– di Vincenzo Mannello –

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Anche a Pretoria "la legge è uguale per tutti"

Le anomalie della sentenza del "Caso Pistorius"

di Vincenzo Mannello

 Anche a Pretoria "la legge è uguale per tutti"                                                    

Pretoria – di Vincenzo Mannello – Oscar Pistorius dinanzi alla sbarra del tribunale di Pretoria ha ottenuto la condanna meno pesante, tra quelle possibili. "La Legge" che lo ha giudicato per la morte violenta della fidanzata, la bellissima modella sudafricana, nonché miss Sudafrica, Reeva Steenkamp, avvenuta nel gennaio del 2013 nella casa del campione paraolimpico. Per il giudice Thokozile Msipa si è trattato di semplice "omicidio non volontario", una decisione destinata ad aprire aspre polemiche, in quanto connessa ad una pena massima di 15 anni di reclusione: pena ben lontata dall'ergastolo che sarebbe scattato invece in caso di "omicidio premeditato". Certo le dinamiche del caso restano inquietanti e poco chiare… O forse sin troppo chiare, per ammettere quella che secondo molti è l'evidenza. Appurata la sentenza di condanna, ora bisognerà attendere fino al 13 ottobre prima di conoscere l’entità della pena, secondo quanto prevede l'elastico ordinamento penale sudafricano.

 L'errore?                                                                                                                         

Dal dispositivo della sentenza emerge secondo molti una realtà paradossale: "l'atleta uccise la fidanzata, ma per errore!" (??). Così una "stimatissima" giudice sudafricana ha deciso di derubricare il clamoroso assassinio consumato la notte di San Valentino del 2013 (ricorrenza evidentemente, secondo molti, non casuale). Quella notte Pistorius sparò 4 colpi di pistola attraverso la porta chiusa del bagno e la bellissima Reeva ci restò secca. Testimonianze dirette parlarono di una lite furiosa tra i due e di urla di "donna in pericolo". Lui, l'uomo senza gambe ma con la mano armata, dichiarò di aver corso (??)  verso il bagno chiuso perché convinto che vi si trovasse un ladro e di aver "sparato per proteggere la fidanzata".

 Il giudizio e la "reazione negligente"                                                                   

La "stimatissima" giudice gli ha dato ragione, parlando tuttavia di "reazione negligente" sia alla fantomatica minaccia del presunto ladro; sia nella successiva gestione del tragico evento. Pertanto pare che le grida che sconvolsero la quiete del quartiere (e nell'immediato, del vicinato) non fossero state quelle della povera Reeva,  ma dello stesso Pistorius, rerosi conto "dell'errore". Mah! Ma non dovrebbero essere distinguibili le urla di un uomo da quelle di una donna? E poi i testimoni parlarono di spari "successivi" alle grida, non viceversa. Il giudice sembra quindi non aver colto il peso del movente: scartando la tesi della "lite per gelosia". Nessuna volontà omicida dunque! Solo un mero errore!

 Tutto il mondo è paese…                                                                                          

Pistorius, da quanto emerge dall'interpretazione della giudice Msipa, non inseguì Reeva in preda all'ira e pazzo di gelosia per ammazzarla. La scena che emerge è ben diversa: lui braccava, senza averlo visto, il malvivente che voleva far male alla sua adorata fidanzata e che faceva "rumore" dietro la porta della toilette.  Ladro che evidentemente era entrato in casa e poi "gli era venuto di andare in bagno". Tutto il resto fu consequenziale: i 4 spari mortali; le grida per "l'errore" scoperto; i comportamenti successivi. Storia questa che ricorda molto altre "storielle" dell'orrore già andate in scena parecchi anni fa negli Usa quando, ad esempio, il famoso O.J. Simpson massacrò la compagna e la fece franca….per la giustizia "terrena". Ascolto, quasi in diretta, la sentenza: "omicidio colposo e pena da quantificare". Cosa dire? La tentazione è forte! Mi verrebbe da dire, in tutta franchezza: "(In)giustizia é fatta!". Pare proprio che la legge sia uguale per tutti….pure in Sudafrica. Certo resta l'amarezza di un caso drammatico per tutti, in tutti i sensi e per la vita…