Oltre la Musica – Rock sotto accusa

Il Lato Occulto della Musica – Rock e Satanismo

Oltre la Musica – Rock sotto accusa: l'inchiesta

Cultura musicale: necessita un adeguato discernimento

affinché la musica non si trasformi nel nostro

peggior incubo

 

di Emanuele Fardella

 Oltre la Musica – Rock sotto Accusa                                                                    

Palermo – di Emanuele Fardella – È ben noto come la musica sia una forma di comunicazione utilizzata non solo per intenti artistici, ma per  scopi più disparati, nel campo della politica, della pubblicità, della religione e in innumerevoli altri ambiti. Purtroppo, però, questa bellissima espressione dell’uomo può diventare veicolo per comunicare messaggi ad uso e consumo dell’esoterismo, dell’occultismo e del mondo settario. Una parte della musica rock, soprattutto l’heavy metal, ha molti agganci con tali realtà, alcune esplicite e dichiarate, altre più celate, ma comunque più diffuse di quanto si possa immaginare. Nel mondo della musica rock ci sono artisti che sono stati accusati di aver fatto un patto con il diavolo, come ad esempio i Beatles, i Queen o i Led Zeppelin. Sono artisti che non incitano in modo palese al satanismo e hanno rigettano, pubblicamente, l'accusa di essere satanisti. Ci sono, poi, artisti che hanno palesemente optato per il lato oscuro, come i Mercyful Fate, i Christian Death, i Deicide, i Gorgoroth e molti altri. Questi incitano volontariamente gli ascoltatori a scegliere la via del diavolo e la loro iconografia non lascia dubbi sui loro propositi. Mentre i primi possono avere una influenza indiretta sull'ascoltatore, i secondi ne hanno una assolutamente diretta ed esplicita con una ben diversa valenza. Non solo: alcuni dei musicisti in questione si dichiarano apertamente ferventi cultori di tali pratiche diaboliche e i loro brani diventano, nel migliore dei casi, naturali rappresentazioni delle loro esperienze, nel peggiore, un veicolo per propagandare, incoraggiare e diffondere pratiche, riti, scuole di pensiero esoterici.

 80 litri di stupidità                                                                                                    

L'ex leader dei Gorgoroth, Gaahl, ha ammesso, senza troppi giri di parole, la sua simpatia per Satana che risulta essere “la principale fonte di ispirazione” del gruppo: “Ho trovato la mia direzione e ricorro a Satana ogni volta che ne ho bisogno”. Ognuno nella propria vita è liberissimo di fare le proprie scelte, ma qui non si tratta di scelte di vita personali e private bensì di propaganda “pubblica” al satanismo. Dopo il concerto del 1° febbraio del 2004, svoltosi a Cracovia (Polonia), la band fu accusata di aver violato le regole della moralità religiosa nazionale. La coreografia dello spettacolo era caratterizzata da due donne nude incappucciate e un uomo nudo, tutti crocifissi e coperti di sangue di pecora, teste e anteriore di pecora sparse ovunque, e 80 litri di sangue di pecora anch'essi impiegati per lo show. Uno dei modelli, avrebbe perso i sensi durante lo show per la mancanza d'ossigeno. La squadra della TV, che aveva filmato in precedenza diversi concerti metal, ha definito lo show dei Gorgoroth come il più orrifico mai visto da loro fin ora, tanto da definirsi "terrorizzati".

 La promozione del male                                                                                          

Stefano Silvestri, in arte Steve Sylvester, leader dei Death SS, nel suo libro "Il Negromante del rock" a proposito dei suoi esordi scrive: Ma in quel periodo eravamo completamente posseduti, a livello fisico, mentale ed emotivo. Una corsa senza freni verso il baratro, sfidando tutto e tutti, ridendo a squarciagola contro la paura, curiosi ed euforici di toccare con mano il significato reale del male, scoprire di cosa fosse fatto davvero il male, scoprire quello che gli altri definivano il MALE. Il male, già il male… Una parola che alle mie orecchie di sedicenne, suonava suadente, morbida, sinuosa, come la curva dei seni di Frau Murder. Le loro esibizioni sono stracolme di immagini, simboli e riferimenti al satanismo ma la band italiana continua ad affermare di non essere coinvolta in pratiche diaboliche… Probabilmente è vero (?). I componenti della band Death SS non saranno dei veri satanisti (?) ma con i loro concerti e le loro canzoni non fanno altro che “promuovere” e “divulgare” il satanismo in tutte le sue forme. È, senza dubbio, un grande SPOT pubblicitario per l'occulto.

 Il risolutore dei problemi… che ti ammazza                                                     

Il diavolo ha sempre avuto un grande fascino perché le sue promesse hanno saputo colpire – con il sottile ed egoistico laccio dell'illusione – le debolezze, le vanità, i desideri più ambiziosi dell'uomo: tutte cose che in apparenza non sono dipinte e presentate come cattive.  Raggiungere i propri fini con l'aiuto di qualcuno è molto attraente perché costa meno energie e – secondo i falsi profeti ed artefici della più grande menzgna della storia – risolverebbe un sacco di problemi… Ma il prezzo da pagare non vale il gioco: il demonio è il nemico dell'uomo per eccellenza, poiché l'uomo è la creatura prediletta da Dio, e fatto a Sua immagine. Tuttavia, diversi artisti pensano di ricorrere al demonio per farsi "aiutare" e magari per “arricchirsi”. Non è difficile, infatti, dimostrare che la via satanica ha prodotto risultati “apparentemente” soddisfacenti per coloro che l'hanno perseguita. C'è chi ha ottenuto il successo tanto agognato, chi ha fatto carriera nella sfera lavorativa, chi ha ottenuto fama e consensi, chi ha raggiunto un certo livello di popolarità… Ma basterebbe analizzare la vita di questi personaggi per incontrare una scia di insuccessi, di morti assurde, di abusi di alcool e stupefacenti, di incapacità di stabilire rapporti duraturi e di conservare amicizie, in altre parole vite all'insegna di eccessi e di solitudine. Vite tristi e prive di senso, malgrado la menzogna mediatica dei riflettori e del red carpet di turno…

 Il caso di Kirk Martin                                                                                                

A conferma di quanto detto finora, nell'ottobre del 2009 il frontman della band heavy metal Power of Pride, Kirk Martin, raccontò la sua inquietante, quanto incredibile storia al canale televisivo CBN. Le origini del suo successo, come da lui dichiarato, non sono state dovute al semplice impegno o alla qualità della sua musica. Kirk non era disposto a rischiare un fallimento o ad attendere la fortuna, e senza esitare si propose di concretizzare il suo sogno con un patto sinistro: “Conficcai le unghie al suolo, estirpai la terra e dissi a Satana: Se mi dai tutto ciò che voglio, se mi rendi un dio, se mi dai donne, droghe e fama, tutto… se mi dai il potere di schiacciare la gente, ti servirò fino alla fine dei tempi”. Pochi giorni dopo, il suo manager lo chiamò per dirgli che aveva ottenuto un contratto per il gruppo, qualcosa che Martin inseguiva da anni. Il suo patto con il diavolo era andato a segno… ma solo apparentemente! Il baratro si apriva dietro l'angolo… Mentre la fama e la fortuna crescevano, Kirk stava perdendo il controllo della sua vita: droghe, sesso, violenza, satanismo e perversione sessuale. In seguito, abusare sessualmente delle donne e degli uomini diventò parte dello stile heavy metal di Kirk: Ero famoso, potevo permettermi tutto, ma niente mi soddisfaceva mai completamente, non mi bastava. Sapevo di essere un mostro e che nessuno avrebbe mai potuto amarmi. Così, facevo sempre di peggio. Un giorno, un inaspettato incontro con Dio – a quanto pare – cambiò radicalmente la vita del leader dei Power of Pride: “Ero intossicato dalle droghe, dal sesso, dalla violenza e dall'odio e usavo la musica come uno strumento per distruggere le persone, e Dio ha rovesciato tutto questo per la Sua gloria”.  Propaganda o reale conversione? Chissa!

 Lontani per definizione                                                                                            

Nel febbraio del 2005, Brian “Head” Welch, chitarrista dei Korn, annunciò al mondo le sue dimissioni dalla band per dedicare la sua vita a Gesù Cristo. Milioni di persone da quel giorno si sono chieste cosa avesse spinto una rock star del genere a prendere una decisione cosi radicale? Brian dichiarò: avevo tutto, denaro, case, automobili, suonavo nei più grossi eventi. Ho provato di tutto, sesso, droghe, ogni tipo di cosa pur di provare piacere in questa vita e pensavo davvero di poter colmare la mia esistenza con tutto questo, e tutto si era realizzato ma non aveva riempito la mia vita! Quando Cristo ti entra dentro, ti regala il dono di comprendere la vita! Nel giugno del 2013 Brian comunicò, a sorpresa, il suo rientro nei Korn con uno spirito completamente rinnovato: ciò che ha cambiato la mia vita è stata la fede in Cristo. È Lui che mi ha fatto sentire del tutto inutili le droghe. È cambiato anche per gli altri Korn, nessuno si droga più. Dio ama la gente del metal: certo, c'è molta pazzia in quel mondo rock, ma Dio li ama comunque. Non li giudica, non li odia, li ama per renderli liberi. Ci sarà pure una minoranza che va in giro a esaltare Satana ma io non la conosco. Noi non siamo invasati con il diavolo. Strategia o vera conversione? Mah! Difficile capirlo… Fatto sta che i due mondi – quello del metal e quello della fede in Gesù – sono e restano profondamente lontani… per definizione!

 Attenti ai messaggi                                                                                                     ​

Sono del parere che gli artisti, che ci piaccia o no, sono modelli di ruolo e come tali devono stare molto attenti ai messaggi che inviano ai loro fans. Ogni artista ha un elevato livello di responsabilità nei confronti di chi li segue. Molti di loro vengono “venerati” come idoli e tutto ciò che esce dai loro testi, dalle loro performance viene interiorizzato e, nel peggiore delle ipotesi, anche vissuto come modello di vita. Testi che innalzano l'odio, gli stupri, i suicidi, i rituali satanici, non possono essere considerati solo come “spettacolo” perché, dietro la maschera dell'arte (dove tutto è concesso) molti giovani si distruggono e perdono il vero senso della vita. La colpa non è da attribuire solo a un determinato genere di musica, ma di certo questo contribuisce a “diffondere” e “promuovere” il satanismo nelle sue diverse forme d'espressione. È semplice per un artista scrollarsi di dosso ogni responsabilità affermando che si tratti solo di “intrattenimento” e semplici “canzonette”. Ma non è così! La cronaca, nel corso degli anni, ha dimostrato chiaramente come, certi individui con una struttura psicologica già fragile, hanno seguito i versi di alcune canzoni per compiere i loro efferati omicidi. Il rock, anche quello più estremo, è senza dubbio – nella stragrande maggioranza dei casi – un richiamo di aiuto: è il grido di coloro che non si sentono capiti, di coloro che non riescono più a dialogare con il mondo adulto. 

 Cultura musicale – La grandezza del discernimento                                      

Condannare un determinato genere di musica o difenderla a spada tratta sempre e comunque, può essere errato. La musica in se stessa non ha né colpe né vanti, ma è l'animo umano che vi si cela dietro a renderla magnifica o ripugnante. A modularla – anche mediante espedienti tecnici e sonori – in maniera tale da renderla beata o maledetta. A trasformarla in un messaggio di pace o caos e disordine morale e spirituale. Usiamo, dunque, l'intelligenza e allontaniamo ciò che può danneggiare il nostro svago evitando così i pericoli che la musica può nascondere. Sviluppare una idonea conoscenza musicale è dunque utile e auspicabile. D'altronde come visto, le stesse vibrazioni espresse in Hz, se estese oltre un certo limite (440) predispongono già l'animo umano verso pericolosi eccessi (vedi qui – Così Rothschild e Rockefeller iniziarono a Controllare le Masse). Perciò è bene imparare a discernere bene ciò che è lecito ma non conviene.. da ciò che è lecito e giova.

Emanuele Fardella (Copyright © 2014 Qui Europa)

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