Maercoledì, Febbraio 26th/ 2014
– Redazione Quieuropa –
Parlamento europeo – Strasburgo
Sessione Plenaria – 3, 4, 5 Luglio 2012
– Venerdì, Luglio 6th/ 2012 –
Project Bond
– Le Grosse Riserve di "Qui Europa"
– L'Eurocamera stanzia 230 milioni
– Il dominio del Capitale privato sul pubblico
– Un affare d'oro per Speculatori e Banche
– 585 Progetti, 234,8 miliardi di euro
Bruxelles – “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, prendendo in esempio la terza legge sulla dinamica di Newton, si può spiegare con un pò di ironia il meccanismo che guida certe volte le scelte decisionali dell’Unione europea per far fronte alla crisi. Di casi esplicativi ce ne sono parecchi, il più recente è di ieri, con l’approvazione da parte del Parlamento europeo di uno stanziamento di 230 milioni di euro al fine di sostenere l’emissione privata di project bond per lavori nei settori dell’informazione, dell’energia e trasporto. Nello specifico di questa somma, circa 200 milioni saranno utilizzati per il settore trasporti, 20 per l’informazione ed i restanti per lo sviluppo delle energie.
Le sorti degli Stati nelle mani dei privati
In questo modo, nelle intenzioni dell’Ue, c’è una possibilità più alta di convogliare capitali privati nel finanziamento di opere pubbliche e infrastrutture in un periodo in cui le risorse necessarie hanno difficoltà a provenire dalle fonti più “tradizionali” di investimento, come le banche o lo Stato stesso (impegnato "forzosamente" – e tra la compiaciouta indifferenza dell'Ue – a pagare gli interessi sui titoli del debito pubblico a banche e speculatori). In più c’è il cosiddetto “effetto moltiplicatore” che avrebbe la Bei (Banca Europea degli Investimenti) quindi l’entusiasmo che i capi di governo e i media esprimono può sembrare giustificato, realistico. Ed è a questo punto che entra in gioco la reazione uguale e contraria di cui prima.
Un'operazione che non conviene
“Uguale” perché la reazione che provoca nei mercati è grosso modo uguale alle altre avute finora, anche attraverso soluzioni diverse, ma dall’esito simile: in pratica creare un flusso di investimenti, soprattutto privati, che non farà altro che creare debito ulteriore (di cui ultimamente non siamo di certo sprovvisti). “Contraria” perché un debito autorigenerante come questo non si può aggirare in questo modo, perché così si finisce per ottenere l’effetto opposto: si introduce nuovo debito nel sistema che richiederà di volta in volta livelli di tassazione maggiori per poter finanziare l’acquisto dei project bond. Senza contare poi gli interessi passivi da pagare al rimborso ai rispettivi sottoscrittori. Insomma una trovata "nobile" (si fa per dire) negli intenti, ma che a conti fatti non porta effettivi benefici, nel breve termine, come nel lungo (quanto i cittadini europei saranno chiamati a corrispondere interessi d'oro agli investitori). Perchè dunque corrispondere interessi a speculatori per investimenti che dovrebbero curare gli Stati Ue (magari in maniera più controllata ed oculata) a costo preticamente zero?
"Contraddizioni" e "Fregature" made Ue
Come hanno già fatto notare molti esperti del settore, tra cui (ironia della sorte) lo stesso Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei, in un’intervista a “Il Sole 24Ore”, i project bond “sono solo una modalità di finanziamento. Servono prima di tutto progetti di qualità, strutturati in modo da attrarre investitori istituzionali e regole certe”. Il settore che più si presta, in Italia, secondo Scannapieco è quello energetico che ha fatto registrare numeri incoraggianti negli ultimi anni. Allora come si spiega la decisione recente dell’Ue di sospendere i fondi per le energie rinnovabili in Italia? Come mai ben 879 milioni di euro del PON Ricerca e competitività sono stati cancellati in un contesto di buona performance delle regioni italiane? (vedi recente articolo “Italia – Ue sospende fondi per rinnovabili"). Al momento non sembrano esserci risposte non dico esaustive, ma quantomeno coerenti con le motivazioni adottate dall’Ue nelle sue scelte. anzi, avanziamo non poche riserve sull'opportunità che tali strutture oggi sospese, un domani siano affidate a privati, che attraverso i prestiti concessi (possibili proprio frazie ai Project Bond) introiteranno faraonici interessi a spese dei cittadini. Ma possibile che nessuno colga la sottile ed inconfutabile fregatura? Ma dov'è finito il giornalismo d'inchiesta?
Privati al potere – 585 Progetti per 234,8 miliardi di euro
Si spinge tanto sulla soluzione project bond anche perché saranno gli strumenti di finanziamento del progetto “Connecting Europe facility” inscritto nel Quadro finanziario pluriennale 2014 – 2020 tramite il quale si vuole mirare all’incremento del valore dei progetti infrastrutturali in ambito europeo. La lista delle operazioni di project finance europee comprende attualmente ben 585 progetti per un valore complessivo di 234,8 miliardi, di cui solo 35 progetti, per un controvalore di poco più di 16 miliardi, sono già finanziati e quindi attuabili pronti per essere realizzati. Una sorta di test per l’andamento dei project bond e della loro effettiva pervasività nell’invogliare e convogliare investimenti (soprattutto) privati in opere di infrastrutture che consentano un miglioramento della connettività europea.
Project Bond: una reazione uguale e contraria
Come detto prima buone intenzioni, ma le reazioni vanno in direzione uguale e contraria a quelle volute, o almeno dichiarate. Sinceramente in un contesto in cui c’è un Debito monolitico, onnipresente e opprimente che non fa altro che contrarsi ed espandersi ciclicamente, generandosi in continuazione come la coda di una lucertola, grazie agli effetti dei rating delle agenzie o all’emissione a debito dell’euro da parte delle banche private, la soluzione più adatta alla crescita non sembra quella dell’introduzione dei project bond, per quanto magnificati dai politici e dai media.
Osservatorio Nazionale Indipendente – "Qui Europa"
Mario Luongo
Lunedì, Gennaio 25th, 2016
– di Floriana [...]
Giovedì, Gennaio 23th/ 2014
– di Sergio Basile –
Ucraina, Europa, Bruxelles, Kiev, Accordo di Libero Scambio, Kiev, Viktor Yanukovich, Scontri a Kiev, [...]
Mercoledì, Agosto 28th/ 2013
– Redazione Qui Europa –
Siria, Damasco, Appello per la Pace, Casa Bianca, USA, [...]
Quotidiano "Qui Europa" - Num. R.G. 1130/2012 - Num. Reg. Stampa 17 - Tribunale di Catanzaro |
Direttore Sergio Basile |
Accedi - Powered by QuiEuropa - Designed by QuiEuropa.it