– Redazione Qui Europa –

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Il Lato Oscuro della Musica – Capossela, il demone

meridiano e l'Equinozio d'Autunno

Il concerto per il "demone meridiano", nel giorno "di festa" che

i satanisti dedicano a Baal

I particolari inquietanti dell'illuminante performance sonora di

Vinicio Capossela, in concerto presso il Monte Curcio,

a Camigliatello Silano

 

 Redazione Qui Europa

 Capossela – Alcuni testi letti nel concerto per il "demone meridiano"     

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"Tu non temerai lo spavento notturno, né la freccia che vola di giorno, 

né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa a mezzodì (…) 

Non temerai l’irruzione del demone meridiano (…)

( Salmo 91 )

 21/9 – Tempo del meriggio – Tempo Sacro e terribile                                     

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"E’ dunque evidente che gli antichi avevano del tempo del meriggio

 una grande idea, e lo riguardavano come sacro e terribile"

( Giacomo Leopardi )

 In tutto questo… si pasce il demone meridiano                                               

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"Mezzogiorno, come mezzanotte e come i solstizi, è un momento critico, una porta di passaggio. Il solo momento senza ombre. L’ora in cui agiscono le Ninfe, Pan, Diana, le Sirene. L’ora dei morti e del soprannaturale. L’ora di chi non lascia ombra sulla terra. L’ora dell’accidia, la controra, l’ora dell’immobilità, l’ora dello smarrimento. L’ora della seduzione e dell’incantagione. L’ora del sonno, del languore, delle tentazioni lussuriose e delle smanie erotiche.

L’ora della melancolia, dell’abbandono, dell’ammutinamento, della marcescenza, della rovina. L’ora della contemplazione. In tutto questo si pasce il demone meridiano. Lo sapevano bene i mietitori che negli infuocati mezzogiorni del raccolto levavano alto l’urlo per difendersi, con l’invocazione e lo scongiuro. Quei mietitori erano anche restii a raccogliere l’ultimo covone, che lì dentro era lo spirito del grano appena raccolto e ucciso. Anche per quel lutto levavano l’urlo. Questo concerto nella radura del Monte Curcio nel primo pomeriggio, nel giorno dell’equinozio d’autunno, quando giorno e notte arrivano al pareggio, vuole ricordarci il mistero e la sacralità del meriggio, del tempo e delle stagioni".

( Vinicio Capossela )

 L'Equinozio d'autunno e l'ultima bizzarria di fine Estate                            

Camigliatello Silano (CS) – Domenica scorsa, 21 settembre, duemila persone hanno staccato il biglietto per il concerto del paladino della "musica popolar-rock" Vinicio Capossela, classe '65, organizzato in Sila, sul Monte Curcio, nei pressi di Camigliatello Silano, nota località sciistica calabrese. Letteralmente "tutto un programma" il titolo del concerto, dedicato curiosamente al “demone meridiano”.   Entusiasta la "distratta" e "superficiale" critica, che ha osannato l'evento, con titoloni sulle terze pagine dei quotidiani regionali, del tipo "La Grande Sila torna a respirare grandi eventi". In effetti sul piano meramente artistico e dello spettacolo il cantautore  milanese (nato in Germania, ma di origini irpine) ha regalato una intensa performance, cantando e accompagnando al pianoforte diverse canzoni, molte delle quali tratte dal suo ultimo album. Circa tre ore di concerto, sotto un caldo sole di fine estate e circondati da faggi e pini silani secolari,  a 1700 metri d'altezza. Quedretto idilliaco! Fin troppo idilliaco! Tutto pefetto insomma… o quasi.

 Concerto per il "Demone Meridiano"                                                                  

In effetti per gli esperti di occulto e/0 per gli osservatori più attenti, la scelta di dedicare un concerto ad un "demone" in una Domenica di fine estate era già di per sé un pò ambiguo e destava non poche perplessità… Ancor più strano se poi la data scelta per "l'evento" è il 21 settembre, giorno dell'Equinozio d'autunno:  momento dell'anno particolarmente caro ai satanisti, in quanto data di una delle principali "feste sataniche" dell'anno. Tutto un caso? Beh, abbiamo deciso di constatarlo direttamente. Il tutto, ovviamente, non poteva lasciarci indifferenti, e così abbiamo deciso di staccare anche noi il biglietto e "goderci" lo spettacolo accovacciati sull'erba fresca dell'altopiano Silano, in compagnia di qualche amico.

 Oscure nebbie sull'altopiano silano, in una giornata di sole                       

Le nebbie del dubbio sono state subito diradate, fin dall'ingresso in scena del cantautore, "apparso" come al solito con una lunga barba d'ordinanza, il classico cappello nero (simile a quello dei rabbini ortodossi, per intenderci) ed avvolto in una strana tunica bianca che calava giù fino ai piedi, simile ad una veste sacerdotale (vedi foto in copertina). Inquietante!  L'espressione "demone meridiano", ovviamente non è una trovata di Capossela, ma trae origine dal Salmo 91 ed ha, inoltre, altri curiosi precedenti.

 Le Démon de Midi, di Bourget                                                                               

Tra i tanti anche l'omonima opera dello scrittore e saggista francese Paul Bourget: un grande romanzo ideologico, scritto nel 1914, appartenente ai best-seller della narrativa cattolica transalpina, probabilmente più noto nella sua traduzione originale, "Le Démon de midi". Il romanzo, per la cronaca, è ambientato nella Parigi d'Inizio Novecento e narra,  in maniera davvero profetica, la storia di un prete modernista che cinquant’anni prima del Concilio, celebra messa con un nuovo rito in lingua volgare, abbandonando il latino.  Sullo sfondo, la lotta della Chiesa contro il nemico esterno per eccellenza, la politica anticlericale massonica, e quello interno contro il modernismo.

 L'essenza del demone meridiano – rivolta intima e profonda                     

L'espressione "demone meridiano", trova in Bourget curiosi spunti di analisi. Pochi conoscono, infatti, il contenuto di un'antica credenza – riconducibile come visto alla Bibbia e alla Torah – secondo la quale “l’ora sesta, il nostro mezzodì, è assai temibile per i monaci. La stanchezza del corpo estenuato dalle veglie e dal digiuno finisce col fiaccare anche l’anima, che un turbamento invade. Così l’accidia, il disgusto, la tristezza delle cose di Dio – scrive Bourget – assale il cenobita destando in lui la nostalgia del secolo abbandonato, il desiderio d’una vita diversa, una rivolta intima e profonda. Questo è il demonio meridiano.” (Cfr.: Paul Bourget, “Il demone meridiano”). Alla luce di questo brano, si comprende meglio quel che gli esorcisti sanno bene da sempre: durante le ore meridiane i demoni agiscono con maggiore intensità contro coloro che si addormentano durante questo periodo di tempo. Lo stesso Cristo, sulla Croce, visse il tempo più drammatico della sua lunga passione, proprio tra l'ora sesta (Mezzogiorno) e le tre di pomeriggio, prima di spirare. L'ora, tra l'altro, di massima tentazione, nella quale Satana attraverso la bocca umana del ladrone esortò Gesù a rinunciare alla sua missione salvifica:

«Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!»

 (Luca 23, 39)

 Ovunque proteggimi, proteggimi nel male!?                                                    

Capossela durante il concerto, iniziato alle 15,00 in punto, ha curiosamente alternato ballate e canzoni popolari dai contenuti spesso ambigui (tipico del suo repertorio: vedi ad esempio "Brucia Troia", dove "Troia" non rappresentava di certo un "richiamo epico" alla mitica città…) con brani e letture ebraiche tratti per lo più dalla Torah e dai Salmi. Letture di riflessione e ringraziamento. Ma verso chi? Evidentemente verso l'oscuro protagonista assoluto del concerto: il "Demone Meridiano". Mantra non nuovo all'eclettico cantautore, che nel brano "Ovunque Proteggi" ripete ambiguo:  "Ovunque poteggimi, proteggimi nel male!".  Frase che destabilizza e  semina indubbiamente gran incertezza. Infatti Capossela – presentatosi a Camigliatello Silano in "versione rabbinica" – non dice "proteggimi dal male", ma "nel male". E chi protegge "nel male" se non Satana? L'espressione "demone meridiano", infatti, nei testi antichi non è altro che un nome diverso per indicare il "Nemico Antico", l'antagonista di Dio caro a satanisti e massoni. Nel male, dunque, non dal male! Cogliere questa sottigliezza è essenziale! Particolare che lascia ancora una volta molto perplessi, ma che assume dei contorni ancor più inquietanti se rapportato ad un altro aneddoto: la presentazione prima del disco "Ovunque Proteggimi" Capossela non l'ha tenuta in un teatro o in un club, ma in una chiesa sconsacrata.  Luogo prediletto dai satanisti per i loro blasfemi riti! D'altronde i contorni artistico-luciferini della musica di Vinicio Capossela possono cogliersi anche in altri bizzarri video.

In "Uomo Vivo (Inno alla gioia)" il cantautore ironizza sulle feste religiose di paese e sulle processioni, facendo "il verso" e dissacrando – al limite della blasfemia – la festa del Cristo Risorto; ne "Il Ballo di San Vito", invece, egli canta con gran nonchalance:

"Dentro il cerchio del voodoo mi scaravento

 e lì vedo che la vita è quel momento

 a noi due balliam la danza delle spade fino allo squarcio rosso d'alba

 il cerusico ci ha gli occhi ribaltati il curato non se ne cura…"

Tipici riferimenti esoterici a riti satanici, massonici e magici. Ovviamente va detto che la musica popolare e la taranta non sono nuove a tali tentazioni esoteriche, rientranti nei culti pagani di antiche popolazioni che abitarono anche il bacino del Mediterraneo. Ma in tal caso le combinazioni iniziano ad essere un pò troppe! Ciliegina della torta è poi il video-clip del brano, che davvero non lascia nulla all'immaginazione, tra cerchi infuocati, candele accese, e una statua della Madonna che si intravede nel contesto di scene cupe e infernali, che ricordano un tipico rito satanico.

 L'invocazione e la venerazione del "demone meridiano"                            

Uno show, quello di Capossela, che molti giornalisti hanno salutato positivamente con l'aggettivo "sperimentale", ma che ha raggiunto il suo macabro "culmine" palesandosi in quello che a molti è sembrato un vero e proprio rito satanico di invocazione innalzato al "protagonista" del giorno nella festa chiamata Mabon (1) (Equinozio d'autunno) e dedicata a Baal (sanguinario demone dei Fenici, "signore dell'aria" e – invero – altro nome o pseudonimo di Satana). "Ecco la vera voce del demone meridiano": così Capossela ha introdotto la performance dell' "aulofonico" Gavino Murgia  un momento prima che Questi iniziasse ad emettere uno strano suono vocale-gutturale cupo e potente. Lo sconcerto negli occhi e nelle orecchie dei pochi consapevoli di quanto stava accadendo è stato pressocché totale quando alla fine dell'inquietante performance di Murgia, Capossela ha alzato le mani al cielo invitando i presenti a lodare lo spirito del "demone meridiano" appena invocato. Da non credere! "Ed ora che avete invocato lo spitrito, mettetelo un pò dove volete…": queste le sconcertanti e lapalissiane esternazioni finali del cantautore.

 Una domanda… sorge dagli abissi…                                                                    

Capossela è dunque un satanista?  I presupposti per ammetterlo – come visto – ci sono tutti! D'altronde quasi tutti i suoi video sono intristi di una spiritualità negativa, di superstizioni, ritualità e linguaggi criptati al limite del blasfemo. In molti dei suoi testi, inoltre, emergono riferimenti a un'entità che a volte è benefica e a volte maligna: dualismi ricercati e contraddizioni palesi tipiche del satanismo e dell'immaginario massonico-luciferino. D'altronde – fino a prova contraria – basta guardare la "perla" finale di seguito proposta (video-clip live di "Brucia Troia") per rispondere alla domanda in maniera piuttosto puntuale. Capossela nel video in questione incarna le vesti di un vero e proprio diavolo! Con tanto di effetti speciali distorti e sghignazzi di sottofondo… Anche questa – ci chiediamo – è arte? Chiediamocelo tutti e rispondiamoci con estrema franchezza! Forse la musica e i modelli di cui abbiamo bisogno in questi tempi bui sono ben altri. D'altra parte la musica è la forma d'arte più diretta e quella che più può influire sulla nostra anima e sulla nostra mente. Non trovate? Con l'anima non si scherza! Noi cambiamo musica!!

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