– Redazione Qui Europa / Redazione Ora Pro Siria –

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Strage di bambini in Pakistan, luci di speranza in Siria:

nasce il progetto un gregge per Maaloula

Economia di sussistenza come albore di una possibile resurrezione

dei cristiani di Siria… malgrado il terrorismo

Redazione Qui Europa / Redazione Ora Pro Siria

 Scacciati e uccisi                                                                                                          

Peshawar, Damasco, Maaloula – Nelle ultime ha fatto molto scalpore il disumano attacco in Pakistan,  a Peshawar, rivendicato da una frangia di soldati talebani appartenenti alla sigla Ttp (Tehreek-e-Taliban Pakistan): una scuola pubblica frequentata da alunni tra 6 e 16 anni, figli di membri dell'esercito è stata fatta oggetto di una pioggia di proiettili. Il bilancio è drammatico: 141 vittime, di cui più di 130 studenti: "Abbiamo scelto con attenzione l'obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore". E' quello che avrebbe dichiarato il portavoce dei talebani pachistani, Mohammed Umar Khorasani, rivendicando l'attacco iniziato alle 10.30 locali (le 6.30 italiane).  In molti hanno accostato l'operazione diabolica perpetrata in Pakistan, con l'azione altrettanto folle e diablica portata avanti dall'Isis e dai cosiddetti "ribelli" siriani. Identica la matrice: quel fondamentalismo islamico, utilizzato sempre più come arma anti-cristiana e per legittimare l'azione contorta e strategia delle potenze mondialiste occidentali. Pochi ovviamente hanno l'intuito di comprendere i profondi legami storici che legano sionismo e integralismo islamico. Ma su questo abbiamo già detto abbondantemente (vedi qui Speciale – Così il sionismo creò l’integralismo islamico – Terza Parte).

 Una storia di speranza                                                                                               

In questi giorni, tuttavia, abbiamo accolto con molto interesse e favore un appello di speranza proveniente dalla Siria, che una volta tanto parla di vita e rinascita. Con gli amici del "Coordinamento per la Pace in Siria" abbiamo avuto l'occasione di incontrare la domanda di aiuto dei cristiani di Maaloula, scacciati a forza dalla propria terra benedetta, un anno fa, dagli islamisti (fondamentalisti islamici – Ndr): siamo commossi dall'attaccamento che dimostrano alla propria storia e radici che li porta a voler già ritornare, fedeli e indomiti delle fede, disposti a ogni sacrificio per la speranza di poter continuare ad essere in terra siriana e nel mondo segno della presenza di Gesù vivo nella sua lingua e nel suo popolo.

 Un gregge per Maaloula                                                                                           

Insieme al sacerdote responsabile del santuario Mar Sarkis è nato il progetto "un gregge per Maaloula" (vedi qui Ora pro Siria: Un piccolo gregge. Maaloula. Siria): nella devastazione immane subìta che richiederà anni di lavoro e di investimento, questa piccolissima intrapresa di una economia di sussistenza e produzione artigianale ci è sembrata come l'albore del miracolo della resurrezione possibile per i cristiani della Siria. Tribolati, ma non schiacciati; sconvolti, ma non disperati: e con il loro restare a resistere – anche in nome nostro – contro la furia disumana e nemica di Cristo ci chiedono 'Fateci posto nei vostri cuori!' . Questo è il nostro invito e augurio,  nel Natale che ci raggiunge per toccarci con la sovrabbondanza del dono di Dio e la gratitudine di essere fratelli nella Chiesa militante. Grazie per quello che potrete fare per 'donare un agnello a Gesù':  Buon Natale!

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