Mercoledì, Gennaio 29th/ 2014
– di Vincenzo Mannello e Sergio Basile –
Martedì, Settembre 25th/ 2012
– di Alessandra De Rose –
Scuola / Concorsone / Fiscal Compact / Italia / Consiglio europeo / Mario Monti / Spending Review / Patto di Bilancio / Istruzione / Europa / Crisi / Concorsi / Miur / Ministro Profumo / Costi sociali / Posti di lavoro / Cittadinanzattiva / Concorso scuola / Standard internazionali di sicurezza / Convenzione ONU sui diritti dell'Infanzia / Legge 176 del 1991 / Amianto nelle scuole / Zone a rischio sismico / Impianti elettrici inadeguati / Tracce di amianto / Crolli nelle scuole / Trani / Pisa / Roma / Palermo / Torino / Foggia / Urbino / ANCI / Sicurezza degli studenti e dei docenti / Debito illegale / Miur / Sistema Trifasico / Precari dell'istruzione / Graduatorie infinite
Il Fantasma della Scuola nell'era della
Spending Review – Oggi arriva
il Concorsone
Fiscal Compact – Quando la Scuola Diventa
un Nemico e un "costo da abbattere"
Che fine hanno fatto la Convenzione ONU sui Diritti
dell'Infanzia e la Legge 176/91?
Roma – Notizie poco rassicuranti sul fronte delle scuole italiane. La crisi ha toccato anche il settore dell'istruzione, ma per la sicurezza dei bambini non sono consentite deroghe. Secondo quanto è emerso dal "Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici" redatto da "Cittadinanzattiva" (onlus di partecipazione civica che opera per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini) che ha analizzato 111 edifici scolastici appartenenti a 10 regioni italiane dal Piemonte alla Sicilia, l'Italia fa fatica a rispettare gli standards internazionali di sicurezza.
La Convenzione ONU e la Legge 176/91
La convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia, fonte normativa di rango internazionale, ratificata nel nostro paese con la legge del 27 maggio 1991 n. 176, sancisce espressamente quali siano gli obblighi della comunità internazionale circa la difesa dei bambini. Secondo quanto emerge dall'art.3 l'impegno degli stati contraenti dovrebbe "assicurare che le istituzioni, i servizi e le strutture responsabili della cura e della protezione dei fanciulli siano conformi ai criteri normativi fissati dalle autorità competenti, particolarmente nei campi della sicurezza e dell'igiene e per quanto concerne la consistenza e la qualificazione del loro personale nonché l'esistenza di un adeguato controllo."
Quando la scuola diventa un "nemico"
Il 23% delle scuole monitorate ha accessi comunicanti direttamente su strade; il 2% presenta tracce di amianto; il 59% di esse sono costruite in zone a rischio sismico. Inoltre in molti edifici mancano le porte antipanico, gli impianti elettrici risultano essere inadeguati e nella maggior parte dei casi le finestre non sono integre. A tutto ciò si aggiungono crepe nei muri, macchie di muffa, intonaci distaccati, col costante pericolo che possano crollare tetti, solai, controsoffitti. Negli ultimi due anni, per l'appunto, abbiamo assistito ad episodi di crolli nelle scuole di Roma, Trani, Torino, Urbino, Pisa, Palermo, Foggia, dovuti proprio a queste carenze. Sono dati a dir poco preoccupanti quindi: una su cinque non è sicura (ben il 20,7%).
Gli effetti del Fiscal Compact
Ci ha pensato l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) a porre il problema dinnanzi ai sindaci italiani, ma gli introiti non bastano ed è sempre più difficile provvedere in modo adeguato. d'altro canto volendo tracciare un bilancio di tipo sociale che tenga conto non soltanto degli enormi costi per la messa in sicurezza definitiva degli istituti scolastici non in regola con le normative, ma anche e soprattutto della vera posta in gioco, non si può e non si deve dimenticare che la sicurezza e quindi la vita stessa del corpo docente e non docente non ha prezzo e quindi va fatto sforzo e qualsiasi sacrificio utile per recuperare le risorse necessarie, che la rovinosa ed anti-democratica "Spending Review" ha falciato in maniera vergognosa in seguito alla ratifica del liberitica "Fiscal Compact" (Patto do Bilancio Ue) da parte del Consiglio europeo dello scorso giugno. Misure fortemente promosse e volute – curiosamente – proprio da un professore italiano. Un certo Monti Mario. E tutto ciò in nome di un debito largamente illegale e gonfiato a dismisura da subdoli ed iniqui meccanismi, più volte analizzati dal nostro Osservatorio!
Il Concorsone
Intanto però uno sforzo per rientrare nelle direttive europee c’è: dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) arriva la notizia di un nuovo concorso per gli insegnanti, il cui bando è stato pubblicato stamane 25 settembre. Composto da un sistema selettivo trifasico, si mira in particolar modo ad affinare le competenze linguistiche e informatiche del futuro personale docente. Non mancano però le polemiche da parte dei sindacati che richiedono maggiori garanzie: sono ancora troppi i precari nel campo dell'istruzione, che attendono in graduatorie infinite.
Il Grande Parcheggio
Ci auguriamo tuttavia che gli ingenti costi relativi alla organizzazione di questo ennesimo concorso possano effettivamente comportare quanto meno la creazione di nuovi effettivi posti di lavoro e non alimentare false speranze per i tanti giovani laureati che da troppo tempo attendono una reale possibilità di ingresso nel mondo del lavoro. Giovani parcheggiati in un immenso "parco cervelli" gratuito, e che impassibili assistono ogni giorno di più alla morte dei loro sogni, ed alla vanificazione dei loro sforzi.
Alessandra De Rose (Copyright © 2012 Qui Europa)
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