Mercoledì, Aprile 2nd/ 2014
– di Daniele Di Luciano / Redazione Losai / Redazione Qui Europa –
Cimiteri, morte, cremazione, [...]
Venerdì, Marzo 22nd/ 2013
– di Giovanni Antonio Fois –
Budapest, Dublino, Unione Europea, Viktor Orban, Parlamento europeo, Inadeguatezza delle Politiche comunitarie, BCE, Big Brother, Golpe mercatista, Vertici internazionali, Rivoluzione pacifica, Salvaguardia della sovranità nazionale, Sovranità Monetaria, Fidesz, populismo, Nazionalismo, Media Europei, indipendent, la repubblica, Eugenio Scalfari, MES, FMI, Permanenza in Ungheria, laureati, Senza tetto, Clochard, Osservatorio Nazionale sulle Politiche dell'Ue, Qui Europa, Giovanni Antonio Fois
Orban, la Via Ungherese, la Via Irlandese
e la Disinformazione Mediatica
Dalle colossali proteste anti-Ue di dublino, alle
rivoluzionarie politiche di Viktor Orban
I luoghi comuni dei detrattori di Orban su "Permanenza
Obbligatoria" dei giovani ungheresi e sui "Clochard"
di Giovanni Antonio Fois
La Via Irlandese
Dublino, Budapest – La situazione politica del Vecchio continente appare oggi più confusa che mai. Molte voci, da tempo ammutolite dai grandi vertici internazionali, trovano oggi il coraggio di far sentire la propria voice, supportati d'altronde dalle stesse cittadinanze, ormai esauste. Migliaia di giovani di tutta Europa si sono riuniti a Dublino per protestare contro il sistema che li circonda e assedia, obbligandoli ad enormi sacrifici senza nessuna controparte. Un giovane su tre si trova oggi a rischio povertà e questo terribile dato sottolinea l’inadeguatezza delle politiche comunitarie, soprattutto in campo economico. Così la maggior parte dei paesi appartenenti all’UE spingono per l’abbandono di queste linee di condotta, sterili per il progresso futuro e, in molti casi, considerabili addirittura minatorie per le unità nazionali.
La Via Ungherese
Così l’Ungheria, per mezzo del suo premier Viktor Orban, rappresenta la prima Nazione capace di negare il proprio consenso alle politiche economiche dettate dalla BCE. Il partito di riferimento, il Fidesz, palesa la propria ostilità a qualsiasi direttiva esterna al Paese, arrivando ad ipotizzare una propria sovranità monetaria. Una bella gatta da pelare per gli alti dirigenti del mondo politico-economico europeo che, forti del supporto dato dalla nazione ungherese durante gli ultimi anni, temono l’uscita del Paese dall’UE e di conseguenza dalla moneta unica. Quel che preoccupa maggiormente il sistema malato – che come l’occhio del Big Brother pretende di controllare ogni mercato finanziario – è la chiara attestazione del partito come speranza futura per la ripresa del Paese, condivisa da tutte le altre forze politiche del Paese, ad esclusione del Partito Socialista Ungherese. Quello che i media internazionali non esitano a definire "golpe", è in realtà una scelta congiunta di votazione democratica, espressa con 265 voti a favore e 11 contrari dal Parlamento ungherese, relativa a significative modifiche che danno di fatto maggiori poteri al governo, a discapito degli alti vertici internazionali. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, senza spargimento di sangue.
Budapest – Rivoluzione Democratica o Populismo?
Eppure tutti gli organi di stampa internazionale, riempiendosi la bocca di termini quali populismo, antidemocrazia e (addirittura) fascismo, condannano severamente Orban e i propri seguaci, etichettandoli come un nuovo pericoloso regime, da combattere. Noi Italiani che il fascismo l’abbiamo conosciuto sulla nostra pelle ci teniamo a prendere le distanze da queste affermazioni, invitando i nostri colleghi giornalisti – specie quelli più accaniti o magari disinformati – ad utilizzare termini più consoni rispetto a quanto sta accadendo in Ungheria. Non ci risulta, infatti, che il Fidesz abbia raggiunto il potere a forza di olio di ricino, e che, tantomeno, abbia intrapreso una campagna antisemita.
Le Accuse di comodo degli "Europeisti" a "Prescindere"
I media europei – o almeno gran parte di essi – come ben sappiamo al "servizio" delle principali forze politiche pro-BCE, lanciano pesanti invettive contro questo fantomatico ‘’nuovo regime’’, prendendo di mira le linee guida della politica orbaniana. «Le notizie sulle campagne elettorali saranno riservate ai soli media di Stato» scrive l’Indipendent, mettendo in luce la propria incompetenza in merito e palesando disinformazione. In realtà le nuove direttive prevedono che gli spot elettorali potranno essere trasmessi solo dalle tv pubbliche, in par condicio.
Orban e le bufale mediatiche de "La Repubblica"
Anche "La Repubblica" si attesta sulle medesime posizioni: «Gli studenti saranno obbligati, dopo la laurea, a restare in Ungheria per un periodo almeno lungo come il corso di laurea, e in alcuni casi fino a dieci anni, e sarà loro vietato di cercare lavoro all’estero. Se violeranno tale norma dovranno ripagare le spese degli studi superiori». Una notizia completamente errata, che mette in evidenza importanti ‘’incomprensioni’’ (chiamiamole così) da parte della testata italiana. La norma tirata in ballo dal giornale fondato da Scalfari, prevede l’obbligo di lavorare in Ungheria solo per chi beneficerà degli aiuti statali e, se vorrà lavorare all’estero, dovrà rimborsare ratealmente la somma ricevuta allo stato ungherese. Un tantino diverso no?
La Questione dei "Senza Tetto" – Altra Mirata Disinformazione di Regime
Ancor più aberrante è l’interpretazione data dal mondo mediatico circa le posizioni assunte dal governo ungherese sui senzatetto, che secondo gli organi stampa, sarebbero stati addirittura criminalizzati. Per quel che riguarda i clochard esiste una nuova norma che vieta categoricamente il vagabondaggio in alcuni dei principali luoghi pubblici ma, lo stesso emendamento, obbliga il governo centrale e quelli locali a fornire un alloggio a chi è senza fissa dimora, incoraggiandone l’inserimento nella società. Si tratta dell’ennesimo tentativo da parte dei volti noti dell’alta borghesia internazionale di criminalizzare ogni sorta di spinta reazionaria nei confronti del governo centrale UE, che, per mezzo dei famigerati e criminosi FMI e MES, continua a logorare le nazioni europee. L’Ungheria, in realtà, sta dimostrando di poter alzare la testa ed è un grande esempio per il resto del Continente. Questo è quel che ci interessa! Per il resto è tutta becera propaganda di regime!
Giovanni Antonio Fois (Copyright © 2013 Qui Europa)
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