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Eurocamera contro la Biopirateria: Una Risoluzione che Convince a Metà
Mercoledì, Gennaio 23rd/ 2013
– di Maria Laura Barbuto e Sergio Basile –
Unione Europea / Parlamento europeo / Strasburgo / Biopirateria / Proprietà intellettuale / Paesi in via di sviluppo / Proprietà curative delle piante / Oro verde / Multinazionali / Rimedi naturali / Catherine Grèze
Ue – Eurocamera contro la Biopirateria:
una Risoluzione che convince a metà
Oro biologico: I PVS devono essere tutelati sul diritto
di proprietà intellettuale contro il selvaggio e
distruttivo neocolonialismo occidentale
Dopo Ogm e Landgrabbing, l'ultima frontiera del colonialismo verde
Strasburgo – I benefici e le proprietà curative delle piante, in alcuni Paesi in via di sviluppo (PVS), sono il frutto di antichissime conoscenze, lunghe tradizioni e applicazioni terapeutiche messe in atto dalle popolazioni autoctone nel corso di millenni: rappresentano in un certo senso il loro "oro", il loro potenziale di sviluppo economico e sociale. Ma il mondo “civilizzato ed industrializzato” occidentale – anche in questo particolare settore – oggi tenta di esercitare il controllo sui paesi più deboli cercando di sfruttare per il proprio tornaconto il sapere popolare legato alle caratteristiche curative dei rimedi naturali delle suddette popolazioni e tribù, accaparrandosi addirittura i relativi diritti di proprietà intellettuale. Ma certo, in un mondo governato dal meschino dio denaro, quel che importa è avere il portafoglio pieno e non una coscienza pulita. D'altra parte cosa ci si può aspettare da un neocolonialismo tanto spietato da fomentare dozzine di guerre in tutto il Sud del Mondo?
Biopirateria – Una risoluzione che convince a metà
Tuttavia, magici ed inaspettati segnali di ravvedimento, in tal senso, sono giunti nei giorni scorsi dall'Eurocamera di Strasburgo, che ha lanciato un segnale positivo (almeno in parte) in merito alla lotta contro la biopirateria, approvando una risoluzione (ovviamente, come noto, di portata non legislativa) che pone l’accento proprio sull’importanza che la biodiversità assume per le popolazioni povere del globo. L’obiettivo principale delineato dall’Europarlamento, a quanto pare, verte sulla promozione del protocollo di Nagoya, documento internazionale che stabilisce per le multinazionali “l’obbligo di rivelare l’origine delle risorse genetiche e/o delle conoscenze tradizionali associate”. Ma che ovviamente non pone più di tanto freni concreti al loro operato.
Oro biologico – Ogni brevetto ha un Prezzo?
“Oro verde” insomma che scatena una vera e propria caccia al tesoro: una convenienza netta che consente alle lobby occidentali un’appropriazione indebita, a costo zero, di conoscenze scientifiche legate soprattutto alle piante, sulle quali poi le stesse rivendicano la proprietà. “Il 90% del patrimonio biologico del mondo – ha affermato l'eurodeputata francese Catherine Grèze, relatrice del documento – si trova nei paesi in via di sviluppo, ma la maggior parte dei brevetti è in mano a quelli industrializzati”. Una nuova forma di colonialismo verde (dopo quello relativo allo scandalo dei brevetti sui semi OGM: organismi geneticamente modificati che inibiscono la crescita dei semi naturali, legando i coltivatori a vita ai propri prodotti da laboratorio) che il Parlamento europeo si propone, almeno intenzionalmente, di contrastare con la richiesta che la concessione del brevetto non sia esclusa o tutelata (come invero auspicabile) ma che possa avvenire solo nel rispetto dell’obbligo di rivelare l’origine delle risorse e dietro consenso delle autorità del paese fornitore. Ma si sà: ogni consenso del leader di turno – specie nelle aree più povere del pianeta – ha un prezzo. Le intenzioni, come al solito, sembrano buone, ma si sa: la via dell'inferno spesso e volentieri è lastricata di buone intenzioni. Quindi per il momento assistiamo solo ad un primo timido segnale di ravvedimento dell'Ue, ma sulla trasparenza ed i controlli in merito alle dinamiche di acquisizione di questi "celeberrimi brevetti" rimangono pesanti dubbi e riserve.
Maria Laura Barbuto, Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)
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