Domenica, 6 maggio, 2018
– di Joseph Ratzinger –
Sabato, Marzo 1st/ 2014
– Redazione Qui Europa –
Unione Europea, Italia, Movimento per la vita, Embrioni, Vita Umana, Diritti umani, Aborto, Iniziativa dei cittadini europei, Uno di Noi, Commissione europea, un milione esettecentomila europei, 18 nazionalità, Carlo Casini
Difesa degli embrioni – Commissione Ue
messa alle strette da 1,7 milioni di firme
Entro i prossimi 3 mesi i promotori della maratona
per la vita in audizione a Bruxelles
Redazione Qui Europa
1,7 milioni di europei si mobilitano per la tutela della vita
Bruxelles, Roma – L'obiettivo è stato raggiunto! La vita umana almeno per il momento, anche se è paradossale riconoscerlo (dovrebbe essere un qualcosa di scontato a prescindere da tutto) sembra riacquistare un alone di dignità agli occhi della dissacrante Unione europea. Una riabilitazione morale forzata che è stata chiesta a gran voce da 1,7 milioni di europei di ben 18 nazionalità diverse. Un milione di firme "a sostegno della vita" era la soglia minima di sbarramento fissata da Bruxelles per dar voce ai feti umani, che per soli motivi di "maturità" non potevano e non possono difendersi per proprio conto. Un milione e settecento mila firme sono piovute provvidenzialmente dal cielo di Bruxelles per chiedere agli amministratori arroganti della "scassata baracca Europa" di bloccare i finanziamenti previsti dall’Ue per le varie sperimentazioni sugli embrioni umani in tutto il Vecchio Continente. "Uno di noi" mirava e mira ''a proteggere la vita umana sin dal concepimento, entro i limiti delle competenze dell'Ue'', e ciò sulla base della definizione dell'embrione inteso come ''l'inizio dello sviluppo dell'essere umano'' e non come una mera parentesi biologica…. Entro i prossimi tre mesi, come da iter previsto, la Commissione europea dovrà ricevere a Bruxelles gli organizzatori dell'iniziativa, che terranno anche un'audizione presso il Parlamento europeo. In seguito, la Commissione si pronunzierà sulla possibilità di presentare una proposta legislativa attenendosi – eventualmente – alle indicazioni dei promotori dell'iniziativa. Dunque il cammino si presenta ancora tortuoso.
Parrocchie italiane protagoniste
Tra le protagoniste della raccolta vi sono state le parrocchie italiane, naturali celle d'incubazione del "virus pro-vita": oltre 100 mila cittadini – solo in Italia – hanno contributo a portare avanti questa battaglia per la tutela dei futuri nascituri. “La campagna in difesa della vita nascente è di estrema importanza – dichiarò il presidente Carlo Casini lo scorso 13 Maggio 2013, in avvio della maratona per la vita – perché va a completare un moto storico che ha visto la fine della schiavitù, dell’apartheid e delle discriminazioni nei confronti delle donne. Oggi tocca al nascituro – ribadì – la sua tutela è la tappa finale del riconoscimento dei diritti di tutti e per tutti”. Un obiettivo di vita – aggiungamo – che non è solo religioso ma anche laico: difendere la vita è una missione comune, sociale, morale, etica ed anche personale di carattere universale. Senza confini. Una conquista dell'umanità indipendentemente da credi religiosi o ideologie filosofiche. D'altronde ognuno di noi è chiamato a ricordare e ricordarsi che è stato un feto, è stato un embrione. Evidentemente anche i commissari europei…
Un'altro scatto d'orgoglio contro l'usurocrazia made in Ue
Sulla scia di questo successo ci piacerebbe tanto assistere ad un ennesimo scatto d'orgoglio delle stesse parrocchie europee e italiane impegnate a difendere i nascituri. E ciò in relazione ad un altro problema di drammatica attualità: quello dell'usurocrazia di stato e della moneta-debito che oggi uccide i cittadini, così come l'aborto annienta le speranze della nuove generazioni che non vedranno mai la luce del giorno.
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