– di C.Alessandro Mauceri e Redazione QE –
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Un cristiano Ucciso ogni 5 minuti – La Matematica
e Boko Haram
Mondo – Circa 170 mila i cristiani martirizzati ogni anno:
cosa c'è dietro? Perchè l'occidente democratico
è tanto indifferente a tutto ciò?
► Video schock in allegato – Redazione Qui Europa
di C.Alessandro Mauceri e Redazione QE
Un cristiano ucciso ogni 5 minuti
Palermo – di C.Alessandro Mauceri – Qualche mese fa due studiosi di scienze religiose, il professor Todd Johnson e il suo collega David Barrett, hanno reso noti i risultati di un loro studio. Risultati che avrebbero dovuto scatenare un finimondo. Ma così non è stato. Il dato più sconvolgente che è emerso dalla loro ricerca è quello relativo al numero di cristiani uccisi: nel primo decennio del XXI secolo (dal 2000 al 2010) i cristiani assassinati solo a causa della propria fede sono stati circa un milione, vale a dire 100.000 all’anno. Questa cifra terrificante è stata confermata durante un convegno dell’Unione Europea, nel quale si parlava di “un cristiano ucciso ogni cinque minuti” (la stima di Johnson per il 2013, pubblicata nel numero 37/1 di “International Bulletin of Missionary Research” si discostava di poco).
170.000 martiri – The Price of Freedom Denied
Questi “numeri” (ma come si fa a parlare di numeri quando si tratta di vere e proprie stragi religiose?) sono stati confermati anche da altre. In una conferenza sul dialogo interreligioso fra cristiani, ebrei e musulmani a cui hanno partecipato, fra l’altro, il cardinale Péter Erdö, presidente dei vescovi europei, il custode di Terrasanta, Padre Pierbattista Pizzaballa, l'arcivescovo Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, l'arcivescovo maronita di Beirut Paul Matar, il metropolita Hilarion, “ministro degli esteri” della Chiesa Ortodossa Russa, il rappresentante del Congresso Ebraico Europeo Gusztáv Zoltai, quello dell'Organizzazione della Conferenza Islamica Ömür Orhun, il segretario generale del Comitato per il dialogo islamo-cristiano in Libano, Hares Chakib Chehab, Massimo Introvigne, coordinatore dell’Osservatorio della libertà religiosa in Italia, ha sostanzialmente confermato questi dati: i cristiani uccisi ogni anno a causa della loro fede sono circa 105.000. Uno studio dal titolo “The Price of Freedom Denied” dei sociologi statunitensi Brian J. Grim e Roger Finke (Cambridge University Press, Cambridge 2011), dimostrerebbe che il numero di martiri cristiani che perdono la vita ogni anno è ancora maggiore: fra 130.000 e 170.000! Secondo il Rapporto annuale della Commissione sulla Libertà Religiosa Internazionale degli Stati Uniti (bontà loro…) sarebbero almeno otto i Paesi che destano particolare preoccupazione: Birmania, Cina, Eritrea, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Sudan e Uzbekistan. Ma – ci chiediamo – Siria, Iraq, Egitto, Nigeria, algeria, Libia e Palestina perché non risultano in questo bizzarro elenco?
L'indifferenza (diabolica) dei paesi occidentali e "democratici"
Tra i Paesi maggiori responsabili dello sterminio di cristiani alcuni sono quelli con cui le nazioni occidentali continuano a tenere enormi scambi commerciali (si pensi ad esempio alle recenti promesse di investimenti fatte da rappresentanti dell’Arabia Saudita in Italia e in Sicilia o ai rapporti commerciali tra industrie del Bel Paese e Cina). Ma ciò che sorprende di più è la totale indifferenza, sia a livello globale che a livello nazionale, per lo sterminio in atto. Se un islamico o un ebreo viene assassinato nel corso del conflitto israelo-palestinese, tutte le prime pagine dei giornali vengono riempite di titoli a quattro colonne. Quando, invece, alcuni estremisti islamici uccidono diverse decine di persone, lasciando sui cadaveri copie della Bibbia (segno evidente della causa che li ha portati a commettere una strage), solo pochi ne parlano. Eppure non si tratta di un fatto occasionale: le venti persone assassinate nella zona di Gamba a Tana River County e i nove cristiani uccisi presso il centro commerciale Hindi nella contea di Lamu, sono solo l’ultima strage di cristiani avvenuta nella città di Mpeketoni (dove altre 65 persone sono state uccise il mese scorso).
Nigeria – Fatti a pezzi casa per casa
La situazione – dicevamo – non è molto diversa in Nigeria, dove non passa settimana che dei cristiani vengono uccisi da estremisti islamici. “Sono andati a prenderli casa per casa e poi hanno cominciato a sgozzarli o a farli a pezzi” ha raccontato uno dei pochi sopravissuti all’ultimo massacro dei tagliagole islamici. A Febbraio in un remoto villaggio nel nord est della Nigeria sono stati sterminati senza alcuna pietà almeno 100 tra uomini, donne e bambine. Solo le ragazze più giovani, almeno 24, si sono salvate: sono state portate via per essere vendute come schiave del sesso. Eppure nessuno ha detto una parola. Dall’ottobre 2012 in Nigeria, secondo i dati della costola inglese dell'associazione “Aiuto alla chiesa che soffre”, sarebbero stati uccisi 791 cristiani colpevoli solo della propria fede. Nella regione di Borno, dove è avvenuta l’ultima strage, 50 delle 52 chiese cristiane sono state abbandonate o distrutte. E dal 2007 oltre 700 chiese del Paese hanno subito un attacco, compresi attentati con macchine minate e terroristi suicidi. Dall’inizio del conflitto con Boko Haram solo in Nigeria avrebbero perso la vita non meno di ottomila persone molte delle quali a causa delle loro fede.
Chi c'è dietro Boko Haram?
Ma chi odia così tanto il Cristianesimo e i seguaci di Cristo? Come noto il nemico numero una della Chiesa e dei Cristiani è la massoneria, che venne istituzionalizzata nel 1717 a Londra con la creazione della Gran loggia Madre d'Inghilterra. L'artefice della deriva massonica speculare fu Guglielmo d'Orange (Dillenburg, 24 aprile 1533 – Delft, 10 luglio 1584) capo degli Olandesi durante la Guerra d'Indipendenza dei Paesi Bassi dagli Spagnoli. Il Regno Unito è come noto il quartier generale della massoneria mondiale, prim'ancora degli Usa stessi. In merito, attraverso studi incrociati è davvero curioso notare un particolare inquietante: il nome ufficiale di Boko Haram è Jama’atu Ahlis Sunna Lidda’awati wal-Jihad, che in arabo vuol dire “Gente impegnata a propagare gli insegnamenti del Profeta y la yihad”. Come noto il sanguinario gruppo integralista islamico è una derivazione takfir del movimento salafita: gruppo di fanatici impegnati ad islamizzare il mondo contro gli apostati (cristiani e musulmani moderati a ruota). Boko Haram 2ha lavorato" e "lavora" quotidianamente per imporre la Sharía in Nigeria, nel Nord del Camerun, nel Niger ed in altre regioni limitrofe. Ha ucciso migliaia di cristiani, bruciato chiese, attaccato scuole e distrutto l'esistenza di milioni di uomini, trasformando – in aggiunta – migliaia di donne cristiane in schiave del sesso da vendere come bestie. Chi c'è dietro? Immaginarlo non è poi così difficile! Nel 2012, The Nigerian Tribune ha attribuito il finanziamento di Boko Haram al Regno Unito e all’Arabia Saudita, (vedi Al-Muntada Trust Fund). Molto attiva in merito sarebbe anche la CIA e di conseguenza lo stesso sionismo internazionale (vedi qui – Boko Haram: A CIA Covert Operation ). Secondo il Centro per le Politiche di Sicurezza “Al Muntada è, in proposito, stato particolarmente attivo nella promozione dell’islamismo allo stile wahabita in Nigeria (…) pagando perché ai religiosi nigeriani venisse fatto il “lavaggio del cervello” in università saudite e reti ben finanziate di moschee e scuole”. Come vedete (dalla matematica) due più due fa sempre quattro, e il cerchio magico si chiude sempre. A buon intenditor!
L'indifferenza degli abitanti del "Nuovo Mondo" di Lucifero
Ma di tutto ciò davvero pochi ne parlano. E ancor meno chiedono che queste azioni cessino! Chi se ne importa se ogni cinque minuti nel mondo un cristiano viene assassinato. L’importante è che non vengano disturbati gli accordi commerciali con Paesi come gli Emirati Arabi o la Cina e che il Cristianesimo stesso non trovi più posto nel nuovo mondo della "New Age" luciferiana. E anche quando queste stragi hanno luogo in Paesi come la Nigeria o l’Eritrea o l’Uzkbekistan, chi volete che se ne interessi? Forse molti dei nostri esemplari di homo politicus non sanno neanche dove si trovano questi Paesi….. Agli italiani deve importare solo il “tittytainment” di Renzi e i risultati dei mondiali di calcio in Brasile.
C.Alessandro Mauceri e Redazione Qui Europa (Copyright Qui Europa © 2014 )