Venerdì, Aprile 10th/ 2015
– di Sergio Basile –
Sabato, Novembre 16th/ 2013
– I Figli della Troika – Rubrica, di Chris Richmond Nzi –
I Figli della Troika, Il Patto, Unione Europea, Chris Richmond Nzi, Se Osservassimo la Giustizia, Infrangere il Patto, Il Dissidente, Il Tradimento, La Dichiarazione di Guerra, L'Esercizio del Potere oltre i Limiti del Diritto, Il Potere Fiduciario, il Legittimo Ritiro del Mandato, Tirannia, Dittatura, Principio di Libertà
Prologo – Rubrica: I Figli della Troika
Il Patto, il Tradimento, La Rivoluzione!
Europa allo sbando – Nessuno può desiderare di
avere con la forza ciò che è contro il diritto alla
Libertà, ovvero, fare dell'uomo uno Schiavo.
Rubrica – I Figli della Troika, di Chris Richmond Nzi
Prologo
Rubrica, I Figli della Troika – E pensare che possediamo il libero arbitrio. Se così non fosse, consigli, comandi, esortazioni, difese, premi e castighi sarebbero inutili. Grazie alla facoltà di conoscere, fuggiamo da una cosa piuttosto che perseguirla, o viceversa. E poiché questo giudizio non è applicabile ad una particolare azione, ma è causa di una sintesi razionale, significa che agiamo secondo un giudizio libero, perché abbiamo la facoltà di prendere in considerazione una pluralità di oggetti. Ma se non fosse istituito un potere esecutivo che facesse rispettare le leggi di natura, il fare agli altri quello che si vorrebbe fosse fatto a noi stessi, potremmo legittimamente usare la forza per mantenere la propria sicurezza.
Se Osservassimo la Giustizia…
Se osservassimo la giustizia e le leggi di natura, senza un potere che ci tenga perennemente in soggezione, alcun governo civile ed alcuno stato sarebbe necessario. Ma la competizione per l'onore e la dignità nutre l'invidia e l'odio, che a loro volta, scaturiscono in guerre; spesso e volentieri aumentiamo e diminuiamo l’importanza del bene e del male, facendo passare ciò che è bene per ciò che è male, e viceversa. Non dobbiamo perciò meravigliarci se un nostro patto ha poco valore e per rendere un nostro accordo durevole e cogente viene richiesto un ulteriore garanzia. Un potere comune, che ci tenga in soggezione, che diriga le nostre azioni e che possa giudicare le nostre reciproche offese. Un potere istituito mediante il conferimento di tutti i nostri poteri, per far si che per mezzo della pluralità delle voci, tutte le nostre volontà confluiscano in un’unica volontà. Accettiamo e riconosciamo noi stessi come autori di tutti gli atti del nostro rappresentante e sottomettiamo ogni nostra volontà ed ogni nostro giudizio al suo giudizio. Ci sottomettiamo, volontariamente, confidando di essere protetti.
Infrangere il Patto
Quando stabiliamo ed accordiamo a qualcuno il diritto di rappresentare ognuno di noi, accettiamo che tutte le sue azioni e tutti i suoi giudizi come se fossero i nostri, ed è da questo tacito consenso che scaturiscono i diritti e le facoltà di colui al quale abbiamo conferito il nostro potere. Siamo tutti vincolati, ognuno verso ogni altro, nel riconoscere e nel reputare noi stessi autori di ciò che il nostro rappresentante farà e giudicherà idoneo sia fatto, e qualora qualcuno dovesse dissentire, infrangeremmo tutti quanti il patto, e ciò sarebbe un'ingiustizia. Consentiamo che tutte le nostre azioni vengano adempiute attraverso il rappresentante prescelto, e qualora un dissidente dovesse protestare o rifiutare qualche decreto emanato, attuerebbe un comportamento contrario al nostro patto, ingiustamente.
Il Dissidente
Sia che il suo consenso sia stato richiesto o meno, il dissidente deve sottomettersi alle decisioni del rappresentante. Ognuno di noi è per questa istituzione autore di tutte le sue azioni e di tutti i suoi giudizi, e ne consegue che qualunque cosa essa faccia, non può offendere alcuno di noi, né da noi può essere accusato di ingiustizia. Nell'esercitare la sua autorità e nello svolgere il mandato ricevuto, non può offendere alcuno, pertanto, chi accusa il nostro rappresentante di ingiuria, si lamenta soltanto di ciò di cui lui stesso è autore. Nessun altro responsabile, se non se stessi , ma forse nemmeno se stessi, perché arrecare ingiuria a se stessi sarebbe un atteggiamento illogico.
Il Tradimento
È pur vero che colui che detiene il nostro potere può commettere iniquità, ma non ingiustizia in senso proprio, perché iniquo è ciò che viene compiuto contro le leggi di natura, mentre ingiusto è ciò che viene compiuto contro la legge civile. Ne consegue che il rappresentante non può mai essere ingiusto, ne può essere giustamente combattuto. Nessun uomo che abbia ottenuto il potere per consenso della moltitudine può giustamente essere punito o mandato a morte, perché ognuno di noi è autore delle azioni di quel tale. Punendo o mandando a morte il nostro rappresentante, non faremmo altro che punire o mandare a morte qualcun altro per le azioni che noi stessi abbiamo commesso. Questo almeno in valore assoluto. In teoria.
La Dichiarazione di Guerra
È pur vero che nel momento in cui qualcuno tenta di porci sotto il proprio potere assoluto, colui si pone con un atteggiamento di guerra, poiché tale azione potrebbe essere un tentativo da intendere come una dichiarazione di attentato alla nostra vita. Chi volesse porre sotto il proprio potere senza ricevere consenso potrebbe usare gli uomini come gli pare e piace, ed una volta conseguito il potere potrebbe anche distruggere la specie umana, se mai gli venisse in mente di farlo. Nessuno può desiderare di avere con la forza ciò che è contro il diritto alla libertà, ovvero, fare dell'uomo uno schiavo. L'unica nostra sicurezza sta nell'essere liberi da qualunque forza di questo genere e la ragione ci costringe a considerare un nemico chiunque voglia privarci della nostra libertà.
L'Esercizio del Potere oltre i Limiti del Diritto
L'esercizio del potere oltre i limiti del diritto, al quale nessuno ha diritto, è la tirannia; e la tirannia, consiste nel far uso del potere ottenuto non per il bene di quelli che ad esso devono sottostare, ma per il proprio vantaggio privato. Si ha tirannia quando chi governa assume come regola non la legge ma il proprio volere, ed i suoi comandi e le sue azioni sono dirette non alla libertà del popolo, ma alla soddisfazione della personale ambizione, vendetta, avidità, o qualunque passione non ammessa. È un errore pensare che questo difetto sia in voga soltanto nelle monarchie. Anzi! Ovunque il potere è indirizzato ad altri fini e viene usato per impoverire, per tormentare o soggiogare con comandi arbitrari, si ha a che fare con la tirannia.
Il Potere Fiduciario e il Legittimo Ritiro del Mandato
In una comunità politica costituita, retta su propri fondamenti e che agisce secondo la propria natura, ci può essere un solo potere supremo, che è il legislativo, al quale tutto il resto è e deve essere subordinato. Tuttavia, essendo il potere legislativo un potere fiduciario, che agisce in vista di certi fini, noi popolo conserviamo il potere supremo di eliminare e cambiare il legislativo, quando troviamo che agisce in maniera contraria al mandato che in esso abbiamo riposto. Ogni potere conferito sulla base di un mandato per il raggiungimento di un fine è limitato da quel fine e pertanto, quando tale obiettivo è manifestamente trascurato o addirittura ostacolato, il mandato deve necessariamente essere ritirato, ed il potere deve essere devoluto nelle nostre mani. A quel punto, noi popolo possiamo collocarlo di nuovo, ovunque riteniamo meglio per la nostra libertà, per la sicurezza nostra e della specie umana.
Il Potere Supremo di Salvaguardare noi stessi
Continuiamo a mantenere il potere supremo di salvaguardare noi stessi dai tentativi e dai progetti di chiunque, anche dei nostri legislatori, ogni volta che essi siano così stolti e così deboli da permettere o da condurre progetti contro le nostre libertà e le nostre proprietà. Proprio come avviene oggi, in questo particolare momento storico. Unico e terribile! Nessun uomo o società di uomini ha il potere di cedere la propria libertà ed i mezzi che ad essa conducono, alla volontà assoluta ed all’arbitrario dominio altrui. Ogni volta che qualcuno concepisce l’idea di ridurci in uno stato di schiavitù, abbiamo sempre il diritto di conservare ciò che non abbiamo il potere di cedere e di liberarci di coloro che usurpano quella legge fondamentale, sacra ed inalterabile, chiamata libertà. Si può pertanto asserire che sotto questo principio, noi popolo rimaniamo sempre il potere supremo, ma si deve anche concordare che perdiamo il nostro potere nel momento in cui su tale principio qualcuno edifica ed esercita una forma di tirannia. Se le leggi di natura, il diritto di libertà ed il potere sovrano non possono in nessun caso realizzarsi, significa che siamo diventati schiavi di ciò che noi stessi abbiamo voluto, ed in quel momento, lo stato che abbiamo istituito non potrà più essere dissolto, a meno che …
Chris Richmond Nzi (Copyright © 2013 Qui Europa)
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