Il Cerchio Magico e il Golpe di Enrico Letta

Mercoledì, Maggio 1st/ 2013

– di Giovanni Antonio Fois –

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Il Cerchio Magico e il Golpe di Enrico Letta

Disintegrazione della sovranità popolare per statuto

21 Ministri europeisti: si prospettano tempi durissimi

 

di Giovanni Antonio Fois 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Il sistema-cappio                                                                                                        

Roma – Il piano d'annientamento della volontà popolare ha raggiunto oggi il suo completo compimento. Nonostante milioni d'Italiani continuino ogni giorno ad indignarsi e ad esprimere il proprio dissenzo verso questa falsa politica, i governanti riescono a far valere i loro principi ad esclusivo favore dell'impero economico delle multinazionali e verso la costituzione di un "New Worl Order" incentrato sula paneuropeizzazione del Continente (vedi Piano Kalergi – articoli in allegato). Così come, durante l'ultimo ventennio, abbiamo visto alternarsi sulla scena fantocci di colore diverso, dandoci la beffarda impressione di avere una possibilità di scelta, così anche oggi, attraverso le stategie trasversali dell'ingresso d'un partito unico e del presunto smantellamento del vecchio sistema bipolare, risulta chiaro come il Paese abbia perso completamente il proprio cardine, ovvero la sovranità popolare. Il cittadino, ad oggi, ancora incapace di rendersi partecipe delle scelte economico-politiche degli alti vertici al potere, rimane succube delle decisioni governative, le quali, come una scure, lacerano il tessuto sociale alla base del funzionamento stesso del Paese. Quando furono mosse le prime critiche agli ideologi anni '70 del liberismo internazionale, indicando come il potere sia passato dalle mani dei politicanti a quelle dei grandi colossi del mercato e della massoneria internazionale, sembrava davvero che qualcuno avesse avuto un'illuminazione sul futuro assestamento del panorama mondiale del ventunesimo secolo.

 Passando per il solito… Napolitano                                                                       

Oggi l'imperativo capilastico sta mettendo in luce i molteplici paradossi nati da queste condotte finanziarie, supportate appunto da una sorta di vera e propria "religione" che si identifica ormai chiaramente nel progetto d'accentramento del mondialismo internazionale: favorire la crescita esponenziale delle multinazionali, accentrare, distruggere l'identità economica e sociale dei popoli e delle nazioni – condannando le piccole e medie imprese al fallimento – disintegrare la famiglia e il diritto della persona al posto di lavoro e soprattutto spremere fino all'ultima goccia di sudore e sangue il cosiddetto proletariato del Sud Europa per poter rifinanziare fittiziamente e strategicamente (meglio sarebbe dire ingigantire all'inverosimile) gli istituti bancari americani ed inglesi.  D'altronde non è facile in un momento come questo convincere la povera gente 1) che c'è ancora tanto da pagare (malgrado il debito pubblico illegale negli ultimi mesi sia aumentato di oltre 100 miliardi di euro); 2) che nonostante gli enormi sforzi fatti durante gli ultimi anni (che hanno visto scandali di ogni tipo e hanno portato alla situazione odierna di malcontento e tensione) abbiamo di fronte anni ancor più duri. Eppure ce l'hanno fatta! La popolazione, vittima delle fandonie politiche e mediatiche, continua a pagare debiti che non gli competono, su imposizione degli autorevoli volti tecnici, da Monti a Letta, passando per il solito Napolitano, in primis.

 Il  Golpe Europeista                                                                                                     

Anche la candidatura a Presidente del Consigio di Enrico Letta può sembrare ad un occhio poco attento una mossa obbligata del Parlamento, da mesi senza un governo certo. Si tratta invece di un Golpe in piena regola, capace ancora una volta di raggirare la volontà popolare, imponendo al Paese un nuovo governo d'impronta liberal-massonica. Poi – guardacaso – 21 ministri, tutti europeisti legati al gruppo Bilerberg ed alla Trilateral Commission con una sola parola d'ordine: saldare il debito pubblico balzato negli ultimi mesi a più di 130 punti percentuali sul Pil del Paese. Una deliberata condanna a nuove pesanti politiche d'austerità – malgrado si continui a parlare ingannevolmente di crescita (?) – in favore del Fondo Monetario Internazionale e delle grandi lobby europee e d'oltreoceano. Basta esaminare il curriculum del neo premier per farci un'idea di quanto la situazione sia drammatica per il futuro della nazione. Enrico Letta – ricordiamolo – è anche legato ai veritici direzionali dell'Aspen Institute Italia: un'associazione filo-statunitense fondata nel 1950, finanziata da fondazioni quali la Rockfeller Brother Fund e la Ford Fundation, protagoniste del mondo economico internazionale e fautrici delle ideologie più aberranti per quel che attiene a globalizzazione ed obsolescenza programmata. Un sistema fallimentare che riesce ad affondare le proprie radici, come dimostrato, fin dentro le istituzioni politiche dei singoli paesi.

 Il caso Kissinger-Napolitano e il Cerchio Magico                                               

Non è un caso che anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sia stato membro dell'Aspen Institute, condividendone valori e principi ispiratori. Sul sito web dell'associazione è possibile visionare la foto del nostro presidente in lieta compagnia del criminale internazionale Henry Kissinger, primo colpevole – secondo una miriade di testimonianze e documenti – della morte di Aldo Moro e del cambio di rotta politica del Paese sul finire degli anni '70, in direzione delle fazioni per l'appunto, filo-liberali. E' certamente un'immagine che fa  riflettere e, considerato il fatto che Napolitano rimarrà in carica altri 7 anni, fa raggelare il sangue. Non ci stupiscono più di tanto – in tal senso – neanche i primi incontri ufficiali di Enrico Letta: il Presidente dello stato d'Israele Shimon Peres; la cancelliere tedesca Angela Merkel e – nelle prossime ore – Francois Hollande. Poi sarà la volta di Madrid e dell'incontro con l'altro servo del lobbismo euro-statunitense, Mariano Rajoy. Ciò mentre Silvio Berlusconi, nei giorni precedenti, volava negli Usa. La chiusura molto eloquente e simbolica di un cerchio "magico" che non si può con cogliere. Ma la notizia di oggi che occupa le prime pagine dei giornali di regime è un'altra: domani entreranno in vigore le nuove banconote da 5 euro. Sai che allegria!

Giovanni Antonio Fois (Copyright © 2013 Qui Europa)

                                                                                                                                                                                                                                                                                               

 Note, Video, Allegati e Articoli Correlati  – Approfondimenti                                       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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