– Redazione Qui Europa –

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Premessa di Sergio Basile, Presidente Sete di Giustizia / Qui Europa

Articolo successivo di Cosimo Massaro, scrittore esp. teorie monetarie

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Riflessioni sul Reddito di Cittadinanza auritiano

e sull'ipotesi di fuoriuscita dall'Euro

Uscire dall'euro è superfluo se si applica la proposta auritiana

originaria.

I pareri di Sergio Basile e Cosimo Massaro a confronto

 

Premessa di Sergio Basile,

Presidente "Sete di Giustizia" / Direttore "Qui Europa"

 La questione del Reddito di Cittadinanza, oltre il dualismo lira/euro   

Roma, Assisi – di Sergio Basile – Nelle ultime ore migliaia di attivisti del Movimento 5 Stelle hanno sfilato per 24 chilometri da Perugia ad Assisi, per chiedere l'approvazione della legge in discussione in Parlamento sul reddito di cittadinanza: quello strumento di civiltà e mutuo soccorso concepito originariamente (con emissione a credito) dal Professor Giacinto Auriti, per evitare che i cittadini potessero morire di fame e disperazione per mancanza di semplici pezzi di carta-moneta convenzionale (vedi qui – L’essenza della truffa monetaria da Signoraggio – Il Denaro non ha Costi di Produzione). La casta di minoranza del Pd, in merito, avrebbe offerto al M5S l'apertura di un "tavolo di lavoro" ma Beppe Grillo, incalzato dallo stesso Casaleggio, avrebbe chiuso le porte a questa possibilità liquidandola con una lapidaria espressione: "non parlo con il nulla, sono cassaintegrati della politica!". Ma a ben vedere la proposta di reddito di cittadinanza grillina è molto simile a quella paventata l'anno scorso dallo stesso Renzi: entrambi inconcludenti e mistificatorie (vedi qui Renzi DEF – Reddito di Cittadinanza Bufala e qui Le ultime bufale tossiche del M5S vendute per buone).

 I soliti siparietti                                                                                                  

Siamo evidentemente ai soliti disarmanti siparietti che impediscono per copione di affrontare i problemi reali del Paese: ammesso e non concesso che ci sia davvero la reale volontà di farlo!! E poi, come detto in più sedi, ribadiamo che il prototipo di reddito di cittadinanza "originario" di Auriti è ben diverso, anzi antitetico, da quello propagandato da Grillo & C. (vedi qui Le ultime bufale tossiche del M5S vendute per buone) in quanto quest'ultimo non è concepito attraverso emissione a credito da parte dello Stato, ma è creato sempre a debito della collettività e destinato inevitabilmente a far lievitare ancor più il debito pubblico, con "conseguenze cinesi" comprensibilissime (vedi qui La Cinesizzazione dei Sovranisti).

 Reddito di cittadinanza: emesso a credito e non "prestato" da privati   

"Noi, dunque, siamo per la Proprietà Popolare della Moneta – tuonava abitualmente il Professor Auriti nei suoi molteplici convegni –  Oggi la moneta nasce di proprietà della banca che la emette prestandola ai cittadini. Noi vogliamo che nasca di proprietà dei cittadini e che sia accreditata ad ognuno come Reddito di Cittadinanza ". Come si evince dal DDL  Auriti (vedi qui – Proprietà Popolare della Moneta – Come uscire dalla crisi-truffa e riprendersi i propri soldi) finito tra la polvere di un cassetto di Montecitorio, in un regime monetario conforme alla dignità e al pieno rispetto della persona umana, l’ente di emissione non può essere privatistico e tale reddito non può essere emesso a debito: la moneta deve essere accreditata  ad ognuno come Reddito di Cittadinanza.

 Torniamo seri!                                                                                                    

Liquidate, dunque, in un sol colpo sia le (confuse ed aleatorie) proposte grilline che le perplessità di parte del PD (tra l'altro impegnato, comre sempre, su temi del tutto secondari e subdoli, come l'approvazione della nuova legge elettorale "per auto-conservare la specie" – vedi qui La presa in giro dell’Italicum e il vero problema del Paese, occultato dai camerieri dei banchieri) torniamo seri e focalizziamo l'attenzione su un altro punto: l'emissione a credito di un Reddito di Cittadinanza non può mai prescindere dalla conquista di una sovranità monetaria reale, altrimenti restiamo nel "campo dei miracoli" di Pinocchio, cioè nel campo delle "prese in giro". Questa premessa ideale ci aiuta a comprendere, di seguito, altri due concetti maturati in seno all'esperienza del Professor Auriti:

Roma, Taranto – di Cosimo Massaro – Uscire dall'euro non è una cosa semplice (a condizione che possa servire davvero – Ndr); ancor più complicato è liberarsi dalla moneta debito di proprietà degli usurai. L'attuale crisi truffa messa in atto per espropriare tutti  noi è stata un “successo” per l'usuraio. La distruzione della domanda interna voluta da Mario Monti  con  l'aumento indiscriminato delle tasse, definito dallo stesso  con l'espressione di “consolidamento fiscale”  e la continua mancanza di denaro circolante nell'economia reale sta facendo chiudere tutte le piccole e medie imprese, causando un aumento della disoccupazione. Le famiglie, le aziende e tutti gli attori sociali sono al collasso. I suicidi e la disperazione  aumentano: purtroppo questo è l'unico dato che tende a salire. Lo scenario è quello tipico di un periodo di guerra, di una vera e propria guerra in questo caso economica e monetaria: cambiano le armi, cambiano i tempi e anche le guerre si adeguano alle nuove  tecnologie; esse  non si fanno più tutte allo stesso modo. 

 Due modi per conquistare una nazione                                                        

Due sono i modi per conquistare una nazione:  uno è quello classico, fatto con le armi, l'altro e con il debito.  Siamo all'interno di un sistema  subdolo e strisciante nel quale  si diventa  schiavi senza catene e inconsapevoli del  proprio stato di schiavitù.   Ma da tutto questo dobbiamo necessariamente trovare la forza per liberarci, bisogna utilizzare tutto quello che abbiamo a disposizione, monete complementari, sistemi di camere di compensazione, baratto, bisogna far crescere l'economia locale, sviluppare l'agricoltura locale a chilometro zero per il proprio  fabbisogno, aumentando il numero delle colture. Dobbiamo boicottare tutti i centri commerciali, perché sono delle vere sanguisughe, causando un drenaggio monetario: sottraendo cioè  moneta alle comunità locali  per orientarla verso investimenti finanziari a carattere speculativo (ipotesi vera a tratti.. all'interno dei centri commerciali vi sono anche piccoli negozi e attività a conduzione familiare.. Ndr).   

 Ruolo dei sindaci onesti                                                                                    

La rivoluzione gandhiana mise al centro del suo operato il boicottaggio di tutta la produzione anglosassone. Ma per operare in tal senso c'è bisogno di dare molta informazione, preparare culturalmente il popolo, purtroppo quasi completamente assuefatto al pensiero unico imposto dal sistema attraverso i mass-media e la cultura dominante. I sindaci – almeno quelli che sono particolarmente sensibili a queste tematiche; che hanno il giusto spirito per servire la propria comunità e che amano il proprio lavoro – hanno il dovere, in questo periodo storico di attuare tutto quello che è loro concesso per migliorare la situazione odierna. I sindaci oltre a promuovere l'utilizzo delle monete complementari, potrebbero sfruttare anche  l'art. 24 del decreto salva Italia, applicando il baratto amministrativo  per  migliorare l'efficienza  del proprio comune. Un articolo che può tornare particolarmente  utile in questo drammatico periodo. I cittadini potrebbero pagare le tasse concedendo del loro tempo, mettendolo a disposizione della comunità (notiamo comunque come la tassazione in un regime di usura sia un paradosso; essa sarebbe completamente superabile in un regime di proprietà popolare della moneta – Ndr). Di seguito riporto per intero l'articolo 24 del decreto:⁽¹⁾

(1) Naturalmente è necessario ribadire il fatto che le tasse in presenza di sovranità monetaria, con moneta di proprietà del portatore, non  sono necessarie, salvo una minima parte per riequilibrare la massa monetaria in circolazione. Pertanto anche se attualmente l'articolo 24 del decreto è funzionale alla cittadinanza per pagare le tasse, sostanzialmente si avvera quello che aveva previsto il prof. Auriti, cioè  che in futuro avremmo lavorato senza essere retribuiti per il lavoro svolto. Bisogna essere consapevoli e  riformare  dalle fondamenta tutto il sistema di emissione monetaria che ci ha reso schiavi.

 Art. 24 del Decreto Salva Italia                                                                   

(Misure di agevolazione della partecipazione delle  comunità  locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio)  1. I Comuni possono definire i  criteri  e  le  condizioni  per  la realizzazione di  interventi  su  progetti  presentati  da  cittadini singoli e associati, purché individuati in relazione  al  territorio da riqualificare. Gli interventi possono  riguardare  la  pulizia,  la  manutenzione, l'abbellimento di aree  verdi,  piazze  o  strade  ed  in  genere  la valorizzazione  di  una  limitata  zona  del  territorio   urbano   o extraurbano. In relazione alla tipologia dei  predetti  interventi  i Comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di  tributi  inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione e' concessa per  un periodo limitato, per specifici tributi e per  attività  individuate dai Comuni,  in  ragione dell'esercizio  sussidiario  dell'attività posta in essere.

 Da un sistema falsamente competitivo a un sistema cooperativo       

In conclusione, dato che la moneta nell'economia reale è rara, bisogna  sfruttare al meglio gli euro che abbiamo in tasca per  pagare solo quello che non possiamo retribuire  in altro modo. Non illudetevi, le continue emissioni monetarie attuate dalla B.C.E. ( il cosiddetto “quantitative easing”) servono solo ad ingrassare ulteriormente  l'attuale economia finanziaria, non certo ad aiutare  l'economia reale. Quindi sarà necessario creare un volano economico alternativo,  utilizzando  tutti quegli ulteriori strumenti  disponibili  per  generare  una nuova economia, basata sulla fiducia reciproca e su quei sani valori che abbiamo alla base della nostra cultura. Bisogna lottare per  conquistare quella vera sovranità citata nel primo articolo della nostra costituzione cioè “La sovranità appartiene al popolo”. Dobbiamo farlo in maniera costante, a piccoli passi, con piccole battaglie quasi impercettibili al grande sistema che fagocita tutto. Dobbiamo sostituire questo  sistema basato solo sulla (presunta – Ndr) competitività  con uno fondato sulla cooperazione e l'aiuto reciproco. Questa è  la strada maestra che ci condurrà verso il raggiungimento  di tutte quelle sovranità degne di un popolo veramente  libero con  sovranità Monetaria,  sovranità politica , sovranità  culturale alimentare  ed energetica.