Monti scambia gli Euroscettici per Nazionalisti e Rilancia l’Unione Bancaria per fine 2012

Mercoledì, Ottobre 17th/ 2012

– di Maria Laura Barbuto –

Unione Europea / Parlamento Europeo / Bruxelles / Crisi / Eurozona / Mercato unico europeo / Debito pubblico / Mario Monti / Angela Merkel / Corrado Passera  

Mercato Unico Europeo: Monti avverte

“Attenzione, potrebbe scomparire!”

Il premier italiano scambia gli "euroscettici" per

"nazionalisti" e rilancia il vertice sull'Unione

Bancaria Europea targata BCE

Bruxelles –  Il tecnocrate italiano Mario Monti, in vista del prossimo vertice di domani sulla crisi dell'Eurozona,  si è improvvisato paladino del Mercato unico europeo e non ha esitato a condannare con una spiccatissima vena sarcastica ed europeista quelli che ha definito – in maniera impropria – "gli egoismi nazionalistici dei singoli governi". E ciò – a suo dire – al fine di tutelare quello che ha definito “uno dei più grandi successi dell’Unione europea”: la libera circolazione di beni, persone, servizi e capitali. Ed infatti, come abbiamo più volte sostenuto, Mario Monti – genio incontrastato delle tasse e creatore della crisi – in questo ennesimo slancio europeista ha dimostrato di pensare più all’Europa ed al “servizio” da rendere ai potenti, ai magnati dell'industria pesante tedesca ed alle banche del Continente, che non al bene della Nazione. l'Italia, la nostra Italia, che egli rappresenta per una "patente di legittimità" conferitagli dall'élite mondialista nei circoli della "Trilaterale" e della "Commissione europea" (del quale fu membro) e non di certo perché la sua elezione sia stata mai espressione della volontà popolare: Monti non lo ha eletto mai nessuno! 

  Propaganda Ue – L'euroscetticismo diventa "Nazionalismo" 

Ci preme sempre il ricordo di questo dettaglio, giusto per ricordare che il popolo è – in teoria – sovrano del potere statale. Sovrano, ormai, tuttavia, solo di beffe e sgambetti, sovrano di schiaffi morali e sociali. E il Prof, alla vigilia di un vertice così importante per il futuro dell'Eurozona, per contro, si è permesso ancora una volta di confondere le "acque costituzionali", tirando le orecchie ai paesi europei in odore di euroscetticismo: “basta agli egoismi nazionali!” ha ribadito come un disco rotto all’Europarlamento. “La crisi economica e finanziaria – ha continuato Monti – è diventata progressivamente un fattore di frammentazione del mercato unico”. Cioè di quel famoso Mec – Mercato Europeo Unico – nato nel 1957, con l'obiettivo di realizzare uno spazio economico unificato con condizioni di libera concorrenza tra le imprese e comuni condizioni di scambio dei prodotti e dei servizi. Peccato però che il requisito della concorrenzialità e della dinamicità della crescita siano stati completamente inficiati da un eccesso di liberismo. E peccato, inoltre, che a causare e favorire la suddetta crisi sia stata la stessa Ue, assieme ad illustri complici di ceppo anglofono.

 Il  patriottismo di Super-Mario 

Ad oggi, però, qualcosa è cambiato ed il Buon Monti lo ha immediatamente intuito. Tant'è vero che nel discorso pronunciato all’Europarlamento si è sentito in dovere di mostrare, in grande stile (e puntando sulle difensive) il suo spirito patriottico tutto europeo (ma poco italiano) sottolineando come gli spread alti danneggino le imprese del Sud Europa, nonostante esse abbiano la stessa struttura e solidità finanziaria di quelle del Nord. Che acume! Un Monti battagliero, quindi , che sembra aver ben organizzato il suo progetto: “devolvere” letteralmente quel che resta dei poteri nazionali ad un organismo molto più grande che ingloberà i singoli stati. Tutto organizzato a tavolino, nei minimi dettagli: una propaganda vera e propria costruita ad hoc per tentare di manipolare le coscienze nazionali e convincere 60 milioni di Italiani e 500 milioni di europei che lui, Mario Monti, ha ragione. Col benestare dei padroni Usa, s'intende!

 Super BCE: verso la ricapitalizzazione diretta delle banche? 

Ma noi, da sempre grillo parlante della politica montiana e non solo, ci schieriamo dall’altra parte, quella opposta. La bella premessa del bocconiano è servita solo per addolcire l’amaro: il discorso del premier italiano, in una seconda parte, si è infatti basato sulla possibilità, che sarà eventualmente resa concreta proprio nel vertice di domani, del tentativo di "arrivare ad un accordo" – si fa per dire – tra i vari leader europei sul trasferimento della supervisione bancaria ai banchieri privati e sovrani della Banca Centrale Europea entro la fine dell’anno.  Il progetto concreto si realizzerebbe, a detta del professore, con la ricapitalizzazione diretta delle banche. Sul palcoscenico delle istituzioni comunitarie, pare dunque – ora più che mai – che ogni singolo Stato possa, o addirittura debba, recitare una vera e propria parte: l’ostruzionismo tedesco della Merkel; la minaccia del veto britannico di Cameron; la strategica mediazione dei tecnici italiani. 

Maria Laura Barbuto (Copyright © 2012 Qui Europa)

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