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Euro-propaganda – L’Eurocamera in vista delle elezioni ora accusa la Troika
Lunedì, Gennaio 20th/ 2014
– di Sergio Basile –
Strasburgo, Bruxelles, Olli Rehn, Parlamento Europeo, Banche, Bruxelles, Basilea 3, Credit Crunch, deputati europei, Troika, Olli Rehn, Giacinto Auriti, Elezioni europee, Innalzamento dei coefficienti di riserva obbligatoria, Ottmar Karas, Stakin, Istituzione delle commissioni, Russia, Novecento, Liberali e socialisti, Equitalia, responsabilità della troika, Responsabilità del Parlamento Europeo, Klaus Regling, Jean Claude Trichet, Troika
Euro-propaganda – L'Eurocamera in vista delle
elezioni ora accusa la Troika
Strasburgo e l'imbarazzante e tardivo rapporto di
accusa (per "errori" compiuti) contro BCE, FMI e
Commissione Ue
Crisi-truffa – Innalzamento dei coefficienti di riserva patrimoniale
obbligatoria delle banche e responsabilità oggettiva dei
deputati europei nel credit-crunch e nel fallimento di
migliaia di imprese (e famiglie) del Sud Europa
►Approfondimenti e video in allegato
di Sergio Basile
Europropaganda – L'Europarlamento, solo ora accusa la "Troika"
Strasburgo, Bruxelles – Come detto in più sedi, e come ormai chiaro a tutti gli europei – o quasi – nell'EURSS (Unione Europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) la Troika (Ue-Bce-Fmi) ovvero quell'organismo che in teoria (nella pratica è diverso) dovrebbe "gestire a fin di bene i programmi di aiuto verso i paesi in difficoltà" ha di fatto commissariato Grecia, Cipro e Portogallo, ovvero i paesi sotto "assistenza", anchre se "commissariamento" sarebbe probabilmente il termine più indicato. Tale organismo sovranazionale come noto non risponde democraticamente a nessuno, e – ora anche l'Europarlamento sembra essersene accorto – "provoca gravi conseguenze sociali, sbaglia politiche e non è capace di correggere i propri errori". Quest'ultimo virgolettato è stato estrapolato da una relazione dello scorso 16 Gennaio, redatta presso lo stesso Parlamento europeo e partorita con l'idea di bocciare – come si evince nella bozza del rapporto preparato dal socialista francese Liem Hoang Ngoc e dal popolare austriaco Ottmar Karas – l'operato della Troika. La relazione è stata successivamente presentata davanti alla Commissione Econ. Ma – mi chiedo – che fine ha fatto invece il pacchetto Barnier del 2011 contro lo strapotere delle agenzie di rating ed il loro criminoso "declassamento facile" ai danni di stati sovrani come l'Italia? Perchè l'Europarlamento non ne pretese l'applicazione già nel 2012, o comunque prima dell'insediamento del distruttivo ed anti-costituzionale governo Monti?
Il "Rapporto di Accusa" contro la Troika.. per "errori" compiuti
Tale rapporto di "accusa" (?) contro la Troika si fonderebbe su dati desunti da questionari inviati ai governi nazionali e sulle impressioni raccolte durante le visite (missioni parlamentari) compiute da delegazioni dell'Eurocamera in Portogallo e Cipro. Contestualmente alcuni dei primi responsabili di questo sfacelo di oggi e di ieri (il commissario agli Affari Monetari Olli Rehn, l'ex presidente della Bce Jean Claude Trichet ed il direttore del fondo salvastati ESM/MES Klaus Regling) sul finire della scorsa settimana sono stati ascoltati in merito, ma le loro parole – come prevedibile – sono state piuttosto evasive… per usare un eufemismo. Il testo finale elaborato dall'Eurocamera, a detta dei parlamentari europei e dei relatori, dovrebbe punterare ora a "dare nuove responsabilità alla Commissione, maggiori poteri di controllo al Parlamento e a far uscire il Fmi". Tale documento, tuttavia, andrà all'esame dell'assemblea plenaria solo nel mese di aprile, in occasione dell'ultima sessione della legislatura. Ma il vero problema non è questo.
Patetiche giustificazioni della Troika e Responsabilità Eurocamera
Nelle loro audizioni i tecnocrati europei avrebbero ammesso parzialmente le loro responsabilità, ma la cosa grave e che non si è trattato di un mea-culpa sistematico e convinto, ma solo del riconoscimento di "errori", giustificati – per altro – "dall'norme pressione dell'epoca in cui fu stabilito il meccanismo". Ma ipocrisie e giochi di parole a parte (non nuove a Bruxelles e Strasburgo: vedi link sotto in allegato) la responsabilità dello stesso Parlamento Europeo dinnanzi all'attuale distruzione dei Paesi del Sud Europa è chiara ed evidente. Non possiamo solo dar colpe alla Troika, ma a tutto il sistema nel suo insieme: un sistema che fa del commissariamento il suo pane quotidiano e dell'immobilismo la sua strategia principale.
Allegato
FMI-UE: Vergognoso Scambio di accuse tra gli Aguzzini della Grecia
Deriva Basilea 3 e responsabilità dei parlamentari europei
Come scordare ad esempio le enormi responsabilità di Strasburgo dinnanzi a "Basilea 3" e all'innalzamento della soglia della riserva patrimoniale obbligatoria delle banche? Ovvero – detta in altri termini – come scordare la complicità del Parlamento Europeo nell'instaurazione del criminoso meccanismo del credit crunch, che ha di fatto contribuito a smantellare la prima rete d'impresa europea (quella italiana) chiudendo, in tempi non sospetti, il rubinetto del credito a famiglie ed imprese? La scusa ufficiale all'epoca – come ricorderete – passò dietro la singolare espressione di "Ristrutturare del settore bancario… al fine di evitare ulteriori crisi finanziarie e bancarie". L'Europa istituzionale all'epoca (Ottobre 2012) anziché dire la verità sull'euro, l'Eurozona e i suoi diabolici meccanismi di supporto e incentivare il cosiddetto “Pmi Supporting Factor” (ovvero il presunto fattore di sconto per l’accesso al credito, rivolto alle piccole e medie imprese che in teoria avrebbe dovuto consentire agli istituti di credito di operare con maggiore libertà nella concessione dei prestiti alle piccole e medie imprese) finì per avallare ed accelerare lo stesso meschino e gravissimo fenomeno del credit crunch: stretta del credito, che annientò di fatto l'economia e l'imprenditoria, rendendo il gioco molto più facile ai profeti (liberali e socialisti) delle dismissioni facili, delle privatizzazioni facili, dei fallimenti da record e delle speculazioni finanziarie nella "cosa pubblòica". "Basilea 3 – come scrivemmo in data 4 Ottobre 2012 – vedi articolo in allegato – in tutto questo, resta ancora oggi e malgrado tutto quel "sacro ed inviolabile regolamento delle banche sovrane" fuori dal mondo reale e dai problemi del tessuto economico e sociale che ruotano intorno a famiglie e imprese… continuando a legittimare l’innalzamento del capitale che le banche devono detenere (passato come pochi in Italia sanno, dall’8% al 10,2% del patrimonio) per aumentare – secondo la casta tecnocratica europea – “la stabilità del sistema bancario e la sua capacità di assorbire le perdite”, scongiurando – secondo la retorica più becera – l’innescarsi di altri focolai di crisi. Ma questo è quello che hanno ingannevolmente sostenuto e che continuano a sostenere lorsignori – i membri della casta bancaria al potere, ed i maggiordomi sottostanti – gli inquilini dei lussuosi e dispendiosi palazzi di Bruxelles e Strasburgo, compresa la maggioranza delle caste che si annidano tra i banchi dell'Europarlamento: oggi pronti ad avallare il mostro dell'Unione Bancaria e ieri pronti ad innalzare i coefficienti di Riserva Patrioniale delle stesse banche, rifinanziandole senza alcuna obiezione e scrupolo con ciclopiche LTRO alla faccia dei popoli europei.
Euro-ipocriti e Scadenze Elettorali
Euro-ipocriti oggi passati curiosamente dall'altra parte del banco degli imputati e pronti a puntare il dito verso la sola "Troika", ammantandosi di una veste di giustizia che sta loro davvero stretta… Una veste inadeguata ma necessaria viste le imminenti scadenze elettorali. Paradossale, ma vero! Pertanto lo stesso Europarlamento che ora punta il dito per accattivarsi la simpatia degli Europei in vista delle elezioni, ha di fatto favorito la nascita di una vera e propria dittatura finanziaria. lasciando pascolare liberamente (vedi il caso Italia) un mostro come Equitalia sulle macerie delle famiglie e delle imprese italiane. Mostro usurocratico – ricordiamo – cui azioni sono detenute al 50% dalle stesse banche, che prima hanno chiuso i rubinetti del credito, e poi hanno lucrato sugli interessi passivi maturati sugli scoperti e sulle disgrazie degli Italiani. Basilea 3, anche per volere dell'Europarlamento, non fece altro che "regalare la piena autonomia alle banche" avallando questo sistema dittatoriale di stampo stalinista: fu proprio Stalin, infatti, nella prima metà del Novecento in Russia ad istituire le "Commissioni".
La profezia di Auriti
Il "Credit Crunch", in tal contesto, non è stato, dunque, un "fenomeno naturale della crisi – che trovò genesi nello scandalo dei sub-prime Usa: come blaterano falsamente numerosi professori universitari asserviti ed i media di regime dal 2008 ad oggi – bensì uno scellerato patto tra lobby bancarie ed eurorappresentanti: le stesse menti che oggi, di fatto, controllano la stessa privata BCE e mantengono in piedi l'inganno degli inganni: la truffa usurocratica dell'euro e della moneta-debito, come ci insegna il grande ed indimenticato Professor Giacinto Auriti, che sul modello BCE, l'usurocrazia europea e le Banche Centrali dimostrò di avere le idee chiarissime già fin dagli anni Settanta/Ottanta. (Vedi video in allegato).
Sergio Basile (Copyright © 2014 Qui Europa)
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