Media, Propaganda & Co: Non esiste alcuna Ricetta della casta per salvare l’Italia
Giovedì, Agosto 9th/ 2012
– L'Editoriale, di Sergio Basile e Silvia Laporta –
Crisi / Debito pubblico / Roma / Bruxelles / Berlino / Londra / Referendum anti Ue / Washington / Unione Europea / Germania / Regno Unito / Italia / Corriere della Sera / Giuliano Amato / Franco Bassanini / Costituzione tedesca / Mes / patto di stabilità / Piigs / Six Pact / Sigman Gabriel / Euro / Imperialismo Usa / Noam Chomsky / Martin Luther King / Ronald Reagan / Reaganomics / Corriere della Sera / Il Sole 24Ore / Repubblica / Avvenire / Adriano Celentano / Sergio Basile / Silvia laporta / Onestà intellettuale / Disonestà intellettuale / Signoraggio bancario / Trattato di Lisbona / Caso Norvegia / Euro / Target 2 / Euribor / Project Bond / Repubblica debitocratica / Lotta di classe / Stati canaglia / Siria / Obama / Bush / Six Pack / Consiglio europeo / Svizzera / Scudo fiscale / Giorgio La Pira
Propaganda mediatica fasulla: in realtà
non esiste alcuna ricetta della casta
per salvare l’Italia
Le ipocrisie del Corriere della Sera e le "scandalose"
ricette di "Mister Sottile"
Il grande boicottaggio: Giornali e Media italiani asserviti
all'imperialismo Ue-Usa. Una fucina di bufale
Roma, Bruxelles, Berlino, Londra – E’ possibile alleggerire la situazione del debito pubblico italiano? Come più volte ribadito in dozzine di articoli dall'Osservatorio indipendente “Qui Europa”, la risposta è “no”. Sempre (ovvio) stando alle ricette propinateci dall'attuale sistema corrotto e fasullo che la casta parlamentare "appassionatamente unita" continua a mandare avanti e, tacitamente, a sostenere. Ciò, almeno, fin quando resteremo inermi spettatori di questo triste, tristissimo spettacolo, senza neppure tentare di liberarci da questa pesante e rovinosa situazione. Una celebre frase di Martin Luther King recita cosi: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”. Parole sante!
Una fucina di bufale
Di fronte a quello che oggi siamo costretti a leggere su molti giornali nazionali di primo piano, come il Corriere della Sera – tanto per citarne uno tra i più noti ed "autorevoli". Il primo di una lunghissima lista di giornali ormai a nostro modestissimo parere illegibili – fa impressione notare come la manipolazione propagandistica sia ormai totalmente connaturata con il diritto all’informazione dei cittadini. Un diritto che in un paese normale dovrebbe essere garantito dalla trasparenza e dall’imparzialità degli stessi media, ma che troppo spesso, purtroppo, con un'imbarazzante normalità, si trasforma nell’ennesima pantomima italica, facendo della sacra foce della verità una fasulla fucina di bufale. Assistiamo dunque ad una continua, martellante ed abberrante de-legittimazione della verità storica e scientifica dei fatti e degli eventi che lascia il nostro osservatorio letteralmente basito, giorno dopo giorno. Allora senza alcun pelo sulla lingua, e con piena cognizione di causa, denunciamo un livello di disinformazione che ci ricorda tanto gli anni della "celeberrima Reaganomics" statunitense, legata evidentemente solo al bisogno ed alla spasmodica sete di potere. Una lotta (impari) tra classi, per dirla in soldoni! Non sembrerebbe esserci altra spiegazione plausibile. Ma entriamo nel merito dei fatti.
Il Corsera e la Terza Via di "Mister Sottile"
Sul Corsera di ieri, in particolare, è apparso un "articolo" nel quale il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, e l'ex "autorevolissimo" premier Giuliano Amato ("Mister Sottile", lo stesso – per intenderci – della privatizzazione della Banca d'Italia e del pluribenedetto prelievo forzoso e diretto dai c/c degli Italiani) proponevano una terza via d'uscita dalla "cosiddetta crisi". Una "Via liberista" che potrebbe dare in chiave di abbaddimento del debito – sempre a loro personalissimo dire, e secondo lo stesso Corriere che ne sosteneva la tesi) – 150-200 miliardi entro il 2017 e altri 150 nel quinquennio successivo. Fatto che la dice lunga sul futuro segnato e dipinto di nero delle nuove generazioni e di quelle nate tra gli anni Settanta e Ottanta, costrette – almeno a sentire i tracciati dei nostri "professori del debito" – ad imbarcarsi in una via crucis che durerà almeno 20 anni. Via dolorosa che però andrebbe evidentemente oltre i 20 anni, trasformandosi in una "amara normalità", visto che continuare con l'austerity montiana ed euro-tedesca per un periodo così lungo equivarrebbe a dire che gli ignari Italiani, per risanare il debito (per altro fatto dalle banche ed autorigenerante) dovrebbero volontariamente trasformarsi in docili schiavi a vita, cui unico diritto concesso sarebbe evidentemente quello di respirare. Neanche di bere! dubitiamo, infatti, che la battaglia per la privatizzazione dell'acqua pubblica sia stata definitivamente accantonata dagli attuali "padroni dell'Italia" e dell'Europa.
il "Venerabile Mister Sottile": oltre la sfera dell'ipocrisia
Ma la musica per "Mister Sottile" non cambia nemmeno a distanza di 20 anni,dalle sue celeberrime performance e malgrado l'età. Sul piano politico il prode Amato rivede la sua posizione di sostenitore dell’abbattimento del debito pubblico attraverso il ("solito") prelievo fiscale straordinario di 30mila euro che sarebbe posto a carico – pare – degli italiani abbienti. Le sei mosse "miracolistiche" di "Mister Sottile" sarebbero articolate, nello specifico, nel seguente schema riassuntivo: 1) Cessione di immobili (allegra svendita da Monopoli) per circa 72 miliardi di euro; 2) 30 miliardi verrebbero dalla capitalizzazione delle concessioni; 3) 40 miliardi dalle partecipazioni; 4) 15 miliardi verrebbero dall’imposizione agli enti previdenziali degli ordini professionali di un incremento forzato della quota dei loro investimenti in titoli di stato di lungo periodo (cioè attraverso la creazione di nuovi corposi debiti italiaci a tassi da usura); 5) 16 / 17 miliardi potrebbero provenire dalla tassazione dei capitali clandestinamente costituiti dagli Italiani in Svizzera (con la buona pace degli "eletti" graziati dallo "Scudo Fiscale"); 6) 5 miliardi da incentivi e disincentivi fiscali. Insomma provvedimenti e passi inutili (intellettualmente disonesti) ma soprattutto poco chiari e nel peggiore dei casi addirittura nocivi. Perchè gettare nel calderone della speculazione altri pezzi d'Italia? Perchè continuare con il ricorso "morboso" e dissennato all'arma impropria dei titoli di stato senza prima bloccare lo spread delegittimando le indagate e fraudolente agenzie di rating che ne condizionano impunemente il livello, malgrado le accuse levate loro dalle procure di mezzo mondo?
Ogni politico italiano…
Ogni politico italiano degno di tal attributo conosce (o dovrebbe farlo) la situazione; conosce (o dovrebbe conoscere: a pena di immediate dimissioni) la verità del "debito" che si autoalimenta artificiosamente (vedi abominevole art. 123 del Trattato di Lisbona) ma continua indisturbato a bearsi e a pascersi nella propria malcelata ipocrisia. Certo, potremmo discutere sulla validità di alcuni fra questi 6 step, proposti a Mario Monti da Amato e Bassanini; a limite potremmo decidere di sposarne giusto un paio di essi – anche se ancora aleatori e poco chiari – ma alla fine della nostra analisi, non possiamo che considerarli delle vere e proprie bazzecole (pericolose, demagogiche e distruttive bazzecole) rispetto alla gravità ed ai reali contorni del problema.
Giuliano Amato: un nome, una garanzia
E paradossalmente il nodo del problema passa proprio per la persona di Amato. Infatti ci chiediamo con sconcerto: ma come si fa a salire in cattedra – sullo scranno di quello che dovrebbe essere il più "autorevole" quotidiano nazionale – e proporre regole di tal tenore quando si è stati uno dei principali artefici del furto della sovranità monetaria ai danni del popolo italiano? Come si può sostenere la tesi indiretta della legittimità e dell'onorabilità del debito pubblico quando si sà che gran parte di esso è palesemente illegale e che per anni lo stesso Mario Monti è stato l'occulto suggeritore (in veste di consulente finanziario) dei governi succedutisi nell'ultimo trentennio, sdoganando e facendo esplodere l'arma del collocamento selvaggio dei titoli di stato? Come tassare i capitali clandestinamente costituiti in Svizzera quando si lascia marcire la ferita ancora aperta dello scandalo dei capitali scudati? Ma come, soprattutto, si può pretendere di parlare agli Italiani di tagli e cessioni di immobili (ai falchi della speculazione pronti a banchettare sull'italica carcassa: vedi ad esempio gli amici della Goldman) quando si percepisce – caro Amato – oltre 31 mila euro di pensione al mese come fa lei? Ma questo evidentemente sembra essere sfuggito agli attenti giornalisti del Corriere della Sera, che continuano a prestarsi, a turno, a questi folli giochini al massacro sulla pelle degli Italiani, dimostrando un livello di onestà intellettuale pari a zero, con un andamento asintotico che si proietta drammaticamente nel baratro del "meno infinito".
Un'altra razza di esseri umani
Almeno la decenza di eclissarsi definitivamente, o decidere – in un atto "eroico" di lapiriana memoria – di rinunciare pubblicamente a questi vergognosi privilegi da feudatario! D'altra parte c'è chi – come il Buon padre costituente, e verace cattolico, Giorgio La Pira – rinunciava addirittura al suo stipendio da sindaco (di Firenze) in favore dei poveri e dei bisognosi. Ma si trattava – sempre a nostro modestissimo parere – di altri tempi, e – per fare il verso al nostro amico Celentano – di "un'altra razza di esseri umani".
Un'altra razza di giornalisti
Ma perchè il Corsera, dall'alto della sua autorevolezza, non propone agli Italiani una seria e sacrosanta riflessione "aperta" sulla modifica del Trattato di Lisbona, sulla neutralizzazione del signoraggio bancario o l'accantonamento della fregatura debitocratica chiamata MES? Perchè continuare ad indebitarci e schiavizzarci per altri, infiniti, anni con inutili e recessive misure di austerity spacciandole per panacee; perchè appoggiare l'annientamento dello stato sociale e del deficit spending statale dando, d'altra parte, mano libera alla speculazione privata con gli eurobond ed i project bond? Perchè osteggiare il rilancio dei consumi delle classi medio-basse che rappresentano storicamente il vero, autentico ed unico volano della crescita? Un’ altra buona proposta di discussione potrebbe riguardare anche gli innumerevoli vantaggi dei quali noi Italiani potremmo beneficiare abbandonando l’Eurozona ed i suoi accidenti (sistema Target 2, spread, Tasso Euribor, sudditanza tedesca, ecc..), nonché delegittimare definitivamente le agenzie di rating. Ma purtroppo pochi giornalisti e "professori" hanno il coraggio di proporre qualcosa che potrebbe giovare al Paese e non al proprio tornaconto personale. Mai una parola del Corsera (come d'altronde di altri autorevolissimi giornali: Il Sole 24ore, Repubblica (del debito), Avvenire (delle banche), Tempo (dei banchieri), ecc…) sugli effetti straordinari, in chiave di abbattimento del debito pubblico, che avrebbe l'economia del Paese con la rinazionalizzazione della Banca d'Italia per ritornare ad emettere denaro non a debito. Evitando, in tal modo, di lasciare ai banchieri privati qualcosa come 6 cent per ogni euro immesso nel sistema dalla Bce. Vedi l'esemplare caso della Norvegia: paese ancorato saldamente alla corona norvegese, ad una solida Banca Centrale nazionale e ad un sistema previdenziale in attivo e tra i più efficienti ed attivi d'Europa. In genere si dice che l'erba del vicino sia sempre più verde! Ma questo – in deroga al saggio proverbio – non sembra essere il caso dei miopi sedicenti giornalisti italiani.
L'eco del disagio oltremanica e l'eco d'oltreoceano
Ma l’eco del disagio si sente ormai in tutta Europa. In Inghilterra – e addirittura pur in assenza della zavorra euro – c’è chi pensa a un referendum sulla permanenza nell’Unione europea. Concultazioni che, se si tenessero oggi, sarebbero sicuramente distruttive per le mire imperialistiche dei sostenitori dell'eurogabbia e degli Stati Uniti d’Europa: immagine speculare dell'imperialismo USA più becero ed asfissiante. Un continente di buoni e cattivi, dove i cattivi sarebbero in eterno i Piigs: sventurati stati che ci ricordano molto, quanto a trattamento, i metodi utilizzati (e ben delineati dal un'illustre e limpida mente come quella di Noam Chomsky in "I rischi del dominio globale americano" ) dinnanzi alla colossale bufala dell'esportazione della democrazia nei famosi "Stati Canaglia", confezionata ad arte dai media occidentali dietro l'attenta regia della Cia e di uomini del calibro di George Bush, Donald Rumsfeld e Paul Wolfowitz. Ma anche da Obama ed alleati in Paesi sovrani come la Siria: la regina mediorientale del gas, per capirci! Ma, tornando all'Europa, volete un esempio concreto di ciò: eccovi serviti!
Le nuove regole imperiali del Patto di "Destabilizzazione e Decrescita
I nuovi regolamenti che disciplinano il Patto di Stabilità e Crescita, il Six Pack, introducono (stranamente) il sistema di voto della maggioranza qualificata inversa nel Consiglio europeo. Ciò vuol dire che, ai fini delle sanzioni da imporre a un singolo stato in caso di mancato rispetto del Patto di Stabilità, la proposta della Commissione viene automaticamente adottata: a meno che nel Consiglio non si formi una maggioranza qualificata di Stati contrari (avete capito bene! Stati contrari) a tale proposta. Si inverte, praticamente, l’onere di trovare una maggioranza qualificata per decidere sulle sanzioni. Con quale criterio, cari giornalisti e cari lettori, si può trovare una legittimità democratica a tutto questo? Davvero con nessuno, caro Corriere!
Stalinismo pratico e Colpi di Coda del Reich
Ma evidentemente la guerra è aperta! E lo prova il fatto che a Berlino, il presidente della Spd, Sigmar Gabriel, nelle scorse ore ha proposto di cambiare la Costituzione della Repubblica Federale, seguita da un referendum popolare per legittimare quei mutamenti necessari al fine di contribuire alla definitiva costruzione di questo aberrante modello di Unione europea made in Usa. Qual'è stata la giustificazione ufficiale formita dal "Reich"? Udite, udite: cambiare il trattato fondamentale dello stato, al fine di uscire dalla crisi dell’Euro, evitando problemi di controllo esterno sui singoli bilanci nazionali. Bella scorciatoia! Complimenti! e bella scusa, onorevole Gabriel! Ma la bizzarra iniziativa, fortunatamente, ha trovato l'opposizione di una cospicua fetta di opinione pubblica tedesca. Per fortuna (e paradossalmente proprio in Germania) qualche "cervello pensante e libero" si rende conto del disegno politico palesemente dittatoriale, che porterà i paesi più virtuosi ad avere il dominio totale su quelli più deboli. Evidentemente, tra un bagno e l'altro, faremmo bene anche noi ad iniziare ad interrogarci profondamente ed a preoccuparci, siccome purtroppo (e, consentiteci, fortunatamente!) non apparteniamo all’élite dei virtuosi! Buona Estate a tutti, Piigs compresi, ed anche al nostro carissimo e simpatico amico Giuliano Amato. "Ad Maiora semper"!
Sergio Basile, Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)
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