Mercoledì, Ottobre 9th/ 2013
– Redazione Qui Europa –
Spagna, Femen, Soros, Nuovo Ordine Mondiale, aborto, divorzio, parlamento spagnolo, Alberto Ruiz-Gallardon, [...]
Lunedì, Maggio 13th/ 2013
– L'Approfondimento di C. Alessandro Mauceri –
Banca Centrale Europea, Mario Draghi, sistema bancario internazionale, strozzinaggio bancario, Bce, Organi d'informazione, Europa, nuove banconote, Euro, Mario Draghi, BCE, conio, Bank of America, Credito Trevigiano Bcc, Nicola Di Santo, Grecia, Cipro, vice presidente della BCE, Constâncio, Singapore, Svizzera, Bank of Amerika Merrill Lynch, Athanasios Vamvakidis, Fondo Monetario Internazionale, over-the-counter, OTC
BCE – Il Gioco delle tre Carte… Anzi, delle
due Banconote
Regime BCE – L'Italia e la paradossale circolare dell'11 Aprile:
l'estensione del "modello Cipro", riveduta e corretta
La Strategia – Così la BCE e il Sistema Bancario controllano
un terzo della massa monetaria in circolazione ed
irrigimentano ancor più la società
Intanto la Speculazione extra-borsa nei Paradisi Fiscali cresce indisturbata
L'approfondimento di C. Alessandro Mauceri
BCE – Il Gioco delle Tre Carte, anzi delle Due Banconote
Roma, Francoforte, Bruxelles – Meno di un anno fa la Banca Centrale Europea dedicò enormi risorse in marketing alle nuove banconote dell’Euro. Una modifica resa necessaria, dissero gli esperti della BCE – Mario Draghi in testa – per contrastare la circolazione di moneta contraffatta. Sul momento destò qualche perplessità, però, il fatto che la prima banconota ad essere sostituita non sarebbe stata una di quelle maggiormente soggette a rischio falsificazione, ma quella da cinque euro ovvero proprio quella meno contraffatta in tutto il mondo.
La Mossa
Proprio in questi giorni, la nuova banconota da cinque euro viene messa in circolazione e la Banca Centrale Europea torna a sorprendere. In realtà, questa volta l’enfasi per l’operazione della BCE è stata molto limitata e sono poche le persone, al di fuori dei tecnici che si occupano di valuta per lavoro, ad esserne stati informati. Infatti, non si sa come mai, la quasi totalità dei media non ha dedicato una sola parola ad un fatto che, invece, come vedremo più avanti, meriterebbe grande attenzione da parte di tutti. Cosa avrebbe fatto di così importante la Banca Centrale Europea? Ebbene la BCE, proprio mentre decideva di cambiare il conio delle banconote dell’Euro, ha fatto circolare una direttiva con la quale praticamente imponeva ai singoli Paesi dell’area Euro di togliere dal mercato le banconote da duecento e da cinquecento euro.
Una Scusa dopo l'altra
Eliminare dal mercato il taglio più grande della moneta unica sarebbe necessario, secondo gli esperti della Banca Centrale Europea, per combattere l’economia sommersa. Pare, infatti, che tali tagli siano particolarmente utilizzati dalla criminalità organizzata per nascondere i propri guadagni illeciti. Sarebbe per questo motivo che, in Spagna, ad esempio, il taglio da cinquecento Euro è stato soprannominato "Bin Laden": come il terrorista islamico, anche la banconota da cinquecento Euro sarebbe “sospetta” e “introvabile”. Quindi è bene effettuare immediati controlli da parte delle banche. Secondo un analista della Bank of America, la BCE avrebbe introdotto questa misura per un altro motivo: per ridurre il numero di banconote contraffatte in circolazione. Altra scusa: infatti solo lo 0,04% dei pezzi da cinquecento Euro è risultato falso ai controlli, e il 6,3% di quelli da duecento.
Il Paradosso – La Circolare dell'11 Aprile
Ma quando tutte le giustificazioni per spiegare una decisione sono palesemente false, quasi sempre la causa è ben diversa dalle scuse fino ad ora proposte e sotto gli occhi di tutti. L’Italia, intanto, non si è fatta pregare e, senza far trapelare la notizia, anche per evitare le prevedibili conseguenze che una simile decisione avrebbe avuto, ha emanato una direttiva. “Ci sono regolamenti bancari molto precisi che ci impongono di segnalare ogni movimento anomalo di denaro”. Ha spiegato il presidente di Credito Trevigiano BCC, Nicola Di Santo. “Siccome si suppone che le transazioni illegittime o quelle border line, come quelle derivanti da scommesse o giochi d’azzardo, avvengano con banconote di grosso taglio, ecco che, soprattutto per fini antiriciclaggio, siamo tenuti a segnalare il loro passaggio. L’ultima direttiva è contenuta in una lunga circolare dell’unità di informazione finanziaria trasmessa lo scorso 11 aprile”. In realtà, esistono già da anni leggi che fissano la soglia per limitare l’utilizzo del contante nel nostro Paese. Norme che hanno portato, nel giro di pochi anni, il massimale per effettuare pagamenti in contanti e per operazioni di borsa da più di diecimila Euro, progressivamente, a mille Euro (o duemilacinquecento a seconda del pagamento).
Tutto ciò è Palesemente Ridicolo
Da anni, infatti, l’utilizzo del “denaro contante” è tacciato di essere un fattore di rischio che può divenire strumento di irregolarità o addirittura mezzo per realizzare reati penali. Nel provvedimento si sottolinea che l’utilizzo delle banconote da duecento e cinquecento Euro rappresenterebbe da ora, in sé e per sé, un indice di rischio, anche se l’adeguata verifica dovrebbe scattare esclusivamente al raggiungimento della soglia di 2.500 euro. In un mondo dove gli scambi per investimenti finanziari extra borsa hanno raggiunto un valore mostruoso equivalente a oltre il 125% del PIL di tutti i Paesi del mondo, dire che una simile azione è destinata a combattere la circolazione di denaro illecito è a dir poco semplicistico (il termine esatto sarebbe ridicolo). Non solo, ma anche poco funzionale se un cliente vuole depositare in banca cinquecento Euro e lo fa versando dieci banconote da 50 Euro, nessuno dirà niente, ma se prova a versare due pezzi da duecento Euro e uno da cento, oppure una sola banconota da cinquecento Euro, dovrà dare spiegazioni su dove ha preso quei soldi, a cosa gli sono serviti, ecc… Non ha molto senso. Anzi è proprio ridicolo.
I Modelli Grecia e Cipro: gli esperimenti dell'eurocasta
E allora quale sarebbe la necessità di una simile direttiva? Ricordate la Grecia e Cipro? In molti, e noi tra questi, avvertirono che non si era trattato di casi sporadici, ma di “prove generali” per raggiungere uno scopo preciso: il controllo di alcuni Stati mediante il dominio sulle loro economie. E, per controllare le economie di alcuni Paesi, apparve subito evidente che lo strumento che si intendeva utilizzare era quello di far crollare la circolazione di denaro liquido. Così facendo, ad esempio, la Grecia che pure aveva un’economia prospera, si trovò ad affrontare uno dei peggiori periodi di crisi che abbia mai attraversato. Del resto, la tecnica di rallentare o far cessare del tutto la circolazione del contante per causare un effetto devastante sull’economia di un territorio, non è uno strumento nuovo. Già secoli fa, negli Stati Uniti, le banche utilizzarono questo strumento per acquisire o aumentare il controllo e la gestione del sistema economico e del Paese. La mancanza di liquidità, e quindi la minore circolazione di denaro, hanno sempre avuto effetti terrificanti sullo sviluppo e sulla possibilità di gestire in modo economicamente produttivo una nazione.
La Prova Generale – L'eliminazione delle banconote di grosso taglio
Oggi, pare che, chi gestisce questo sistema si sia reso conto che azioni di forza come quelle compiute in Grecia, prima, e a Cipro, dopo, potrebbero essere troppo eclatanti e produrre reazioni estreme, seppure giustificate, negli altri Paesi europei. A Cipro, dopo la decisione di bloccare la circolazione del denaro contante in un giorno di festa nazionale, fu necessario fingere un malfunzionamento di tutti i bancomat del Paese per impedire alla popolazione di precipitarsi a prelevare quanto più contante poteva dagli sportelli automatici. Al tempo stesso, gli sportelli bancari furono chiusi, sorvegliati dalle forze armate e resi inaccessibili per alcuni giorni. E a quanti avevano sottoscritto un contratto con le banche nel quale si diceva che avrebbero potuto prelevare il denaro depositato in qualunque momento avessero voluto, fu impedito di accedere ai propri risparmi. Questa misura, o meglio questa prova generale, ebbe conseguenze rilevanti in un piccolo Paese come Cipro. Apparve quindi evidente che, forse, sarebbe stato meglio trovare un altro stratagemma per ridurre la circolazione di denaro contante negli altri Paesi. Così qualcuno pensò che sarebbe stato meglio togliere dalla circolazione tutte le banconote di grosso taglio. E il vice presidente della BCE, Vitor Manuel Ribeiro Constâncio (vedi foto) rimarcò come uno degli aspetti critici dei cinquecento Euro, fosse la scarsa circolazione e che questa era dovuta al fatto che tra le grandi valute di riferimento dell’economia globale solo l’euro aveva un pezzo di così grande valore. Ciò avrebbe significato che tali banconote venivano utilizzate per scopi illeciti e quindi era giusto e doveroso eliminarle.
Carissimo Constâncio, il problema… non è il Taglio
Constâncio forse dimenticò di dire che proprio due dei Paesi dove maggiori sono le transazioni borsistiche e le speculazioni monetarie, Singapore e la Svizzera, dispongono di coni ben maggiori. A Singapore circolano tagli da 10mila dollari locali, che corrispondono a circa 7mila Euro, e in Svizzera esiste una banconota da 1000 franchi che equivalgono a circa 800 Euro. Quindi il problema non è il taglio. In realtà, già all’inizio di aprile, l’analista di Bank of Amerika Merrill Lynch, Athanasios Vamvakidis, forex strategist di Bank of America ed ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale, pubblicò un rapporto nel quale suggeriva alla Banca Centrale Europea di ritirare questi tagli dal mercato al fine di sortire un triplice effetto: indebolire la moneta, gestire meglio l'economia dell'Eurozona e utilizzare i proventi derivanti dall’operazione per ricapitalizzare le banche.
Ora la motivazione di una simile direttiva è più credibile
In alcuni Paesi europei manca il lavoro, mancano i soldi e per di più le principali banche che si trovano in questi Paesi, che hanno operato basando le proprie operazioni su moneta virtuale, hanno sempre meno contanti all’interno dei propri forzieri. Inoltre, la maggior parte dei correntisti, per evitare che possa capitare anche a loro quello che è successo a Cipro o in Grecia, potrebbe decidere di prelevare tutto il contante depositato presso le banche per utilizzarlo in altro modo come è suo diritto (fosse anche per metterlo sotto un mattone). E per farlo sceglie le banconote da cinquecento e da duecento Euro. A questo punto interviene la Banca Centrale Europea che, da un giorno all’altro, decide di togliere dalla circolazione le banconote di maggior taglio, costringendo così la gente a riportare i propri soldi in banca. Del resto, giusto per capire l’importo di cui si parla, stando ai dati della stessa Banca Centrale Europea, nell’unione monetaria circolano 600 milioni di esemplari dei 500 euro, per un valore pari a un terzo di tutte le banconote in Euro che sono attualmente in circolazione.
Come "togliere di mezzo" e controllare un terzo del denaro esistente
Alla luce di quanto detto e delle ricostruzioni prodotte, comprendiamo la strategia adottata dalla BCE e dal sistema bancario: le banche non possono consentire che una simile quantità di valuta corrente resti in circolazione e non sotto il loro diretto controllo. E mentre si impedisce ai singoli cittadini di utilizzare le proprie banconote anche solo per andare a comprare un televisore o un divano, ad alcuni soggetti viene consentito di effettuare transazioni extraborsa il cui valore attuale (in termine tecnico over-the-counter, OTC) ha raggiunto, alla fine del 2012, i 601 trilioni di dollari americani. Centinaia di volte la somma di tutti i PIL del pianeta messi insieme. Forse agli europei, e primi fra tutti agli Italiani, più che un nuovo conio per le monete esistenti servirebbe coniare una moneta nuova. O tornare al passato. Infondo il cuore del problema, in ultima istanza, è sempre lo stesso: la riconquista della sovranità monetaria (e finanziaria) rubata dai privati della BCE e – ancor prima – in seguito alla privatizzazione della Banca d'Italia giunta nel 1992, con l'approvazione del distruttivo e sciagurato decreto Carli-Amato. Meditate gente, meditate!
C. Alessandro Mauceri (Copyright © 2013 Qui Europa)
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