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L’Ue vuol Delegittimare le Regioni: un altro passo verso la Dittatura degli Stati Uniti d’Europa
Sabato, ottobre 13th/ 2012
– di Silvia Laporta e Sergio Basile –
Unione Europea / Regioni / Stato / Competenze Stato-Regioni/ principio di sussidiarietà/ dottrina comunitaria / Trattato di Lisbona/ Stato / Meridione / Borghezio/ Ocm / finanziamenti / Premio Nobel per la Pace / Imperialismo / Stati Uniti d'Europa / Bersani / Casini / Berlusconi / Alfano
Unione Europea vs Regioni sul Principio
di Sussidiarietà: una strategia devastante
e liberticida
Borghezio: un ulteriore passo verso l'inasprimento
di una dittatura già instauratasi
Intanto al Sud l'Ue Definanzia gl interventi per l'esistenza
di presunti limiti burocratici e normativi
Bruxelles, Roma – Rapporti internazionali tra Regioni e Unione europea: è giusto estirpare la competenza delle Regioni in materia di rapporti con l'Ue? Il Principio di Sussidiarietà è ritenuto fondamentale per il funzionamento e il processo decisionale dell'Ue in quanto, secondo la dottrina comunitaria, "tale principio permette in particolare di stabilire quando l'Ue può legiferare e contribuisce a che le decisioni siano prese al livello più vicino possibile ai cittadini". Sempre secondo la dottrina comunitaria, già in fase di stesura di progetti legislativi il parere delle istituzioni locali è estremamente vincolante e deve essere raccolto attraverso i cosiddetti "libri verdi". Un atto che non rispetti i principi di sussidiarietà può essere contestato davanti alla Corte di Giustizia Ue. Possiamo quindi affermare che il Trattato di Lisbona seppur non riconosce alle Regioni un ruolo di interlocutore "privilegiato" con le istituzioni europee, ne pone i presupposti, poichè indica le Regioni come destinatarie di alcune politiche rilevanti di competenza dell'Unione europea come politica regionale, cultura, ambiente, trasporti, agricoltura, etc.
Diritto Derivato e Prossimità Territoriale
Inoltre il diritto derivato – ossia gli ordinamenti e le direttive – è ricco di ambiti di azione di completa competenza delle Regioni, in un ottica di governance multi-livello. In questa sorta di organizzazione piramidale le Regioni vestono un ruolo molto importante, in quanto fanno da ponte tra Provvedimenti dell'Unione europea e cittadini: per la prossimità territoriale , infatti, è alle regioni che spetta assurgere il compito di applicare concretamente gli interventi decisi dall'Ue.
Borghezio: "sarebbe un ulteriore passo verso la dittatura Ue"
Ora, questa autonomia regionale e questo aspetto di sussidiarietà con le competenze dell'Unione europea vogliono essere annullate per dare la piena competenza regionale, nei rapporti con l'Unione, in mano allo Stato. Una sacrosanta e difendibilissima questione di legittimità che nelle scorse ore è stata sollevata dall'eurodeputato della Lega Nord, Mario Borghezio. Secondo il politico leghista un provvedimento del genere va totalmente contro i precetti decantati nel Trattato di Lisbona e comportebbe diverse perdite: quella di una rappresentanza tecnica qualificata presso l'Unione europea ma anche una perdita di peso, visibilità e vantaggi; senza contare tutte le questioni di coordinamento delle attività amministrative particolarmente rilevanti che avrebbero gravi problemi di adattamento alle esigenze vere e proprie dei territori. Questo provvedimento è solo uno dei passi verso la dittatura, la totale sopraffazione dei tecnici burocrati su popoli e regioni. Un percorso di cui lo Stato italiano è complice: un piccolo passo verso la gabbia.
La Definanziarizzazione degli interventi al Sud
Intanto, al Sud tra 21 cantieri visitati dagli ispettori europei in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia, le notizie non sono confortanti. Inceppamenti operativi e procedurali che richiamano i tipici intoppi del sistema burocratico nazionale e meridionale in particolare. Le amministrazioni responsabili non sempre dispongono un quadro aggiornato dello stato del progetto e del suo avanzamento, ma ci sono diversi problemi derivanti da limiti normativi, che complicano ulteriormente la buona riuscita delle opere. I vincoli del Patto di Stabilità, per esempio, "impongono una pianificazione degli impegni contabili e dei trasferimenti di cassa che porta a dare precedenza alle obbligazioni pre-esistenti, mettendo in coda le infrastrutture ancora da appaltare". Molti problemi e poche soluzioni, dunque. A parte quella completamente sballata e deleteria di definanziare gli interventi e spostare i fondi verso progetti "più maturi".
Una Strategia Delegittimante, imperialistica e liberticida
A ben vedere – in prospettiva della realizzazione del piano imperialistico e totalitaristico della nascita degli Stati Uniti d'Europa, si ha la sensazione che l'Ue, per realizzare senza troppi intoppi tale poco nobile piano mondialista, voglia levare di mezzo le regioni accentrando i poteri rimasti ed avocandoli dapprima verso lo stato centrale e successivamente a sé stessa. D'altronde, dopo decenni di malgoverno, ci chiediamo: ma com'è possibile che molti scandali regionali stiano scoppiando proprio in questo periodo storico, e tutti di un botto? C'è quasi la sensazione che una mano invisibile stia alzando il coperchio del celeberrimo "Vaso di Pandora" quasi di proposito, per ingenerare una mobilitazione generale di dissenso dell'opinione pubblica verso gli enti locali regionali, e che possa in qualche modo favorire questo insano e gravissimo processo di accentramento. Lo stesso al quale stanno lavorando Bersani, casini e gli uomini del PDL appoggiando il devastante montismo. Un golpe al cuore dello stato.
Gli ultimi spiccioli dell'Ue per gli "schiavi" vessati dall'Austerity
Ma tornando al definanziamento degli interventi al Mezzogiorno, si può inoltre avvertire a pelle un'altra sensazione sgradevole: sembra che l'Unione europea non si voglia interessare di indagare sulle cause e sulle soluzioni che possano ovviare ai suddetti limiti normativi, ma preferisca saltare a pié pari questi elementi e voltare direttamente pagina. E intanto il Meridione rimane vittima degli stessi meccanismi, perpetuati nel tempo, duri a morire. Intanto il comitato di gestione dell'Ocm ha approvato ieri l'assegnazione di un finanziamento da 500 milioni di euro di fondi Ue al programma di aiuti alimentari verso gli indigenti: a beneficiarne saranno 18 milioni di persone in 19 paesi europei. Questo però sarà l'ultimo anno di esistenza del regime nella forma attuale. Entro la fine di ottobre, sotto la responsabilità di Laszlo Andor – commissario europeo per gli Affari Sociali, l'Occupazione e l'Integrazione – il progetto verrà plasmato su nuove proposte facenti capo a un regime più aperto, flessibile e strettamente legato alla politica di coesione sociale. In meglio? Noi non ci metteremmo la mano sul fuoco. Ma la misura, qualora andasse in porto, sarebbe comunque un semplice ed inutile palliativo: Bruxelles continua infatti a sigillare ed avallare le insane politiche di austerity del governo Monti, suggerendone le strade operative e continuando a lasciare mano libera alla speculazione. I modesti effetti di tali finanziamenti infatti saranno a breve completamente vanificati dall'assurdo innalzamento dell'Iva e da un cuneo fiscale degno delle più infame delle dittature.
Il Nobel per la Pace all'Ue: una vergognosa infamia
Il Premio Nobel assegnato nelle ultime ore – Nobel per la Pace – si sembra dunque un'amara beffa, nonché il segno della deriva anche di quest'ultimo ambizioso riconoscimento internazionale. Una mossa propagandistica che si ritorcerà contro lo stesso comitato organizzativo. Un atto irrispettoso verso milioni di europei rimasti in mezzo ad un marciapiede e verso qualche migliaio di padri di famiglia suicidatisi perchè stretti dai debiti e da questa folle macchina infernale chiamata austerity. Davvero non ci sono parole!
Silvia Laporta, Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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