Martedì, Settembre 16th/ 2014
– Redazione Quieuropa –
Redazione Quieuropa, Siria, Iraq, Stati Uniti, Barack Obama, Hilary Clinton, Marinella Correggia, [...]
Martedì, Luglio 31th/ 2012
– di Silvia Laporta e Sergio Basile –
Esteri / Siria / Usa / Ue / Italia / Sanzioni / Giulio Terzi / Barack Obama / Francia / Inghilterra / Alleati / Primavera araba / Assad / Aleppo / Conflitti / Radio francese / Testimonianze civili siriani / Ribelli controllati / esercito Libero / Stephane / Madre Agnes de la Croix / Appello Benedetto XVI / Soprusi dell'occidente / Il dio della Guerra / Satana / Lucifero
La crudele verità sulla Siria, al netto della
Propaganda Occidentale
Le tragedie di Damasco ed Aleppo e le falsità
sui "Ribelli" dell' "Esercito Libero": intanto
ieri nuove sanzioni per Damasco dall'Ue
Le Prove Shock sulla Grande Menzogna occidentale:
le testimonianza di una religiosa a Roma, e di un
ragazzo siriano alla radio francese
Aleppo, Damasco, Roma, Bruxelles, Washington – ieri i ministri degli esteri dell'Ue hanno dato il via libera formale alla nuova tornata di sanzioni contro la Siria. Le nuove misure prevedono un rafforzamento dell'embargo sulle armi, con la possibilità per gli stati membri di ispezionare navi e aerei dal carico ''sospetto'' nei propri porti, aeroporti e nelle acque territoriali; ciò, paradossalmente, ''nel rispetto delle leggi internazionali". Molti individui, in virtù di ciò, saranno sottoposti a "congelamento" dei beni e al blocco dei visti. L'Ue, dal canto suo ha dichiarato di essere pronta a far fronte a tutti gli eventuali sviluppi "umanitari" della situazione in Siria (anche se di umano in Siria non c'è proprio nulla!). Lo hanno assicurato fonti europee, ricordando che è "da più di un anno" che la diplomazia Ue starebbe lavorando a piani di intervento per l'evacuazione dei cittadini europei, la gestione dei rifugiati e la distribuzione di aiuti umanitari. Ma sul lato politico il vuoto più assoluto. A decidere, inutile dirlo, sono Obama e i suoi fedelissimi sudditi-alleati.
Il vuoto Ue nelle parole della Ashton
"I membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu devono assumersi le loro responsabilità sulla Siria!". E' stato l'ultimo povero e desolante pseudo-appello dell'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Catherine Ashton, che ha espresso il suo più "profondo rammarico" per il mancato accordo sulla risoluzione a New York. E' della "massima importanza – ha sottolineato – che la comunità internazionale agisca con unità per evitare una guerra civile conseguenze tragiche per l'intera regione". Da qui l'invito della Ashton a sostenere il piano di Kofi Annan, che "resta la migliore soluzione per risolvere la situazione in Siria". Sempre a suo dire!
La verità sulla Siria
In realtà la situazione in Siria non solo è drammatica, ma è totalmente diversa da quella che ci viene raccontata in tv e da quella che leggiamo sui giornali. Nel video disponibile su you-tube, allegato nell’articolo (che vi invitiamo caldamente a vedere) troviamo – ad ulteriore prova di ciò – la testimonianza scioccante di un giovane cittadino siriano. Nei giorni scorsi, durante una famosa trasmissione radiofonica francese, "Bougeons Nous", condotta da Jean Jaques Bourdin, si parlava a proposito della Siria. La testimonianza telefonica prevista – intervento in diretta nella trasmissione – sarebbe dovuta essere quella di un’esponente dell’opposizione; ma all’ultimo minuto, vista l'indisponibilità del soggetto, è stato chiamato a prendere il suo posto un giovane siriano di nome Stephane, rifugiatosi in Francia e lontano dalla famiglia: rimasta bloccata in Siria, precisamente nella città di Hama. Le sue parole raccontano una storia nuova, strana e a dir poco sconcertante.
La questione siriana al netto della propaganda
Non è vero che la popolazione siriana non sostiene la sua terra! E a sostenerlo è proprio il giovane Stephane! "Le immagini di manifestazioni che solitamente vengono mostrate – denuncia il giovane siriano – non rappresentano tutta la popolazione siriana, ma qualche migliaio di persone, una fetta molto piccola rispetto a tutta la popolazione. I media tendono a gonfiare e ad esasperare situazioni che non sono totalmente vere; occultando la voce di milioni di Siriani e accentuando quella della minoranza. Esaltando ed enfatizzando, cioè, la voce fuori dal coro dei "cosiddetti ribelli". Stephane, dunque, denuncia fatti gravissimi: i burattinai della guerra in Siria – quelli cioè che "controllano" i "cosiddetti ribelli" – minacciano di violenza e di morte, o di incendiare le abitazioni di quanti non assicurino loro il proprio sostegno, costringendo la popolazione ad eseguire i loro ordini in puro stile mafioso e nell’intimidazione più estrema. Dalla testimonianza traspare chiaramente come le bande armate, dunque, comandino indisturbate terrorizzando le famiglie che si rifiutassero di partecipare attivamente alle varie manifestazioni anti-Assad. "In una di queste, nella città di Hama – rivela Stephane – un poliziotto è stato addirittura impiccato e mutilato dopo la morte. Situazioni pesanti, che fanno riflettere intensamente sulla reale situazine siriana e sul nostro osannato e mitizzato Occidente.
Un caos indotto
In un momento storico così buio e mistificato, in cui il rispetto per la vita non esiste più, non è giusto quindi generalizzare e gettare ombre ed infamie su tutta la popolazione siriana ed a tutto vantaggio di potenti forze occulte. Le stesse che tirano le fila di questo "Nuovo Ordine Mondiale" e di questa apocalisse: forze oscure capaci di ingenerare nei cosiddetti "ribelli al regime di Assad" barbarie simili. Barbarie che ci ricordano molto altri teatri di guerra, che vanno dall'Iraq alla Libia, dall'all'Egitto all'Afghanistan. Le bande armate, dunque, a quanto pare – ed al netto della propaganda occidentale – non sono dalla parte della popolazione, ma vogliono creare il caos più totale all’interno della Nazione e ciò attraverso la strategia del terrore.
L'appello inascoltato di Benedetto XVI
La maggioranza della popolazione è contro questo maledetto caos, contro il terrore e le guerriglie; ma soprattutto contro le barbarie e le sevizie nei riguardi della gente. Ma, evidentemente, i signori della guerra sembrano non preoccuparsi di tali dettagli, e sono completamente indifferenti e sordi anche agli accorati appelli contro i massacri in Siria, levati Domenica scorsa da Piazza San Pietro dal Pontefice, Papa Benedetto VXI.
Una terra "libera", multietnica e multiconfessionale
Stephane non vuole certo spezzare una lancia a favore del regime, malgrado lo stesso confessi come "quella Siriana sia oggi una comunità multietnica e multiconfessionale che vive in piena armonia". D'altronde la veridicità di tali dichiarazioni sono dimostrate anche dal fatto che in Siria vive e prospera da decenni una delle comunità cristiane più popolose dell'interno Medioriente. Segno evidente che qualcosa non torna e che i media ci nascondono molto. L'attuale regime, dunque – secondo il giovane Stephane – paragonato agli orrori delle bande armate (le quali puniscono con la morte chiunque non sia contro il regime, considerandolo un traditore) forse è la scelta migliore. I Siriani vogliono la libertà. Essi non sono né dalla parte della politica, né dei regimi, né tantomeno delle bande armate e dell'Occidente, ma solo della Siria stessa, la loro terra.
La situazione ad Aleppo
Intanto, oggi, è Aleppo il nuovo fronte caldo dello scontro fra le forze armate siriane e i ribelli del sedicente “Esercito Libero” filo-americano. Ribelli che dopo essere stati respinti a Damasco, nelle ultime ore, sono tornati a parlare di “battaglia decisiva”. Ormai da settimane i due fronti si stanno scontrando nella seconda città per importanza del Paese arabo, tuttavia, secondo i loro spregiudicati sponsor internazionali, sarebbe ormai all'orizzonte la battaglia decisiva per lo scacco ad Assad e per metter fine a questa crisi (o meglio, a questa pseudo-crisi indotta e pilotata). La responsabilità dei morti, secondo la propaganda ufficiale della comunità internazionale occidentale è tutta del governo di Bashar Assad che – a sentire i TG italiani ed europei – sarebbe in procinto di lanciare un attacco immane su Aleppo per metter fine alle (presunte) "proteste dell'intera popolazione". Proteste che tuttavia, a sentire la testimonianza diretta del cittadino siriano, sarebbero state gonfiate e montate ad arte dagli Usa e dai suoi alleati: Francia, Inghilterra ed Italia in primis. Lo si comprende chiaramente anche dalle parole del ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, che nei giorni scorsi ha chiesto “di aumentare al massimo la pressione da parte di tutti su Assad per scongiurare il rischio di un nuovo massacro”. Affermazioni che non tengono conto delle scomodissime verità emerse sulla radio francese (vedi video in allegato) e della stessa realtà palpabile sul campo. Secondo il comandante locale del Les, Abu Omar al Halabi, infatti. "5500 ribelli sarebbero pronti a prendere il controllo dell’intera provincia".
Uno stato sovrano sotto attacco dell'Occidente
Informazioni ovviamente e vergognosamente omesse e mistificate per fornire all’opinione pubblica mondiale – e a noi poveri pesciolini mediatici – di abboccare più facilmente alla grande menzogna, fornendoci un quadro parziale della situazione, che altrimenti – come ci ricorda il quotidiano "Rinascita" con grandissima onestà intellettuale – "mostrerebbe al mondo una realtà diversa: e cioè che uno Stato sovrano si sta difendendo da un tentativo di golpe finanziato dall’esterno".
La testimonianza di Madre Agnes de la Croix
Ma la drammatica realtà dei fatti e lo sconcertante silenzio sui soprusi di Usa e alleati sulla Siria sono chiari anche sentendo le testimonianze dirette di altri attori involontari di questa scandalosa e sanguinosa vicenda. E' il caso, ad esempio, di Madre Agnes-Mariam de la Croix, superiora del monastero di Qara e portavoce del Centro d’informazione della Diocesi di Homs, nel corso di un’incontro che si è tenuto mercoledì scorso a Roma. La religiosa ha infatti raccontato una realtà ben diversa da quella propinata alla popolazione dai media asserviti ai regimi di Usa e Ue. La religiosa, testimone oculare della tragedia siriana, ed in stretto contatto con tutti i rappresentanti della nutrita comunità cristiana locale, ha rivelato che "le sommosse ad Aleppo sono dovute all’arrivo in città di bande armate composte di mercenari provenienti da tutta la penisola araba e da alcuni Paesi nordafricani e che gli unici siriani che le compongono sono quelli che arrivano dai villaggi situati lungo il confine con la Turchia".
Nel nome del "Dio della Guerra e del Danaro"
Madre Agnes – confermando le testimonianze di altri civili e, indirettamente, del giovane Stephane – ha inoltre ricordato come "la popolazione della città situata nel nord della Siria non abbia mai preso parte ad alcuna protesta anti-governativa" e che "in molti casi sono proprio queste milizie a costringere a suon di minacce la popolazione a scendere in strada". Insoma è sempre più chiara l'atroce verità di vivere in un Occidente che – prendendo spunto dalle parole del Papa – ha tradito i suoi più grandi e sacri valori morali e religiosi in nome del "Dio della Guerra" e del "Dio del Danaro". Un Dio di nome Lucifero ancor oggi lodato e venerato da un folto stuolo di seguaci accecati dal potere. Un dio falso e sanguinario, portatore di una luce oscura e menzognera, fin dal Principio.
Silvia Laporta, Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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Guarda Video e Leggi gli Articoli Correlati
http://www.youtube.com/watch?v=myKCs_90jKs
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