Venerdì, Marzo 6th/ 2015
– A cura di Centro San Giorgio e Redazione "Qui Europa" –
Giovedì, Luglio 19th/ 2012
– di Vincenzo Folino –
Commissione europa / Giappone / Accordo / Libero scambio / Karel De Gucht / Corea del Sud / Politiche liberiste / Export / Disastri del liberismo / Marchionne / Fiat / Industria automobilistica / Crisi / Piigs
La Commissione Ue verso un accordo di libero
scambio con il Giappone
Marchionne vede i paradossi del suo neo-liberismo
Bruxelles – Nella giornata di ieri la Commissione europea, nella persona di Karel De Gucht (il commissario europeo per il Commercio), ha annunciato la richiesta di ottenere, dai governi degli Stati membri, il mandato per negoziare un accordo di libero scambio con il Giappone. Il commissario ha ricordato che il paese nipponico è il secondo partner commerciale della Ue in Asia e che, secondo i calcoli della Commissione, l'apertura dei suoi mercati alle imprese europee potrebbe aumentare il Pil dell'Unione dell'1%, le esportazioni verso il Giappone di un terzo, portando anche ad un incremento di 400mila posti di lavoro. ''Siamo chiari: nelle circostanze di crisi attuali, noi abbiamo bisogno di questi posti di lavoro e di questa crescita''- ha detto de Gucht, che ha aggiunto – "se la crescita nei prossimi 20 anni arriverà come probabile dall'Asia, trascurare il Giappone sarebbe un errore molto grave nella nostra strategia commerciale''. Ecco perché "diverse associazioni dell'industria, tra cui l'agroalimentare, la farmaceutica, il settore informatico e delle telecomunicazioni, il settore della distribuzione e dei servizi, hanno espresso il loro sostegno alla nostra richiesta".
Malgrado la Crisi L'Europa iper-liberista mette la quinta
Il commissario però, pienamente consapevole delle preoccupazioni degli auto costruttori, non ha menzionato il settore automobilistico (di cui abbiamo trattato qualche giorno fà e che, per quanto riguarda l'Europa occidentale, vive momenti particolarmente difficili). Nel suo discorso de Gucht ha anche precisato che, se il Giappone non definirà una tabella di marcia per rimuovere le barriere non tariffarie entro un anno dall'inizio delle discussioni, il negoziato "sarà bloccato"; insomma, aggiunge, "non cominciamo il negoziato a mani vuote", e se il Giappone non darà il via allo smantellamento di queste barriere non tariffarie "incluso il settore automobilistico (…) fermeremo le trattative". La richiesta di questo mandato, segue all'accordo di libero scambio tra l'Unione Europea e la Corea del Sud, operativo dal 1° luglio del 2011, il quale prevede la progressiva e reciproca liberalizzazione degli scambi di beni e servizi nonché regole comuni sui problemi legati al commercio tra i due blocchi. I risultati di questo accordo con la Corea del sud, secondo il commissario, dimostrano che molte paure sono ingiustificate, se si producono prodotti di qualità.
Paradossale Marchionne: nota i disastri del liberismo
All'opposto, invece, troviamo il pensiero del "saggio" Marchionne – in un improvviso lampo di rinsavimento – il quale ha criticato i risultati dell'accordo di libero scambio con la Corea del Sud, indicando che se sarà seguito lo stesso modello si tratterà di una scelta suicida ai danni dell'industria automobilistica. In effetti il liberista "Marchionne" questa volta tutti i torti no li ha! Peccato che in effetti sta criticando gli stessi effetti del suo bieco credo iperliberista: completamente votato all'abbattimento delle barriere, alla concorrenza spietata tra multinazionali e piccole imprese manifatturiere ed al profitto: un mare tempestoso e foriero di crisi, dove vige la legge del pesce più grande. Ed i risultati si vedono: sia nell'industria italiana che nella martoriata e depredata terra dei Piigs, i maiali da macello europei.
Vincenzo Folino (Copyright © 2012 Qui Europa)
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