– di Sergio Basile –

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In cammino verso la Pasqua, passando per la Croce Gloriosa 

Via Crucis 2014, nel segno di Mons. Bregantini:

"Nel volto dell’uomo sofferente il profilo di Gesù"

L'esperienza del presule e l'impronta dell'Evangelii Gaudium:

suo il testo che guiderà la Via Crucis 2014, trasmessa in

mondovisione dal Colosseo 

di Sergio Basile

 Via Crucis – il senso della sofferenza umana nelle parole di Bregantini 

Roma, Città del Vaticano, Campobasso – La Cristianità intera, oggi immersa in un caos mondiale che cammina di pari passo con un processo di globalizzazione selvaggia giunto ad uno dei suoi ultimi stadi; scossa da mille guerre e da altrettante feroci persecuzioni – quanto ad intensità, uniche nella storia a memoria d'uomo –  in quest'ultimo tempo di Quaresima si appresta a vivere il solenne mistero della morte di Gesù Cristo, attraverso il tradizionale rito della Via Crucis che precederà la gloria della Pasqua. Il rito, trasmesso in mondovisione dalla RAI, si svolgerà il prossimo 18 aprile, come da tradizione, presso il Colosseo e sarà presieduto da Papa Francesco. La stessa celebrazione quest'anno vedrà la partecipazione diretta di un pastore fresco di nomina a Presidente della Commissione CEI per i Problemi Sociali e il Lavoro. Un prelato che – per quanto dimostrato "sul campo di battaglia" (per usare un'espressione cara allo stesso Papa Francesco) – merita senz'altro un cenno particolare. Si tratta di Mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano dal 2007 – su nomina di Benedetto XVI –  che su designazione papale ha ricevuto il delicato incarico di scrivere il testo della celebrazione, con le relative meditazioni. Ma chi è Mons. Bregantini?

 Mons. Bregantini – Il profilo                                                                                    

Bregantini, sessantatré anni – Trentino d'origine, calabrese prima ed ora molisano d'adozione – lo scorso 7 Aprile ha festeggiato i suoi Vent'Anni di Servizio Episcopale. Il vescovo è quel che si dice un uomo di Dio "figlio del popolo": a ricordarcelo un passato da operaio, che lo ha visto a stretto contatto con le problematiche sociali del Paese, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta: decenni di speranza ma anche di tumultuosi cambiamenti figli degli anni della contestazione. Il 1º luglio 1978 viene ordinato presbitero stimmatino nella Cattedrale di Crotone. Dal 1976 al 1987 è docente di storia della Chiesa presso il pontificio seminario regionale San Pio X di Catanzaro, nonché insegnante di religione presso l'Istituto Nautico di Crotone e delegato diocesano per la Pastorale del Lavoro; successivamente si trasferisce a Bari. Ma l'esperienza più difficile ed esaltante del suo percorso pastorale prende piede probabilmente il 12 febbraio 1994, quando Giovanni Paolo II  lo nomina vescovo di Locri-Gerace: il 7 aprile successivo Bregantini riceve l'ordinazione episcopale nella cattedrale di Crotone entrando nella sede episcopale di Locri il 7 Maggio.

 La preghiera sfida la mafia – L'esperienza nella locride                                   

Da arcivescovo della diocesi di Locri-Gerace, fu per diversi anni a contatto con i problemi quotidiani di una comunità chiamata a convivere con la dura e spietata realtà della criminalità organizzata. In merito  fece scalpore il suo libro di orazioni “La preghiera sfida la mafia”. Grande il suo impegno anche in chiave sociale, con il vigoroso e convinto contributo al mondo giovanile, fornito attraverso la promozione di una fitta rete di cooperative e – aggiungiamo – anche con la rinascita dell'antichissima tradizione dell'iconografia sacra, importata nella regione – un tempo nota come Magna Graecia – dai Monaci Basiliani intorno all'anno Mille (monaci, come noto, in fuga dall'Oriente minacciato dalla furia degli iconoclasti). Fu proprio Bregantini, infatti, a volere e sostenere – anche finanziariamente – la nascita dell'Eremo delle Quercie di Crochi – nei pressi di Caulonia – alle pendici dell'Aspromonte:  convento situato nella sperduta frazione montana, nel quale risiedono oggi le Sorelle di Gesù, comunità di diritto diocesano formata da quattro suore (iconografe di livello e fama nazionale) una postulante e una laica.

 Un cammino difficile ma convinto – Tra minacce di logge e cosche         

In quegli anni Bregantini e le sue cooperative furono fatti oggetto di diverse minacce ed intimidazioni. Non mancarono neppure le campagne diffamatorie mirate e gli attacchi provenienti principalmente da cosche e da logge massoniche che evidentemente sentivano concretamente minacciato il loro oscuro operato. Diverse furono, tuttavia, le coraggiose  e convinte prese di posizione venute dalla popolazione locale e dai ragazzi di Locri in suo favore: specie quelle del "Movimento Ammazzateci Tutti". Liliana Esposito Carbone, madre di Massimiliano (uno dei "ragazzi di Locri" ucciso il 24 settembre 2004) così ricordò un suo personale incontro con monsignor Bregantini sottolineando il carisma del presule: "non è di legno il Crocifisso che padre Giancarlo sorregge: è fatto delle lacrime e della voglia di riscatto di questa Locride, che egli ha amato così concretamente, da parlarne come di un giardino fiorito […] ai miei occhi di mamma di un morto ammazzato; a me ha parlato spesso per sostenermi, e in una lettera mi ha raccomandato tenacia, non quelle fede speranza carità inflazionate da certi mezzi grandi uomini politici di questo nostro tempo." concludendo che "La Calabria tutta ha bisogno di questo PASTORE, della sua forza intelligente e della sua capacità di donarsi".

 La scelta di Papa Francesco e i venerdì dei giovani della Locride               

Questo ritratto di certo ci spiega una cosa molto semplice: Bregantini conosce cos'è la sofferenza umana, perchè primo protagonista di numerose storie di morte, sopruso, ma anche  di riscatto sociale e risurrezione. La scelta di Papa Francesco, dunque, ci sembra davvero felice: un'occasione per rivivere il Venerdì di Gesù, attraverso il pensiero di un presule appassionato ed attento osservatore e conoscitore dei venerdì vissuti da tanti giovani calabresi stretti tra le tenaglie del maligno.

 L'intervista a Radio Vaticana                                                                                    

In una recente intervista rilasciata a Radio Vaticana, alla collega Roberta Gisotti, Bregantini ha così commentato la notizia della designazione per la redazione dei testi della Via Crucis 20014: "una chiamata del Signore, che mi ha permesso di vivere prima di tutto la gratitudine particolarissima alla figura di Papa Francesco, che è già nel cuore di tutti". Inoltre – ha continuato – ne è stata onorata, in maniera indiretta ma vitale, anche la mia diocesi di Campobasso-Boiano. (…) Ho sentito vivissima nello scrivere la forza della Via Crucis. Mai come in questa occasione ho sentito vera la passione di Gesù, collegata con la passione dell’uomo, nella preghiera e nella riflessione".

 Volto di cristo, volto dell'uomo….                                                                         

"Il tema che mi è stato affidato, in maniera molto saggia dal Vaticano – rivela Bregantini – è: “Volto di Cristo, volto dell’uomo”… questo il titolo che svilupperò con l’aiuto del Signore. Davanti al volto dell’uomo che soffre, di profilo c’è sempre il volto di Gesù. E, più guardi quello dell’uomo, più scopri che dietro c’è bisogno del suo volto. E più leggi il volto di Gesù, più senti che s’incarna oggi nelle mille sofferenze del nostro tempo, ma che Lui è già presente in ogni lacrima. Non la lascia però senza risposta. Ci guarda, ci osserva e l’asciuga, come ha fatto con il tradimento, il rinnegamento di Pietro". "Certo – ha aggiunto  il neo-eletto Presidente della Commissione Cei per i Problemi Sociali e il Lavoro –  quasi tutti, stazione per stazione, non potranno non volgere il loro sguardo alla crisi di oggi, alla realtà della disoccupazione, del precariato giovanile, al mondo del carcere, al mondo della droga, al dramma degli ammalati, specialmente degli ammalati terminali, alla situazione difficile di tante realtà senza speranza. E poi, molto importante, è anche sentire che tutte le situazioni sono sempre segnate da tanta forza che nasce proprio dalla Parola di Dio. I versetti di ogni stazione sono scelti proprio in relazione al tema e alla riflessione. Ogni stazione, poi, si conclude con una preghiera".

 "Due esempi a cui ho guardato"                                                                            

"Io mi sono ispirato a due figure – confida Bregantini – che mi hanno aiutato nella mia vita di Stimmatino (…) la Congregazione alla quale appartengo: la figura di San Gaspare Bertoni, quale fondatore degli Stimmatini – due secoli fa, a Verona, nel 1816 – e poi la figura di un uomo di grande fede, vissuto a Campobasso, morto 25 anni fa, Fra’ Immacolato, che è stato 50 anni a letto e che ha scritto anche lui una Via Crucis essenziale, alla quale io mi sono ispirato in certi momenti particolari. (…).

 L'impronta dell'Evangelii Gaudium                                                                     

 La Via Crucis – conclude – è tutto un omaggio alla Evangelii Gaudium. In alcuni tratti, l’ho citata espressamente, in altri appare in tutta la sua bellezza di contenuti. E’ diventata per me – la Evangelii Gaudium – una parola lucidissima, che ci aiuta proprio a leggere fino in fondo i drammi di oggi, dentro il volto però luminoso e misericordioso soprattutto di Gesù. Perché come dice Francesco all’inizio: “Senza Gesù noi non avremmo né luce, ma con Lui vinceremo le paure, le tenebre, il vuoto e l’isolamento”.

 Verso la Croce Gloriosa, verso la Gloria della Risurrezione                         

L'augurio che ci facciamo, alla luce di queste confortanti esortazioni di Bregantini, è che il mondo traviato dalle guerre (ma anche dall'indifferenza, dalle nuove ideologie mondialiste e dissacranti e dalla grande piaga dell'usurocrazia legata all'inganno della moneta-debito (che forse più di ogni altra oggi umilia il mondo, esponendolo al cancro delle guerre, delle armi e della disperazione) possa guardare con speranza e rinovata fede alla Croce Gloriosa di Cristo e possa con essa propagare in tutti i contesti sociali ed economici una nuova rivoluzionaria cultura dell'amore e del dono gratuito. L'unica vera "Rivoluzione" che il mondo intero attende! L'unica Pasqua possibile!