Moneta – Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio

Giovedì, Marzo 13th/ 2014

 – di Nicola Arena, Sete di Giustizia / Redazione Quieuropa –

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Moneta – Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio

quel che è di Dio

Moneta – Nixon e il "Terremoto" del 16 Agosto 1971

Ecco perchè bisogna pretendere la naturale proprietà popolare

della Moneta: solo così può realizzarsi l'uguaglianza

sostanziale ed universale tra tutti gli uomini,

secondo un principio di giustizia universale

►Video in allegato

    1) Lezione del Prof. Auriti: capire il Valore Indotto della Moneta

    2) Lezione del Prof. Auriti sulla Proprietà Popolare della Moneta;

    3) Auriti denuncia Bankitalia per Truffa ai danni del Popolo

 

di Nicola Arena, Sete di Giustizia / Redazione Quieuropa

 A Cesare quel che è di Cesare… a Dio quel che è di Dio!                               

Roma, Venezia – di Nicola Arena – Mandarono informatori che si fingessero persone oneste per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorità e al potere del governatore. Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verità la via di Dio. È lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?». Conoscendo la loro malizia, disse: «Mostratemi un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione?». Risposero: «Di Cesare». Ed egli disse: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio!». «Così non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero» (Luca 20, 20-26). Con questa famosa frase Gesù rispose chiaramente a chi voleva metterlo in difficoltà. Egli rispose con una tale chiarezza (come sempre), da lasciare sconcertati gli stessi miscredenti che gli avevano posto la domanda.

 All'epoca la moneta era d'oro… il possessore ra il proprietario!                 

Per dare una giusta interpretazione di quell’importante frase memorabile, bisogna considerare ed evidenziare l’esatta collocazione temporale e l’intero sistema monetario. In quel periodo storico la moneta era d’oro e chi la possedeva ne era il proprietario, ma il valore reale per lo scambio era garantito dall’imperatore che, per usare un termine banalmente efficace, ci aveva messo la faccia. Per questo motivo essendo l’imperatore l’unico titolato a sancire il valore del denaro, si era anche arrogato il diritto di pretendere in cambio una quota parte del denaro emesso (signoraggio). Ovviamente per un rientro in circolo dell’oro emesso, dovevano necessariamente essere pagate le tasse per permettere al sistema di funzionare: il presupposto della tassazione in tal contesto assumeva dunque senso… al contrario di oggi (vedi qui per approfondimenti – Dittatura UE – Risparmio ed Evasione). Per cui l’affermazione della prima parte della risposta di Gesù: date a Cesare quello che è di Cesare, rispecchia la verità (e non potrebbe essere altrimenti).

 16 Agosto 1971 – Nixon interrompe gli accordi di Bretton Woods              

Per spiegare ai lettori la seconda parte della frase: "date a Dio quello che è di Dio",  bisogna fare un salto in avanti di 2000 anni. Siamo esattamente al 16 agosto del 1971, il giorno successivo alla decisione, presa dall’allora Presidente degli Stati Uniti d’America Richard Nixon, di interrompere unilateralmente gli accordi di Bretton Woods, che prevedevano il collegamento diretto fra la riserva d’oro presente presso la banca centrale e la quantità di moneta emessa (convertibilità).

 Moneta e Valore Creditizio                                                                                      

Per cui la moneta, prima del 16 Agosto 1971, aveva un valore creditizio rappresentativo della riserva. Da quel fatidico giorno, quindi, vi fu uno sconvolgimento totale del sistema monetario. Ovvero non c’è più – ed in maniera definitica e sistematica – alcun collegamento fra riserva d’oro e valore del denaro emesso. Perché allora la moneta ha continuato a mantenere il proprio valore?

 Una Domanda Fondamentale                                                                                

Rispondere a questa domanda – (ribadiamo: "Perché allora la moneta ha continuato a mantenere il proprio valore?" – è fondamentale per comprendere crisi, truffe e reale stato dell'economia contemporanea. Ad aiutarci a rispondere in maniera corretta ci viene in aiuto una rivoluzionaria scoperta del grande prof. Giacinto Auriti: "La scoperta" del "Valore indotto della Moneta".

 Il Valore della Moneta oggi? Nasce con l'accettazione del cittadino         

Bisogna chiarire innanzitutto che il valore della moneta non nasce nella fase di emissione dei simboli (banconote, monete metalliche, ecc.) ma nella fase immediatamente successiva, cioè in quella dell’accettazione monetaria da parte della collettività. Nella prima fase la banca d’emissione “stampa” i simboli, poi li conserva e successivamente li distribuisce – questa prima fase è solo il presupposto per la nascita del valore monetario, il valore monetario nasce nella fase di accettazioneda parte dei cittadini (Vedi video giù, in allegato).

 Usa, 16 Agosto 1971 – Il Valore monetario diventa pura convenzione     

Dal 14 agosto al 16 agosto del 1971, in due soli giorni si è sostituito al valore della Riserva il valore della Convenzione, cioè si è sancita per sempre la scoperta, resa comprensibile praticamente, che è l'accordo tra tutti che crea il valore monetario, per cui la moneta va dichiarata di Proprietà del Portatore e non della banca di emissione (Es.: BCE o FED: quella che sostiene solo i costi di fabbricazione, stoccaggio e distribuzione dei simboli).

 Le Banche centrali stampano e distribuiscono solo il "simbolo"               

Questo ci porta alla conclusione che la seconda parte della frase: date a Dio quel che è di Dio, significa che il Creatore dell’uomo gli ha dato anche la sua naturale intelligenza per poter imprimere il valore creato dalla convenzione dentro un simbolo di costo nullo. E’ Dio, quindi, il creatore della nostra esistenza, l’ispiratore dei nostri pensieri buoni e quindi del valore monetario creato dalla nostra mente.

 Ecco perchè pretendere la naturale "Proprietà Popolare della Moneta" 

 Per questo motivo la moneta va attribuita all’essere umano in quanto legittimo proprietario partecipante  alla convenzione e quindi alla creazione del suo valore. L’uomo è stato plasmato da Dio a Sua immagine e somiglianza, per cui la frase "date a Dio quello che è di Dio", presuppone il diritto di pretendere l’attuazione della "Proprietà Popolare della Moneta", progetto Divino per la realizzazione della Dottrina Sociale della Chiesa e dell'uguaglianza sostanziale ed universale di tutti gli uomini secondo un principio di giustizia universale.

Nicola Arena, Sete di Giustizia / Redazione Quieuropa

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