– di Vincenzo Mannello –
approfondimento di Sergio Basile – Azioni e Borsa, Limiti e Inganni
Sabato, Ottobre 19th/ 2013
– Redazione Qui Europa –
Italia, Demoni del danaro, Spread, Rating, Brunetta, Berlusconi, Voltagabbana, Inconsistenza dello spread, bugia, Federico caffè, Mano invisibile, Nuovo Ordine Mondiale, élite dominante, Papa Francesc, Agenzie di Rating, Espropriazione universale
Lo Spread e l'Epoca dei Nuovi Barbari
Inganno Spread – L'Italia muore e lo spread
scende. Come mai?
Lo spread non indica nulla, è uno strumento di
dominio ed espropriazione di massa
Spread – La curiosa inversione di pensiero di Renato Brunetta
Spread – La Preziosa analisi del professor Fabrizio Pezzani
Redazione Qui Europa
I Demoni del Danaro – 2 – L'Inganno Spread e i Nuovi Barbari
Roma – L'Italia cade a pezzi e lo spread scende. Non vi pare strano? Se siete tra quelli che accettano questa balla mercatista, dello strumento (spread) che induce ed autorizza lo scoppio del debito e il dissanguamento "provvidenziale" degli Italiani, vi consigliamo di continuare a leggere. Cambierete sicuramente idea! Ma per capire meglio, facciamo un breve salto in un recente passato andando a rivedere quanto scritto in un articolo pubblicato dall'Osservatorio "Qui Europa" in data Mercoledì, 24 Ottobre 2012, quindi giusto un anno fa. Sentite un pò cosa diceva sullo spread il fedele – e nell'occasione "euroscettico" – Renato Brunetta. D'altronde l'evoluzione da x-man del Brunetta pensiero – a distanza di un anno e di qualche poltrona in più… – non ci stupisce più di tanto. Quello era tempo di campagna elettorale e la bagarre per assicurarsi le poltrone dorate dei palazzi del potere era già in fermento. Una sorta di vendemmia dei consensi in piena regola!
Le tre presunte e aleatorie componenti dello spread
Nell'occasione l'avvelenato Brunetta (verde di rabbia contro l'Europa delle banche) d'intesa con Berlusconi (all'epoca parimenti intento a svelare gli altarini della Merkel e dell'imperialismo europeo: denuncia che poi svanì magicamente con il levarsi del primo vento europeista) sparava a zero sullo spread criticandone l'ambigua natura e la paradossale composizione. Come forse non tutti sanno l'odiato spread – nella diabolica e perversa fantasia dei mercatisti – si comporrebbe di 3 elementi, o meglio di 3 variabili: 1) il merito di credito dei Paesi; 2) il rischio di implosione della moneta unica (?); 3) l'effetto fuga degli investitori verso il Bund tedesco.
Brunetta – Il Finto dissidente che criticava lo spread
"Il merito di credito dei paesi – notava all'epoca lo stesso Renato Brunetta, dalle pagine de "Il Giornale" – non è stato mai davvero considerato: la Procura di Trani lo riconobbe chiaramente nelle indagini condotte sulle agenzie di rating, indicate quali responsabli di declassamenti iniqui e fraudolenti". Esse infatti declasssarono – in favore della speculazione internazionale e della svendita dell'Italia che sarebbe seguita da lì a poco – il Bel Paese quando esso godeva di fondamentali economici di prima grandezza, tra i quali spiccavano un robustissimo tasso medio di risparmio delle famiglie; una robustissima riserva aurea (la terza del mondo) ed un bassissimo debito privato d'impresa (soli 40 miliardi dieuro, contro gli 8000 miliardi di euro del debito privato d'impresa francese: il 2° migliore d'Europa, quello italiano, dopo quello tedesco). Quanto all'altro parametro di riferimento, cioè il presunto ed ingannevole "rischio d'implosione dell'euro", esso dovrebbe considerarsi – scrivevamo nell'occasione, ribadendo la pelosa bontà dello stessa "Brunetta Pensiero" – "un merito, e non un demerito: lo dimostra il fatto che il debito è ingenerato proprio dall'adesione dell'Italia alla moneta unica, mediante i fenomeni del signoraggio bancario e del sistema di regolamentazione interbancaria Target 2". Pertanto allontanarsi dall'Eurozona – se questo non fosse un complotto (qual era in realtà secondo l'ex tesi dell'ex-ministro voltagabbana) – dovrebbe essere una nota di merito e non di demerito. Non trovate?
Evoluzione del Brunetta Pensiero
Ma le conclusioni fornite dallo stesso Brunetta, in data 23/24 Ottobre 2012, in merito a questa sia pur in parte denunciata anomalia, portavano già fin da allora – strategicamente – a soluzioni della crisi incongruenti e completamente aliene da ogni forma di provvidenziale liberazione monetaria in chiave sovrana. Brunetta infatti dopo avere denunciato – a modo suo – l'inganno mercatista dello spread (magari per racimolare qualche voto in più, preparando il terreno al dopo-Monti) non propose assolutamente il recupero della sovranità monetaria e la fuoriuscita dall'euro, ma piuttosto l'accelerazione delle ricapitalizzazioni bancarie dirette delle banche, e del contestuale accentramento degli istituti (di "debito") in una super-unione bancaria. Buoni o quasi i presupposti, dunque, ma pessimi i suggerimenti e le proiezioni di Brunetta, lo stesso che a distanza di un anno sembra non parlare più dell'inganno spread e magari del fatto che lo stesso oggi scenda misteriosamente malgrado l'Italia stia ormai diventanto un Paese da Terzo Mondo.
Lo spread con l'economia non ha nulla a che vedere
Dunque alla luce di queste tragi-comiche inversioni di pensiero, anche i più "europeisti" tra i lettori non potranno non riconoscere il fatto che lo spread con l'economia non abbia nulla a che vedere. Esso, inoltre, non presenta assolutamente alcun fondamento di razionalità. A prescindere dal fatto che – come detto in altre sedi – dietro e dentro i consigli di amministrazione delle famigerate e plurindagate agenzie di rating che alimentano le variazini strategiche dello spread vi sono consigli personaggi chiave di lobby e multinazionali: elemento questo che da solo dovrebbe servire a bloccare per sempre la truffa del debito pubblico. Eppure oggi centinaia di gloriosi gruppi aziendali italiani e migliaia di aziende sono state privatizzate, immolate, cedute all'estero (o sono fallite) proprio grazie a questa mostruosa bugia chiamata spread. E poi non bisogna essere geni per riconoscere il fatto che se veramente lo spread fosse un’indicatore economico affidabile e reale, correlato cioè all'andamento dell’”economia reale”, allora oggi in Italia, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund non dovrebbe attestarsi sotto la soglia di 250 punti. Come avviene di fatto ora. Come mai, dunque, lo spread migliora? Come mai questi scatti ad orologeria puntuali in occasione di Finanziarie o Privatizzazioni di lusso? Semplice: perchè non conta assolutamente nulla! E' un'altra balla correlata a quella che lo stesso indimenticato professor Federico Caffè svelo sulla famosa e fumosa "Mano invisibile" smithiana che autoregolerebbe i mercati (per Caffè i mercati erano controllati da personaggi non invisibili, ma con precisi nomi e cognomi – vedi qui La Storia non Raccontata – Il grande Caffè e Draghi, il cattivo allievo). Una balla, tuttavia, ben più diabolica e sottile (vedi video in allegato –I demoni del denaro) che rappresenta la cartina tornasole e la bussola delle intenzioni inique e delle manovre della finanza globale che domina e umilia il mondo.
L'Analisi preziosa del Professor Fabrizio Pezzani
In un mercato che si muove secondo regole diverse da quelle dell’economia reale – vedi derivati – dunque, «il nostro spread – come notato nei giorni scorsi dal bocconiano Prof. Fabrizio Pezzani – rimarrà ancora basso contro ogni ragionevolezza razionale, perché il rischio di un ulteriore attacco al paese, dopo quello del 2011, potrebbe far saltare, con effetto domino, un banco finanziario globale in cui il valore del dollaro è sempre più lontano dal valore dell’economia reale che dovrebbe rappresentare». L’Italia, insomma – secondo Pezzani e come testimonia d'altronde proprio l’andamento dello spread sui Btp italiani oggi – è una pedina nello scacchiere dell'élite, interamente gestito da un oligopolio di potenti. Ciò – aggiunge il professore – in un mercato (completamente fallito ed immorale) nel quale la concorrenza è ormai impossibile, un miraggio». Quel che vale davvero, aggiungiamo, è solo e soltanto il volere dell'élite proteso al conseguimento di due obiettivi primari: 1) la creazione della ricchezza dal nulla; 2) l'espropriazione e contestuale schiavizzazione degli Italiani (nel contro caso) e pian piano dell'intero genere umano, grazie anche alla politica connivente e al controllo sugli apparati militari a suon di denaro… falso! Qual che si dice il "Nuovo Ordine Mondiale". Perciò usando un'espressione del professor Pezzani «C’è poco da fare… per uscire dalla crisi (a condizione necessaria e sufficiente che si voglia farlo davvero…) si deve tornare a mettere al centro l’uomo, i poveri, come suggerisce Papa Francesco e come avviene in una qualsiasi famiglia dove, quando qualcuno sta male, tutti cercano di aiutarlo, come possono".
Il Tempo dei "Nuovi Barbari"
"Ciò uscendo dall'era dei Nuovi Barbari: un tempo analogo – riconosce il professore – a quello della fine dell’impero romano… un tempo ben lontano dagli splendori del Medioevo". Medioevo che la stessa élite che oggi detta le regole e che "scrive i testi di storia" ha da sempre demonizzato attraverso il cinema, l'arte e la letteratura, perchè ideologicamente scomodo: allora l'uomo era al centro e con esso Dio. P.S.: Avvisate Brunetta!
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