando un contratto o attraverso un appalto pubblico). I secondi (gli stanziamenti di pagamento) disciplinano i pagamenti effettivi da eseguire in un dato anno. Il dialogo a tre sul bilancio (Commissione, Consiglio e Parlamento) comincerà il 9 luglio e sarà seguito dalla prima votazione in Consiglio, prevista per il 26 luglio. I deputati voteranno in commissione bilanci all'inizio di ottobre e in seguito in Plenaria il 23 ottobre. Se non c'è accordo in prima lettura, i colloqui di conciliazione tra Consiglio e Parlamento avranno luogo dal 24 ottobre al 13 novembre, al fine di approvare il bilancio definitivo durante la sessione plenaria del 19-22 novembre.
Osservatorio Nazionale Indipendente – "Qui Europa"
Sergio Basile