Venerdì, Agosto 9th/ 2013

– di Giovanni Antonio Fois –

  Guardando alla nostra storia, dal 1943 ad oggi                                               

Roma, Washington, Quito – Prestando uno sguardo critico alla nostra storia passata è possibile rintracciare importanti motivi di rammarico e – qualcuno obietterà – di "rassegnazione". Anche se ognuno di noi ha il dovere di mollare solo dopo la morte! La situazione odierna è tuttavia a dir poco disastrosa, ed essa è in realtà il sunto di tutte quelle politiche errate portate avanti in anni di dure "battaglie finanziarie" contro le nazioni e i popoli. Quando si parla di progresso sociale risulta chiaro il fatto che questo sia ormai in posizione di stallo da diversi decenni e risulta ormai chiaro come le promesse di ripresa del secondo dopoguerra siano oggi decadute ed inattuabili. D'altronde si tratto fina dal 1943, di un vero e proprio golpe (Vedi Allegato). Nonostante siano trascorsi diversi anni di presunto sviluppo, è palese il fatto che oggi, specie dall'ingresso nell'Eurozona, non ci siano più le possibilità un tempo a disposizione dei nostri nonni. Come è stato possibile tutto questo? Come mai la nostra generazione è la prima nella storia recente ad avere minori speranze rispetto ai propri avi?

  Il suo nome è George                                                                                                

La chiave di questo processo può essere rintracciata nel nostro sistema monetario ed economico, modelli  volutamente fallimentari e destinati all'implosione sin dal principio. Non avendo infatti delle valide difese finanziarie, la Lira e di conseguenza anche l’Euro hanno subito nel corso degli anni degli imponenti e progressivi colpi. Già dal 1976 la nostra moneta ha perso gran parte del proprio potere economico e la moneta unica, che allora sembrava essere un motivo di speranza (almeno a sentire gli elogi di Prodi e compagni) non ha fatto altro che affossare ulteriormente le ambizioni future. Ebbene, nell'Europa a trazione bancaria "Made in Rothschild", esiste un uomo capace di tenere le fila di queste manovre finanziarie criminali, protagonista indiscusso delle svalutazioni competitive. Il suo nome è Georges Soros, magnate con doppio passaporto ungherese ed americano, oggi uno degli uomini più ricchi del pianeta. Ad esso è legata la più importante associazione umanitaria del mondo, Avaaz, forte di centinaia di migliaia di seguaci. Ammantandosi del ruolo di paladino della giustizia e della libertà mondiale, Avaaz (sua creatuta) opera in campo internazionale perseguendo, a suo dire, scopi umanitari ed ambientali, volti al miglioramento ed alla "tutela del pianeta in cui viviamo".

 Il Fenomeno Avaaz e il gioco del dissenso pilotato                                         

Una sorta di Femen, ma ripulita di eccessi, blasfemie contro la religione e volgarità gratuite varie. Un profilo, dunque, più politically correct, e diversi riconoscimenti internazionali a legittimarne ulteriormente l'operato. In realtà, analizzando approfonditamente le intenzioni dell’associazione, sono rintracciabili numerosi paradossi. Il più fulgido esempio ce lo dà la campagna diffamatoria intrapresa contro il presidente ecuadoregno Correa, colpevole per Avaaz di aver dato vita ad un progetto per trivellazioni petrolifere nel nord est della nazione. Indubbiamente chiunque si imbatta in questi comunicati non esiterebbe a dare credito a dei principi così nobili, nel rispetto degli indigeni che abitano la zona e del contesto naturale in questione. Quello che non ci viene detto, però, è che il governo ecuadoregno è riuscito negli ultimi anni a nazionalizzare le imprese petrolifere, fino a metà dello scorso decennio di proprietà americana, e a stringere importanti accordi con il mostro cinese.

  Il "Caso Correa" – La Questione degli Ex-Giacimenti USA                         

Va detto che finché i giacimenti erano gestiti dagli statunitensi, la questione ambientale non era ancora stata menzionata e così il paesaggio dell’intera nazione è stato deturpato per decenni. Oggi che a controllare i guadagni derivanti dall’oro nero sono i padroni di casa, ecco saltare fuori i veri problemi che fomentano le popolazioni mondiali contro il presidente che ha deciso di restituire al popolo la propria ricchezza. Correa è chiaramente un personaggio scomodo per gli States, vicino alla Cina e colpevole di aver – inizialmente – offerto asilo politico alla mina vagante (e – tuttavia – alquanto imponderabile) Assange. Così è stato escogitato questo terribile piano di diffamazione, legittimato come detto dagli scopi umanitari in quota a tali associazioni.

 Occhio ai Lavaggi del Cervello                                                                               

Guardiamoci bene da questi lavaggi del cervello e prendiamo le distanze da questi specchietti per le allodole, volti a salvaguardare gli interessi del pianeta solo quando questi non collidono con quelli dei paesi amici. Guardiamoci bene da chi profetizza la pace e permette l’invasione della Siria o il mantenimento delle truppe occidentali in Afghanistan. Perché di questo si tratta. Non facciamoci fregare!

Giovanni Antonio Fois (Copyright © 2013 Qui Europa)