– di Chiara Comini / Sete di Giustizia –
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La Carta del Coraggio Scout e l'antitesi evangelica:
Agesci in Crisi d'identità
Bufera tra i credenti per il documento Agesci che chiede alla Chiesa
un cambiamento… ( su omosessualità, divorzio e convivenza ) ma
incompatibile con la dottrina evangelica e il messaggio
immutabile e chiaro di Gesù Cristo
di Chiara Comini / Sete di Giustizia
Scout a San Rossore – Curiosi retroscena
Pisa, San Rossore – di Chiara Comini – Da giorni la "questione scout-Agesci" è uno degli argomenti caldi della rete, e ciò a causa del documento "Strade di Coraggio" frutto dei lavori della Route nazionale 2014 dell’Associazione scoutistica tenutasi a San Rossore (Pisa). Meeting del quale, per il vero, avevamo già parlato lo scorso lunedì 11 agosto (vedi qui Speciale) commentando l'ultima nuova campagna propagandistica del "lupetto" Metteo Renzi a caccia – ci è parso di capire – di nuovi spot e foto da regalare agli amici di facebook. A questo raduno, comunque, hanno partecipato circa trentamila ragazzi di età compresa tra i 16 e i 21 anni, autori o co-autori della "carta" in questione: documento al formulazione del quale si dice che l'Agesci abbia lavorato a lungo (da ottobre 2013) con indirizzi suggeriti dall'associazione e ai quali hanno concorso in maniera febbrile i vari gruppi con i rispettivi capi. Non possiamo, pertanto, scaricare la responsabilità dei "cari punti" illustrati e finiti nell'occhio del ciclone ai giovani ragazzi: in quanto i capi-scout stessi hanno ammesso il loro contributo nel redigere la cosiddetta "Carta del Coraggio". Questo documento ha subito suscitato reazioni da parte del mondo cattolico in quanto in alcuni punti gli scout – come vedremo di seguito – sono andati nettamente oltre la dottrina tradizionale della Chiesa. Ma vediamo in concreto quanto è riportato nello stesso documento.
Ci impegnamo a…
In modo particolare nell'ambito del paragrafo "impegno AMORE" è scritto che i giovani in questione si impegnano 1) ad essere testimoni di un amore autentico ed universale e portare avanti valori di non discriminazione e di accoglienza nei confronti delle persone di qualunque orientamento sessuale; 2) a vivere coraggiosamente e con serietà una scelta consapevole di amore autentico e duraturo, considerando la famiglia (intesa – badate bene – come qualunque nucleo di rapporti basati sull'amore e sul rispetto) come comunità primaria e strumento privilegiato di formazione ai valori di apertura e convivenza dell’individuo nella società, senza discriminare persone che hanno vissuto o stanno vivendo esperienze quali divorzio o convivenza.
Chiediamo…
1) Chiediamo all'Agesci – si legge nel documento – di allargare i propri orizzonti affinché tutte le persone – indipendentemente dall'orientamento sessuale – possano vivere l’esperienza scout e il ruolo educativo con serenità senza sentirsi emarginati. Chiediamo inoltre all’Agesci che dimostri maggiore apertura riguardo a temi quali omosessualità, divorzio, convivenza, attraverso occasioni di confronto e di dialogo, diventando così portavoce presso le istituzioni civili ed ecclesiastiche di una generazione che vuole essere protagonista di un cambiamento nella società. A questo proposito, chiediamo alla Chiesa di accogliere e non solo tollerare qualsiasi scelta di vita guidata dall'amore (?); 2) Chiediamo che l'Agesci non consideri esperienze di divorzio, convivenza o omosessualità invalidanti nella partecipazione alla vita associativa e al ruolo educativo, fintanto che l'educatore mantenga i valori dell'integrità morale;
Rivalutare i temi l'omosessualità, convivenza e divorzio?
3) Chiediamo alla Chiesa di mettersi in discussione e di rivalutare i temi dell'omosessualità, convivenza e divorzio, aiutandoci a prendere una posizione chiara; 4) Chiediamo che lo stato porti avanti politiche di non discriminazione e accoglienza nei confronti di persone di qualunque orientamento sessuale, perché tutti abbiamo lo stesso diritto ad amare ed essere amati e che questo amore sia riconosciuto giuridicamente affinché possa diventare un valore condiviso; 5) Chiediamo allo Stato di agevolare sia dal punto di vista economico che burocratico le pratiche di adozione nazionale.
Evidenti contraddizioni in termini
Certo, in prospettiva del Sinodo delle famiglie di Ottobre ed alle presunte "novità" che potrebbero spuntare dallo stesso, questo documento si presenta con un tempismo perfetto, non c'è che dire! Ma cosa c'entra – ad esempio – la "rivalutazione" dell'omosessualità con l'annuncio di Gesù Cristo? Come conciliare messaggi tanto opposti? E che senso ha in tal contesto l'uso del verbo "amare"? Gesù non ha mai detto di odiare il Prossimo, anzi ha dato la Sua Vita per la Vita dell'umanità. Neppure il catechismo della Chiesa Cattolica prescrive di odiare o non rispettare… Ma evidentemente la questione è diversa! Dunque non si comprende il senso di quanto asserito: amare, sembra assumere altri paradossali sensi che nulla hanno a ché spartire con la millenaria tradizione cattolica e con gli insegnamenti delle Sacre Scritture.
Una pioggia di proteste
Le proteste, come potrete immaginare, nel mondo cattolico sono state e sono molte: soprattutto da parte di genitori di scout, ex-scout e capi-scout che non si ritrovano e non si sono ritrovati assolutamente in questa dicitura e in questi schemi di sintesi proposti nel documento. La carta non è ufficiale, certo, ma da essa ora molti si aspettano una presa di pozione chiara e ufficiale dell'Agesci. Dalle discussioni sorte sui social e a commento di alcuni articoli scopriamo che in molti hanno scritto ai vertici dell'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani per protestare e chiedere chiarimenti: in particolare perché il documento in questione dà l'idea che da parte dei capi non ci sia una chiarezza di posizione su temi delicati come la sessualità, la famiglia, l'amore e/o di conoscenza relativamente alle Scritture e al Catechismo della Chiesa Cattolica.
Informazione libera?
Nella cosiddetta "Carta del Coraggio", infatti, si parla anche di disinformazione, del pensiero critico, si dice: "vogliamo conoscere la verità dei fatti e chiediamo un'informazione libera e trasparente": e quale verità – mi chiedo – non rende più liberi (rif. Gv 8,32) della Verità del messaggio evangelico, della Parola e del conoscere Gesù Cristo? Questo dovrebbe essere uno dei punti fondamentali, se non il basilare, nell'educazione scoutistica. O no? Ma a quanto parte i vertici che hanno promosso tale iniziativa la pensano diversamente… Almeno così traspare!
Questione di metodo o di fede?
Qualcuno ha obiettato sul fatto che molti non conoscano il cosiddetto "metodo scout", affermazione che necessita di almeno due obiezioni: la prima riguarda il risultato. Se il risultato è questa disinformazione in cui si palesa l'idea di quell'"amore" che oggi la campagna mediatica (anticattolica e mondialista) vuole inculcare, probabilmente il metodo è pedagogicamente errato. Il secondo punto è che nella vita cattolica, e quindi anche per uno scout cattolico, Dio non può essere messo da parte a seconda del contesto o dei momenti della vita.
Il bivio: New Age o Sacre Scritture?
Gesù Cristo è un perfetto pedagogo, educatore, maestro: lo leggiamo nel Vangelo. I capi hanno già quindi una più che solida Base come punto di riferimento. Il tutto sta nel capire se vogliamo insegnare ai nostri figli la filantropia oppure il cristianesimo, se si preferisca basare l'educazione sulla new age o sulle Sacre Scritture. E possibilmente tale chiarezza dovrebbe essere fatta prima del prossimo sinodo sulla famiglia di ottobre.