Mercoledì, Marzo 6th/ 2013
– Sergio Basile –
Grecia, Euro, Svendita, Privatizzazioni, Qatar, Isole Greche, colonialismo, Europa sotto attacco, La Distruzionedella grecia e dei popoli europei, Atene, [...]
Mercoledì, Maggio 14th/ 2014
– di Vincenzo Mannello e Sergio Basile –
Redazione Quieuropa, Vincenzo Mannello, Sergio Basile, Stato illegittimo d'Israele, Palestina, Haavara Agrement, Hitler, Stella di Davide, Gerusalemme, Tel Aviv, nativi palestinesi, Exodus, Kippah, Nazioni Unite, Cisgiordania, Gaza, ONU, coloni armati, Nakba del 15 maggio 1948, Betlemme, Mostra Europea del Presepe, Parlamento europeo, Bruxelles
Un anniversario particolare per tutto il Medioriente…
15 Maggio 1948 – Nasce lo stato di Israele e divora
la Palestina
La situazione attuale dopo 66 anni di occupazione illegittima:
il paradosso del muro di segregazione di Betlemme e gli
Haavara agrement. E l'europa sta a guardare…
L'aneddoto della visita del sindaco di Betlemme, Viktor Batarseh,
presso L'Eurocamera di Bruxelles, in occasione della
premiazione della Mostra Europea del Presepe,
nel 2009
► Video in allegato
di Vincenzo Mannello e Sergio Basile
15 Maggio 1948 – Nasce lo "Stato di Israele" e divora la Palestina
Gerusalemme, Betlemme, Bruxelles – di Vincenzo Mannello e Sergio Basile – 15 maggio 1948: nasce Israele (o meglio, lo "stato sionista" di Israele) e divora la Palestina. Indigestione? Si, certo a scapito di 711.000 nativi palestinesi. Con le buone (poche) e le cattive (moltissime) vengono "espulsi" da 530 villaggi gli sgraditissimi ospiti per far posto ai nuovi padroni sionisti con la stella di David ed armati dagli inglesi e dagli americani, con il contributo dello stesso Hitler: vedi video in allegato sugli "Haavara agreement". Sappiamo bene che Exodus (il film celebrativo dello sbarco dei "mille" in kippah) questi particolari li ignorò in quanto insignificante, ma sempre storia certa è. Persino per quelle Nazioni Unite che permisero all'epoca il fattaccio delle espulsioni e, nel corso dei decenni successivi, tutte le altre malefatte israeliane. Dalla Cisgiordania a Gaza, passando per Gerusalemme e Betlemme. Con relative occupazioni abusive di terre, case, edifici religiosi, moschee e pure asili da togliere ai palestinesi (cristiani e musulmani moderati) col dissenso di molti ortodossi fedeli alla Torah. Il tutto per radere al suolo la precedente realtà urbanistico-sociale ed insediare "coloni" armati e di "pura" razza ebraica con pelle "bianca". Si badi bene, in tal sede quel che ci interessa – tenendoci fuori da ogni strumentale e fuorviante polemica geopolitica – è proprio mantanere i riflettori accesi sulla Palestina : terra di cui l'Onu era garante nel 1948. Non dimentichiamolo!
Da Betlemme a Gaza, al divieto della Nakba
Oggi, mentre il governo di Israele si appresta ad edificare il "Terzo Tempio" e a mantenere la sua egemonia su tutta l'area Mediorientale, Gaza è ridotta peggio di un ghetto e Betlemme è vergognosamente isolata dal resto del mondo da un muro di segregazione lungo oltre 40 Km, stile Berlino comunista: rea, evidentemente, di aver dato ospitalità al Dio Bambino, incarnato nel seno di Maria ed avvolto in fasce in una mangiatoia al fine di portare a termine una universale missione d'amore. Oggi, malgrado supercarceri e ciclopici muri supertecnologici circondino quel che rimane in loco dei "nativi" palestinesi, dunque, viene impedito per legge di celebrare in Israele la Nakba del 15 maggio 1948. Chi si permetterà di farlo verrà preso a pedate ed incarcerato, anche quest'anno. Ovviamente in nome della democrazia espressa dallo stato di Israele, vero esempio di convivenza tra religioni e razze diverse. Come la mettiamo con la storiella dell'antisemitismo dilagante? E soprattutto come e perchè la "democratica" Unione europea tollera e finge di non vedere tutto ciò?
Da Betlemme a Bruxelles – Il velo sionista del silenzio
L'asse Usa-Ue è dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi fermamente appiattita – nei fatti – su posizioni pro-Israele e filo-sioniste. Non è un mistero per nessuno, malgrado le fitte coltri di disinformazione e silenzio esistenti. Il sottoscritto (Sergio Basile) ne ha diretta esperienza, quando nel gennaio del 2009 allestì la tappa finale dell'European Crib Exhibition (Mostra Europea del Presepe) presso la sede di Bruxelles del Parlamento Europeo. Fu la prima volta – dal 1957, anno della fondazione della massima istituzione assembleare comunitaria – che una mostra internazionale sul presepe, organizzata in collaborazione al comune di Betlemme e con i migliori artisti europei, veniva ospitata presso il cuore dell'impero Ue, al fine di ricordare alla tecnocrazia dominante che l'Europa dei popoli nasce ed è, storicamente, cristiana. Fu anche la prima volta della visita ufficiale di un sindaco (palestinese) di Betlemme (Dott. Viktor Batarseh) presso l'emiciclo di Bruxelles.
Bxuxelles 2009 – Aneddoti, ricordando la visita del sindaco Batarseh
Numerosi giornali, in Italia ed altri paesi europei, diedero la notizia. Perfino quotidiani maltesi ne parlarono. Ma il silenzio fu pressocché assoluto sui cosiddetti quotidiani di regime… Anche il sottoscritto direttore della mostra (Sergio Basile) il giorno prima del discorso di inaugurazione delle celebrazioni dell'evento artistico-religioso continentale ricevette pressioni affinché non si parlasse assolutamente della questione palestinese… Gli interventi – ci fu detto – dovevano essere brevi, essenziali e assolutamente non concernenti messaggi politici… sia pur protersi ed ispirati da istanze di pace e giustizia afferenti alla Terra Santa. Si cercò, dunque, di contenere il tutto nel formalismo più assoluto, malgrado alcuni interventi – in un modo o nell'altro – finirono per entrare nella storia. Una storia, tuttavia, poco raccontata!
Dal presepe di Betlemme, all'Afghanistan
A co-presiedere la cerimonia di premiazione degli artisti europei – per la cronaca – fu l'italiano Mario Mauro, allora vice-presidente del Parlamento europeo (vedi giù video in allegato) che esordì, accogliendo il sindaco di Betlemme e gli organizzatori dell'evento, con un discorso incentrato sulla figura di San Francenso d'Assisi: ideatore del primo presepe vivente della storia della cristianità e coraggioso messaggero di pace in Medioriente, nel 1219, presso il Gran Sultano al-Malik al-Kamil, a Damietta in Egitto. Lo stesso Mauro che da lì a qualche anno finì per passare dal commosso ricordo del santo di Assisi amante del presepe al rifinanziamento della "Missione di Pace" in Afghanistan. Un Mario Mauro esponete di spicco dell'UE dei paradossi. Una unione che da lì a poco finì per essere acclamata dai media mondialisti e premiata con un vergognoso ed immeritato Nobel per la Pace, legittimato malgrado gli embarghi contro Iran e Siria (Aleppo). A voi, come sempre, il giudizio finale.
di Vincenzo Mannello e Sergio Basile (Copyright © 2014 Qui Europa)
Partecipa al pubblico dibattito – infounicz.europa@gmail.com
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