Crisi Ue in Grecia e Italia e neocolonialismo tengono banco a San Remo
Mercoledì, Febbraio 15th / 2012
– di Sergio Basile –
Italia / Crisi Ue / Sovranità Nazionale / San Remo / Adriano Celentano / Debito / Merkel / Sarkozy / Consulta / Armi / Grecia / Neocolonialismo / Centralità dell'uomo / Mario Monti / Difesa della costituzione
Crisi Ue in Grecia e Italia e neocolonialismo
tengono banco a San Remo
Adriano Celentano difende la Costituzione, la sovranità
nazionale e la centralità dell’uomo.
La Rai lo commissiona, in un mare di polemiche
Sanremo – Il mattatore Adriano Celentano ha catalizzato l’attenzione della prima serata del Festival della Canzone Italiana, con share di ascolti degni di una finale mondiale di calcio. In secondo piano tutto il resto, canzoni comprese. Il molleggiato, che ha tenuto incollati ai teleschermi milioni di Italiani, ha incentrato il filo del suo monologo sulla gravissima crisi dell’Ue, che oltre ad essere una crisi economica, è – come ha fatto notare l’artista – soprattutto crisi di valori: in un’Europa dove il mercato, il denaro, gli interessi particolaristici di tecnocrati e di alcuni capi di Stato (Merkel e Sarkozy tra tutti) chiusi nel proprio egoismo e nella propria smania di potere, stanno uccidendo il welfare, il lavoro e la speranza di un esercito di giovani disperati. Celentano ha poi ricordato l’importanza della riscoperta di Dio, del messaggio evangelico di Gesù e del senso spirituale dell’uomo, lamentandosi dei gravi limiti di alcuni giornali (tra i quali Avvenire, Famiglia Cristiana e Il Corriere della Sera) rei di sottovalutare il problema delle ingerenze dei tecnocrati di Bruxelles sulla sovranità nazionale degli stati e dell’Italia – a discapito del dettato costituzionale – e (per i primi due) di non parlare abbastanza di Dio, tradendo la loro missione.
L'ascesa dei tecnocrati
Adriano ha parlato, senza mezzi termini – beccandosi un commissariamento Rai e fiumi di critiche da miopi giornalisti – delle enormi responsabilità della politica italiana e della stessa Consulta che avrebbero favorito l’ascesa dei tecnocrati a discapito della volontà popolare (vedi 1.200.000 firme raccolte per i referendum tra il popolo italiano e finite poi nel cestino) e della sovranità. Spalle ideali del monologo di Celentano, Pupo, Gianni Morandi e Rocco Papaleo. Il finale poi è stato da brivido: “La Grecia – ha gridato Celentano – per il piano di salvataggio è stata costretta ad impegnarsi a comprare armi dalla Merkel e Sarkozy. In effetti, la scorsa estate il Wall Street Journal rivelava che Berlino e Parigi avevano preteso l’acquisto di armamenti come condizione per approvare il piano di salvataggio della Grecia. Siamo dunque, inutile negarlo, in un’Europa cinica e armata fino ai denti. E’ questa l'Europa che vogliamo? (ha gridato il Mollegiato) E' questa l'Italia che vogliamo? No davvero!
S.B.