Quarta Lettera Aperta di un Cittadino Ungherese al Popolo Italiano – Roma-Budapest
Sabato, Novembre 2nd/ 2013
– di Andras Kovacs, Budapest – Rubrica, "Qui Ungheria" –
Roma, Budapest, Italia, Ungheria, Qui Ungheria, Nuova Lettera Aperta agli Italiani di Kovacs Andras, Cittadino Ungherese, Iniziativa di Libero Confronto, Manifestazione Nazionale del 23 Ottobre, usurocrazia internazionale, Discorso di Viktor Orban
4a Lettera Aperta di un Cittadino Ungherese
al Popolo Italiano – Roma-Budapest
Ora possiamo finire ciò che abbiamo iniziato nel 1956:
Dal messaggio centrale del discorso di Viktor Orban,
ai recenti fatti di Roma. Parallelismi e riflessioni
"Qui Ungheria" – di Andras Kovacs , Budapest
Quarta Lettera di un cittadino ungheese – Roma-Budapest
Budapest, Roma – Rubrica, "Qui Ungheria" di Andras Kovacs – Gentili Italiani vi scrivo questa quarta lettera aperta e come sempre vi invio delle informazioni riguardanti l’Ungheria, nello specifico in riferimento alla giornata dello scorso 23 ottobre a Budapest. Ciò, mentre seguo i fatti di Roma delle ultime ore, ed in particolare le notizie che i giornali e le tv italiane danno sulle tensione e i disordini in via del Tritone e sul presidio dei manifestanti (attivisti dei movimenti per la casa) che protestano contro il vostro governo, e che hanno annunciato che torneranno in piazza il prossimo 10 Novembre. Mobilitazione che (Fonte ANSA) che "sarebbe arrivata in concomitanza con la Conferenza Unificata straordinaria con l'Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) convocata dal governo italiano per definire un decreto sulle politiche abitative a livello nazionale". Dozzine i feriti, dozzine gli arresti. Questo è il bilancio provvisorio dei fatti. Ma torniamo a Budapest e all'imponente, oceanica, maricia per la Pace (contro l'usurocrazia e la dittatura) del 23 Ottobre.
Italia – Le Cose non dette
Purtroppo come quasi sempre i media italiani di sinistra e pseudo-dissidenti di destra e centro hanno trasmesso la notizia riguardante la manifestazione parallela del partito di sinistra ungherese, ma della vera manifestazione commemorativa riguardante la giornata del 1956 – con oltre 500mila Ungheresi in piazza – é stato scritto solo un piccolo trafiletto ed in neppure tutti i giornali. Quello che piú mi dispiace e che anche i grossi media di "destra" e "centro" non hanno riportato solo che due righe sulla giornata. Ma il problema ormai è chiaro… bisogna superare l'ideologia! Andare oltre! L'uomo deve tornare al centro della politica e della consapevolezza diffusa. 57 anni fá il 23 ottobre 1956 la popolazione ungherese – come visto e raccontato negli articoli e nei video precedentemente pubblicati: vedi allegati – non ha piú tollerato la pressione comunista e ha provato a combattere la grande dittatura. All'epoca esisteva solo un grande partito politico: quello comunista, per l'appunto! I russi sovietici assieme ai comunisti ungheresi hanno brutalmente fermato e schiacciato la popolazione ungherese sparando sulla folla presente che manifestava il proprio pensiero, folla composta da bambini, giovani, anziani. Senza pietá i militari armati, con artiglieria e carri armati hanno schiacciato e ucciso tantissime persone. Il politico dissidente Imre Nagy ed i colleghi vicini alle sue posizioni, sono stati uccisi e buttati letteralmente in una fossa comune con il viso rivolto verso il basso, verso il fondo della fossa.
Mani Insanguinate
Gli anni successivi al 1956 un gruppo speciale diede la caccia a tutti quelli che avevano preso parte alla rappresaglia e quelli che venivano scovati, venivano portati o in prigione o in esilio. Oppure uccisi. Una casa molto importante voglio poi aggiungere riguardo a questi anni: il ministro degli interni era Béla Biszku, il mandante di tali spedizioni dalle mani insanguinate”, bagnate dal sangue di tante persone. Uomo che, tuttavia, ancora oggi vive libero.. ma non ancora per molto, in quanto non potrà sfuggire in eterno al giudizio insindacabile della storia eal la verità. Come avvenuto per molti suoi predecessori.
Il Messaggio Centrale del Discorso del premier Orban
Come ogni anno il 23 Ottobre, dunque, in Ungheria abbiamo ricordato gli eroi del '56. Quest’anno, a Budapest, la commemeorazione si é svolta nella piazza degli eroi e la marea umana è confluita verso il sito predisposto per il discorso del capo del governo Viktor Orbán, che ha tenuto un discorso ricordando i fatti di cui sopra. Questa grande folla si è pacificmente distesa per molti chilomentri nel cuore della capitale, fino ad arrivare alla piazza degli eroi: ogni persona parlava tranquillamente con l’altra, alcuni cantavano, altri sventolavano la bandiera ungherese e anche bandiere di altre nazionalitá. Giovani, anziani, bambini, persone diversamente abili: tutti assieme abbiamo seguito il discorso del capo del governo Orbán che ho dei parallelismi tra allora e l'attuale situazione dell'Europa. La parte centrale del discorso (vedi allegato) ruotava attorno al seguente pensiero: "adesso finiamo quello che nel 1956 gli eroi hanno iniziato. Non esistono vie di mezzo: o ci liberiamo oppure non saremo liberi… Dunque schiavi".
Cari Italiani, invertite rotta!
Penso che questa frase faccia riflettere molte persone e non solo ungheresi ma anche di altre nazionalitá. É stato bello vedere e sentire che questa folla immensa pensa tutta allo stesso modo, che tutti assieme siamo vicini e appoggiamo il nostro capo del governo. La manifestazione pacifica del 23 Ottobre è stata la dimostrazione reale e piena della vicinanza della popolazione verso il suo governo. Cosa davvero rara oggi in Europa. Non è stata la prima del genere, ed altre ne seguiranno, se sará necassario. Grazie per aver letto il mio articolo! Auguro a voi Italiani che possiate avere un futuro piú sereno rispetto alla situazione che vivete oggi. Noi abbiamo la fortuna di avere un Capo del governo forte e coraggioso e questo da la forza e il coraggio alla popolazione. Anche voi potreste provare a invertire rotta ed a fare come noi, l’unione fa la forza. Concludo la mia testimonianza di persona semplice che ha partecipato alla giornata del 23 Ottobre come Viktor Orbán ha concluso il suo discorso: Forza Ungheria, Forza ungheresi!
Andras Kovavs (Copyright © 2013 Qui Europa)
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