Mercoledì, Settembre 18th/ 2013
– di Sergio Basile –
Washington, Siria, Damasco, Barack Obama, Cynthia [...]
Venerdì, Agosto 3rd/ 2012
– L'Editoriale di Sergio Basile –
Ue / Esteri / Siria / Guerra / Strategia del terrore / Assad / Obama / Putin / Georgieva / Consiglio di Sicurezza dell'Onu / Disastro umanitario / Dittatura dell'Occidente / Mistificazioni mediatiche / Propaganda Occidentale / Occupazione forzata / Morte / Nuovo Ordine Mondiale / Gazprom / Nord Stream / Gas / Riserve petrolifere esaurite / Primavera araba / Usa / Russia / BRICS / Damasco / Washington / Risiko / Imad Shuebi / Business / Bugie / Stragi di innocenti / Democrazia / Qui Europa
Siria – La vile e menzognera guerra per
il Gas e il Nuovo Ordine Mondiale
La strategia del terrore e il silenzio dei Media
Occidentali che reggono le parti degli Usa
Geopolitica – I ruoli di Usa, Russia, Francia e
Germania nello scacchiere planetario del Gas
Damasco, Aleppo, Washington – La guerra, inutile dirlo, è stata da sempre il miglior business per banche, governi, affaristi, mercenari, industriali e mercanti d'armi. Nell'editoriale di prossima pubblicazione vi daremo qualche eclatante esempio di ciò, puntando i riflettori su accadimenti e personaggi storici del Novecento dai quali è dipesa la storia del mondo e dell'Europa fino ai giorni nostri. Fatti, ovviamente ed assolutamente occultati dai libri di storia ufficiali. Allora capita che, oggi, mentre gli occhi del mondo sono rivolti ai Giochi Olimpici di Londra, in Siria – ormai da mesi a questa parte – si stia scrivendo, nel "silenzio più assordante", una delle pagine più buie ed agghiaccianti della storia moderna dell'umanità. Un vero e proprio assalto militare ai danni di uno stato sovrano, "supportato da un attacco mediatico senza precedenti, e direttamente correlato alla concorrenza globale per l’energia", come tra l'altro dichiarato, in una illuminante pubblicazione, dal professor Imad Shuebi, tra i massimi esperti mondiali di geopolitica.
NWO – Le vere ragioni dell'Occupazione Siriana
Ma per comprendere le reali dinamiche economiche che si celano dietro l'attacco in Siria, bisogna partire da 3 assunti: 1) Non si tratta di una guerra per i diritti, ma di un attacco verso un Paese sovrano, ed i media occidentali che sostengono il contrario raccontano balle clamorose, reggendo il moccolo degli Usa e del Nuovo Ordine Mondiale Massonico nascente; 2) Le risorse energetiche mondiali tradizionali (petrolio, carbone, gas) sono limitate e destinate a finire; 3) l'influenza degli Usa sulla scacchiere internazionale prima dell'avvento della cosiddetta "Primavera Araba" era in calo verticale, dinnanzi all'emergere dei Peasi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Pertanto la vera sfida, la vera chiave di volta di questo crudele risiko è oggi il controllo dell’energia del 21° secolo. Scenario nel quale il gas rappresenta il nuovo idolo da possedere per l'immortalità, la nuova risorsa regina, visto il progressivo esaurirsi dei giacimenti petroliferi. In questa scacchiere la Siria di oggi si trova al centro delle ambizioni di giocatori senza scrupoli ed artefici di un insfausto gioco al massacro. Ciò dipende dal fatto che il Paese ha la "fortuna" di possedere il più colossale giacimento di gas del mondo. Dunque, mentre le guerre del secolo scorso furono fomentate per il petrolio, ora ha inizio un nuovo sporco e spietato gioco, quello delle guerre per il gas: principale fonte di energia (pulita) di questo secolo alternativa al petrolio (anche perchè l'energia solare e l'energia marina per ora sembrano non interessare ai padroni del mondo); nonché fonte energetica indispensabile per alimentare le industrie di tutti i paesi e funzionale a reggere questo abberrante e disumano modello capitalistico.
Usa-Urss: una guerra sporca che continua
Ma come si è giunti a questo? L'analisi storica dei fatti è alquanto semplice e logica, quanto rigorosamente offuscata dai media occidentali di regime. Dopo la caduta dell’URSS, la Russia, vista l'egemonia degli Usa sul mercato del petrolio (poi concretizzatasi ancor più con le guerre in Kuwait, Iraq e Libia) decise di investire in maniera massiccia sul gas: ovvero su produzione, trasporto e commercializzazione su larga scala del combustibile naturale. Ad inaugurare questa nuova era fu Putin nel 1995, con la strategia di Gazprom verso Azerbaigian, Turkmenistan, Iran e Medio Oriente. Mosca avviò due strategie principali: 1) la prima costituita dall’istituzione di un progetto russo-cinese (collaborazione con Pechino) focalizzato sulla crescita economica del Blocco di Shanghai; 2) la seconda per controllare le risorse del gas mediante i progetti Nord Stream e South Stream: Il primo proteso a collegare la Russia direttamente alla Germania attraverso il Mar Baltico; l'altro, il progetto South Stream, orientato verso Mar Nero, Bulgaria, Italia Meridionale, Ungheria e Austria. Ciò con l’intento di competere e surclassare il Progetto antagonista, "Nabucco". Progetto Usa – supportato dall’Ue e dalla NATO – che puntava inizialmente solo sul gas del Mar Nero e dell’Azerbaigian. Da qui l'avvio di una vera e propria guerra tra i due storici schieramenti antagonisti (Usa e Russia), per il controllo dell’Europa e del Medioriente, e – di conseguenza – il crescente interesse della Commissione europea per l'annessione della Turchia nell'Ue. Paese che, ricordiamo, ospita gli impianti di stoccaggio Usa di Nabucco: mossa strategicamente fondamentale per la tutela degli interessi Usa in Europa e per la tutela di Ankara, tagliata fuori dalla torta del gas, e dai benefici di questo "Nuovo Ordine Mondiale", poichè – alla resa dei conti – esclusa dai due progetti filo-russi (South Stream e Nord Stream) e danneggiata dai ritardi del progetto filo-Usa "Nabucco". "Questo stato di cose, ha inciso – ma non giustificato, come spiega benissimo anche il professor Imad Shueibi – sullo spostamento del baricentro commerciale e militare di Usa e Nato sulla Siria di Assad".
USA: I ritardi di "Nabucco" e il pretesto per le guerre
Nabucco è stato progettato da Washington al fine di convogliare gas per 3.900 chilometri, dalla Turchia all’Austria, e trasportare 31 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno dal Medio Oriente, e dalla regione del Caspio, ai mercati europei. NATO, Usa e Francia hanno dunque cercato di sbrigare velocemente le pratiche Siria e Libano: Paesi mediorientali non proprio allineati e confacenti agli interessi occidentali. Va ricordato, infatti, che la Siria ha firmato un contratto per forniture di gas all’Iran attraverso l’Iraq. Ciò spiega il motivo per il quale sul gas siriano e libanese oggi si concentri la battaglia tra Nabucco e South Stream (Gazprom). Inizialmente, come detto, l'ambizioso progetto statunitense doveva concentrarsi solo su Asia centrale, Mar Nero e dintorni. Esso doveva competere con i due progetti russi, ma oggi, a causa di problemi tecnici, è stato rinviato al 2017, consentendo ai russi di acquisire un indubbio vantaggio sullo scacchiere planetario del gas. Da qui, allora, la necessità per gli Stati Uniti di assicurasi delle zone gasifere addizionali e di iniziare – all'indomani dei pretestuosi fatti dell'11 Settembre 2001, sui quali restano pesantissime ombre sulla stessa amministrazione Bush – una guerra contro tutti quei paesi ricchi di gas e funzionali a tal scopo. Il tutto, paradossalmente, in nome dei diritti umani e della Democrazia. Pertanto, gli ostacoli ed i ritardi che il progetto ha sofferto per oltre un anno, spiegano esaustivamente il grado di menzogne perpetrate ai danni dell'opinione pubblica occidentale ed europea e – dall'altro canto – le atrocità perpetrate ai danni di molti paesi mediorientali e delle loro sventurate popolazioni.
Il ruolo egemonico della Francia
In questo fosco scenario, notevole rilievo ha assunto anche il ruolo svolto dal gregario Francia: storicamente stato egemone nel Mediterraneo orientale, ma praticamente assente dalla scena fin dalla 2° Guerra Mondiale. Nazione – a prescindere dai governi succedutisi – intenzionata a giocare un ruolo da co-protagonista con gli Usa, anche nel mondo del gas, dopo che (con i disordini provocati dalla "Primavera Araba") la nazione è tornata ad esercitare (militarmente ed economicamente) il suo status quo, acquisendo una sorta di assicurazione che si estenderebbe dalla Libia alla Siria, fino al Libano. E un domani forse all'Iran.
Il ruolo egemonico della Germania
Diverso è il discorso della Germania. Per capire è utile notare come il colosso russo del gas, Gazprom, sia stato co-fondato dai tedeschi dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. Questo impegno tra la Russia e la Germania ha avuto conseguenze anche di tipo demografico: infatti tre milioni di russofoni oggi vivono in Germania, rappresentando la comunità più grande dopo quella turca. Il progetto Nord Stream, il principale collegamento tra la Russia e la Germania, è stato inaugurato di recente con un oleodotto che è costato 4,7 miliardi di euro.
Gazprom Il nodo Ue – Germania – Russia
Anche se questo gasdotto collega Russia e Germania, è stato riconosciuto come parte della sicurezza energetica europea: anche se invero, come detto, il progetto Nord Stream è strutturalmente un piano di Mosca e non europeo. Pertanto l’uso da parte della Russia delle sue vecchie relazioni non è stato dannoso per la Germania, anzi! Ciò fa luce anche su un altro lato oscuro: la Germania ritiene che la politica dell’Ue sull'accollamentro pro-quota del debito (sia pur fittizio ed illegale com'è) dell'Eurozona potrebbe ostacolare gli investimenti russo-tedeschi nel lungo periodo. Ma questa è un'altra storia. Tuttavia, il crescente numero di impianti di stoccaggio di Gazprom in Austria sta andando a tutto vantaggio della Germania, che opererà come snodo per l’esportazione del gas dalla Russia all’Europa occidentale. Gazprom, pertanto, oggi è il primo fornitore di gas dell'Europa, con una percentuale di fornitura pari al 41% del suo fabbisogno, ridimensionando il ruolo degli Usa e spiegandone la sua politica bellica (travestita da missione umanitaria) in Medioriente. Un’espansione, quella Russa, che potrebbe toccare anche Cipro e che certamente non piace alla Turchia (anche per questo decisa a non ritirare le sue grinfie sull'isola-stato).
S.O.S. Siria – Reagire con il passaparola
Ora dunque l'attenzione dei potentati NATO e USA si è nuovamente concentrata – dietro la fitta coltre nebbiosa della propaganda della (cosiddetta) "Primavera Araba"- nel bacino del Mediterraneo ed in particolare sulla Siria: Paese oggi immolato al posto delle altre regioni mediorientali a "vocazione più spiccatamente petrolifera" che, per contro, potranno godere di una sorta di pax romana, proprio perchè il XXI secolo sarà quello dell’energia pulita, del gas. Ora che il segreto della guerra siriana per il "dio-gas" è stato svelato, tutti dovrebbero comprendere le reali ragioni e la portata delle menzogne dette sulla Siria e renderne partecipe il più possibile l'opinone pubblica con il passaparola. Chi controlla la Siria (gli Usa e la NATO) controllando l'energia, è in grado di controllare il Medio Oriente, di ostacolare pesantemente la Russia e di influenzare l'intero continente Euro-Asiatico. In pratica, è capace di governare il mondo, instaurando un "Nuovo Ordine Mondiale": quello che si sta delineando a nostra insaputa giorno dopo giorno e dietro la vergognosa disinformazione dei media. Quanto a noi non ci resta che svegliarci e passare parola, ritornando protagonisti della nostra storia: magari iniziando a chiedere le dimissioni del Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, e di quelle del Ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, nonché l'immediato ritiro delle truppe italiane dalle zone di guerra del Medioriente.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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