– di Sergio Basile e Rocco Carbone – "Sete di Giustizia" –

su una Testimonianza del Professor Giacinto Auriti

Redazione Quieuropa, Giacinto Auriti, Gesù Cristo, Dio vero, Pasqua, centro del presupposto auritiano 

Auriti – La più grande battaglia della mia vita: impossibile senza la fede

Pasqua: il cuore del presupposto auritiano 

Auriti: "Senza questa certezza non avrei mai iniziato la

mia battaglia sulla moneta"

 

di Sergio Basile e Rocco Carbone – "Sete di Giustizia"

su una Testimonianza del Professor Giacinto Auriti

 Una notizia troppo importante per poter tacere!                                        

Guardiagrele, Chieti – di Sergio Basile e Rocco Carbone, su una testimonianza del Prof. Giacinto Auriti – La "pasqua", per cristiani e non cristiani, è appena stata "celebrata": essa, tuttavia, è stata per molti una semplice festa come tante, un'occasione per prolungare le ferie, fare un viaggio, rivedersi e magari rinsaldare i rapporti umani andati scemando…

     Ma la Pasqua, quella "Vera",  per il Cristiano è un qualcosa  di sublime,

                                 inestimabile e che non ha mai fine:

               una gioia eterna che vince per sempre la morte e il timore.

                                E' questo il presupposto "auritiano":

    senza questa consapevolezza non si comprende Auriti e ci si inganna!

                                    Senza questa consapevolezza

                     Auriti non sarebbe stato altro che un pazzo…

Pasqua! Una notizia troppo importante per poter tacere e per poter arrestare il cammino della Verità. Questa fu la consapevlezza che animò l'operato del Prof. Giacinto Auriti, l'uomo che denunciò i crimini del sistema bancario internazionale e della moneta-debito (crimini da usura che stanno dietro tanti mali del mondo e dietro le cosiddette crisi economiche: truffe indotte e pianificate grazie al controllo dell'emissione monetaria che una mera élite di uomini, senza scrupoli, detiene illegittimamente, caplestando la dignità di milioni, miliardi di individui – vedi qui Lettera a Papa Francesco – Uniti contro la Grande Usura Internazionale) animato da una "Sete di Giustizia" che supera tutto e tutti, protesa alla realizzazione di quel bene comune che è poi l'essenza stessa del messaggio di Gesù Cristo e del Cristianesimo. L'essenza del "Padre Nostro": come amava ripetere il Professore.

 La più grande battaglia della mia vita                                                           

Ecco, di seguito, come Auriti descrisse in un importante passaggio questa novità, la novità del Vangelo che gli diede lo spirito e l'amore (o carità cristiana) necessari per poter intraprendere la più coraggiosa ed eroica battaglia della sua vita.

   Una battaglia che senza la Pasqua – cioè la Morte e Risurrezione di Cristo –

                                   non avrebbe avuto alcun senso

                e sarebbe rimasta pura utopia chiusa in un cassetto

                                    e mai gridata ai quattro venti.

Perchè rischiare tutto, infatti, se non esiste risurrezione e se la vita finisce qui? Non è meglio, forse, guardare a sé stessi e cercare di sopravvivere? Perchè sperare in un bene comune che libera l'umanità e libererà le future generazioni dalla schiavitù più dolorosa,  meschina e subdola, se dopo la morte tutto cessa? Non è meglio la via di un "sano" e "comodo" egoismo piuttosto che pensare al "Prossimo"? Al fine di trovare la miglior risposta a questi interrogativi e cercare di comprendere l'assunto spirituale posto a fondamento del pensiero auritiano e – di conseguenza – della teoria monetaria (destinata a rivoluzionare il mondo) cerchiamo lumi dalle vive parole dello stesso professore, in una delle dirette tv registrate in spazi autogestiti:

 Giacinto Auriti – Il Cuore della Rivelazione                                                  

Giacinto Auriti: "…Il sentimento di Giustizia è una sete, e questa sete non si può discutere la puoi solo constatare… Perchè io sono cattolico? Il cuore del Vangelo è quando Cristo sta di fronte a Caifa, e Caifa gli domanda: sei tu il figlio di Dio? Cristo dice: "si lo sono!" e per questo va in croce. A questo punto a Cristo o gli si crede o non gli si crede… Se tu non gli credi sostieni che Cristo avrebbe mentito per andare in croce (non per salvarsi). Pietro, invece (Ndr – il gallo cantò tre volte…) ha mentito per salvarsi!

                              Ecco la differenza che c'è tra Dio e l'uomo:

   l'uomo mente per salvarsi; Dio (invece) dice la verità per andare in croce…

         Questo è il cuore della Rivelazione. Ecco perchè io sono cattolico…

 Senza questa certezza questi discorsi sulla moneta non li avrei iniziati 

Se non avessi questa Fede questi discorsi sulla proprietà della moneta non li avrei neanche iniziati. Su queste cose vie di mezzo non ce ne sono! Questa è la differenza che c'è tra la nostra scelta e quella della cultura corrente: sappiamo che stiamo rischiando, però sentiamo il dovere di farlo, perchè altrimenti le nuove generazioni non avranno altra scelta che il suicidio e la disperazione… La verità vi fa liberi! Ecco le parole di Cristo! Avendo scoperto certe verità abbiamo il dovere di dirlo…io non ho solamente il presagio, ma molto di più: ho la certezza della vittoria…" (Giacinto Auriti). E noi abbiamo il dovere di diffondere e seguire il Suo insegnamento e dire: Grazie Professore!!!

Sergio Basile, Rocco Carbone – SdG (Copyright © 2014 Qui Europa)

su una Testimonianza di Giacinto Auriti,

Padre della "Teoria del Valore indotto della Moneta" e della

"Teoria della Proprietà Popolare della Moneta"

Perchè Gesù Cristo è il Dio Vero – Riflessione del Prof. Giacinto Auriti

Mercoledì,  Settembre 3rd/ 2014 – di Giacinto Auriti – Testimonianza tratta da uno scritto del 2001 Redazione Quieuropa, Giacinto Auriti, Gesù Cristo, Dio vero, Vangelo secondo Giovanni, Vangelo secondo Matteo, il Corano afferma ma non dimostra la divinità di allah, il Vangelo afferma e dimostra la divinità di Gesù, Due ipotesi, due alternative, prove inconfutabili della divinità […]

3 settembre 2014Commenti disabilitatiRead More#

 

Perchè Gesù Cristo è il Vero Dio! 

Testimonianza di Giacinto Auriti

 Giacinto Auriti – Perché Gesù Cristo è il Dio vero                                      

Guardiagrele (CH) – Quando Adel Smith ha posto nella scuola di Ofena, accanto al Crocifisso laSura 112 del Corano che recita: "Allah è unico, Allah è assoluto", ha rivendicato il diritto a manifestare la sua fede per una verità affermata, ma non dimostrata. Il Corano afferma la divinità di Allah ma non la dimostra. Il Vangelo afferma e dimostra la divinità di Cristo. Quando Cristo sta di fronte a Caifa che gli domanda: "Ti scongiuro per il Dio vivente, di dirci se Tu sei il Cristo, Figlio di Dio!", risponde affermando e soggiunge: "Tu l'hai detto!". Allora il sommo sacerdote si strappò le vesti accusando Cristo di bestemmia ed i presenti dissero: "è reo di morte!" (Mt 26, 63-66).

 Prima prova della divinità di Cristo                                                                      

Con i miracoli Cristo aveva già dimostrato di essere Dio, dando la prova di dominare le leggi della natura e Caifa ben lo sapeva. La sua domanda era meramente provocatoria per poter accusare Cristo di falsità e farlo condannare a morte. Il lettore del Vangelo può non credere dicendo di non aver presenziato ai miracoli, ma la prova inconfutabile che Cristo ha detto il vero quando si è dichiarato Figlio di Dio, è data dall'accettazione della passione del Calvario, altrimenti ingiustificabile perché Cristo non voleva morire.

 Seconda inconfutabile prova della divinità di Cristo                                  

Nel Getsemani (Mt 26, 39.44) "si prostrò a terra e pregava: Padre mio se è possibile passi da me questo calice, tuttavia non come io voglio ma come vuoi tu"… Poi si allontanò una seconda e una terza volta e pregò dicendo: "Padre mio se non è possibile che si allontani da me questo calice senza che io lo beva, sia fatta la Tua volontà". Questo passo del Vangelo è il cuore della Rivelazione: Cristo accetta, in ubbidienza al Padre, la passione del Calvario.

 Due ipotesi, due alternative, una verità                                                         

A questo punto due sono le ipotesi: o credere o non credere. Chi non crede afferma implicitamente e necessariamente che Cristo avrebbe mentito non per salvarsi – come fece Pietro (Mt 26, 69.75) – ma per andare in Croce, il che è impossibile. Per questi argomenti inoppugnabili Cristo ha il diritto di pretendere di essere creduto. Ecco perché il Crocifisso non è solo un simbolo, ma l'inconfutabile messaggio di verità della religione cristiana e della falsità di tutte le altre. I popoli anche se sono senza cultura avvertono le grandi verità. A conferma basterebbe considerare che i tempi vengono universalmente datati computando gli anni dalla nascita di Gesù a conferma anche della verità storica dei vangeli.

 La profezia di Caifa… vale ancora oggi!                                                         

Merita, a questo punto, di essere ricordata la profezia resa da Caifa al consiglio dei sacerdoti e dei Farisei, quando pone l'alternativa di vita o di morte tra tra il Cristo ed il popolo ebraico (Gv 11,50): "Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che un uomo muoia per il popolo, anziché tutta la nazione perisca. Egli disse ciò non da sé stesso, ma perchè, essendo quell'uomo Sommo Sacerdote, profetizzò che Gesù doveva morire per la Nazione… Da quel giorno decisero di farlo morire". Cristo è morto ed è risorto e non può morire una seconda volta. Sicché c'è da domandarsi se la profezia di Caifa vale ancora.