Roberto Pecchioli
Redazione Quieuropa, Roberto Pecchioli, dalla parte del torto, Fedro, Cirinnà, Padre Livio, Voltaire, [...]
Martedì, Maggio 26th, 2015
– di Sergio Basile e Pierfrancesco Nardini –
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L'assalto massonico contro la Famiglia – Al via il "Divorzio Breve"
Divorzio Breve e Agenda Massonica – Cosa fa la Chiesa?
Prima Parte
Da oggi al via il "Divorzio Breve", l'agenda Massonica avanza: intanto la
Chiesa post-conciliare di prepara al Sinodo sulla Famiglia di Ottobre
tra mille interrogativi
La linea insegnata da Gesù sull'indissolubilità del matrimonio e gli scritti dei
padri della Chiesa fedeli agli insegnamenti di Gesù Cristo
di Sergio Basile e Pierfrancesco Nardini
Da oggi al via il Divorzio Breve – L'Agenda massonica avanza
Catanzaro, Teramo, Roma – di Sergio Basile e Pierfrancesco Nardini – "Da 6 a 12 mesi per dirsi addio. Questa la "rivoluzione" della riforma sul divorzio breve, approvata dal Parlamento in via definitiva il 22 aprile scorso e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 6 maggio. Le nuove norme entrano in vigore a partire da oggi, martedì 26 maggio. I procedimenti già in corso – circa 200mila – potranno chiedere il nuovo "rito". Inoltre si i riduce da 3 anni a 12 mesi la durata minima del periodo di separazione ininterrotta dei coniugi che legittima la domanda di divorzio. Tale termine decorre dalla comparsa della coppia davanti al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale. Per quanto riguarda le separazioni consensuali, la durata di tale periodo e' fissata in 6 mesi, anche nel caso in cui il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale. La comunione tra coniugi – infine – nel caso di separazione personale, si scioglie nel momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati. In caso di separazione consensuale, lo scioglimento avviene dalla data di sottoscrizione del processo verbale di separazione dei coniugi dinanzi al presidente, purche' omologato (fonte Rai News – vedi qui Divorzio breve, domani parte la rivoluzione). Rai News parla di rivoluzione, ma non si tratta di un eufemismo: è infatti di un'azione ben pianificata e scandita da tappe istituzionalizzate a partire dal Settecento, per molti versi riconducibili al paganesimo babilonese, egizio, fenicio, ecc... Per capirlo consentiteci un breve salto nel passato.
Un salto nel passato…
Era il 1776 quando Adam Weishaupt, figlio di un rabbino ebreo e grande ispiratore dell'ebreo Karl Marx – come riportato in più sedi in numerosissimi articoli pubblicati dal nostro quotidiano: vedi allegati in calce all'articolo – in data 1º maggio, con l'aiuto del barone Adolf Knigge e su spinta e supporto finanziario della dinastia ebraico-bancaria Rotschild, fondò l'Ordine dei Perfettibilisti, altrimenti noto come loggia degli Illuminati: da molti considerata come la loggia giudaico-massonica più potente, ramificata ed attiva mai esistita, cui farebbero riferimento tutte le altre, secondo una scala piramidale consolidatasi negli ultimi tre secoli e protesa alla realizzazione del cosiddetto "Nuovo Ordine Mondiale" o "sinarchia del cosiddetto popolo eletto".
Un disegno antico…
Il piano mondialista che anima lo spirito religioso ed anti-cristico della Giudeo-Massoneria internazionale e della religione che vi sta dietro è lo stesso che anima molti organismi sovranazionali di stampo socialista ed ebraico-protestante (vedi qui Conoscere il Nuovo Ordine Mondiale – British Israel, Ecumenismo e Protestantesimo – 1 e qui British Israel, Ecumenismo e Protestantesimo – 2) comprese derivazioni come Bilderberg Club, CFR, Club of Rome e Trilateral Commission, generate all'indomani della Seconda Guerra Mondiale in vista di questo obiettivo finale. Un ordine mondiale che portasse all'abolizione dei governi (stati nazionali); della proprietà privata (vero obiettivo del social-comunismo) ma soprattutto del matrimonio e della famiglia tradizionale (vedi qui Indissolubilità del Matrimonio e Famiglia: esiste un antico Piano Massonico Sovversivo): cellula essenziale della società da annientare con l'iuto delle "leggi democratiche" all'interno dei parlamenti a trazione massonica.
La mano della giudeo-massoneria sulla famiglia
Il razionalismo radicale e gli ideali mondialisti di Weishaupt furono ripresi ed amplificati – anche se ciò non è stato quasi mai scritto all'interno dei libri di scuola ufficiali – non solo dalla Rivoluzione Francese, ma anche dal socialismo utopistico e dal comunismo. Tra gli Anni Trenta e Sessanta il movimento neo-marxista che più seppe interpretare e diffondere questo diabolico piano sovversivo e rivoluzionario, anti-cristiano ed anti-umano, fu la Scuola di Francoforte (vedi qui La Scuola di Francoforte: la congiura della corruzione). Gli occultisti ed illuminati Lenin e Stalin – come la stessa "Lega dei Senza Dio" (che operò in Russia dopo la deposizione dello Zar ed il successivo sterminio della dinastia Romanov) agirono in vista di tali obiettivi e prepararono il terreno ideale all'aziome della Scuola di Francoforte – dei vari Max Horkheimer, Herbert Marcuse, Théodor Adorno, Erich Fromm, Leo Löwenthal, Jurgen Habermas, ecc.. – che a sua volta arò e dissodò il terreno apreparandolo alla grande semina del femminismo. L'antico piano di sovversione satanica degli illuminati e del social-comunismo fu ripreso e amplificato in varie direttive e documenti massonici, tra i quali quello del 1905 – reperibile comodamente anche sul web – estrapolato dalla "Rivista Internazionale delle Società Segrete" (si tratta in particolare di una circolare massonica del 1905) tutto incentrato sulla distruzione della famiglia. Nel documento, che riproponiamo di seguito (già pubblicato in diversi articoli – vedi qui un crimine legalizzato e pianificato) si poteva leggere in un dettagliato e scrupoloso programma, quanto segue:
Il programma sovversivo contro la Famiglia e il Matrimonio
1) I cristiani si sciupino prima del matrimonio (immoralità sessuale) ; 2) Non giungano al matrimonio (non sentano il bisogno di sposarsi e si tolgano loro i mezzi – vedi qui – Ndr – Lo Stato Uccide – Aborti e Suicidi da Record); 3) Se vi giungono lo frantumino (divorzio facile e protetto e divorzio breve); 4) Non facciano figli (ricorso alla contraccezione e crisi economiche indotte – Ndr – vedi qui Spiritualità della Famiglia e nodo cruciale del Sinodo da sciolgiere: l’usura monetaria e qui Usura, Famiglie e Sinodo – Lettera aperta al Presidente CEI); 5) Se i figli arrivano, li ammazzino (aborto facile e gratuito – Ndr – vedi qui I segreti della pillola anticoncezionale, la morte in pastiglia – 1 , qui I segreti della pillola anticoncezionale – dalla nascita ai veri obiettivi occulti – 2 e qui Aborto Procurato: un crimine legalizzato e pianificato); 6) Se li fanno non li possano allevare (sfavorire le famiglie numerose; trovare difficoltà per la casa; neutralizzare le politiche per la famiglia – Ndr – vedi qui Lo Stato Uccide – Aborti e Suicidi da Record); 7) Se li allevano non li educhino cristianamente (guerra agli istituti religiosi o alla religione nella scuola e (Ndr) programmi scolastici pubblici tutti rigorosamente di stampo marxista); 8) Se qualcuno scampa non arrivi all'Università (è curioso notare come in tutto l'est comunista i cristiani non potevano accedere all'Università. N.B.: Ndr: Oggi molti, a causa della crisi-truffa, nella "cattolica" Italia, sono costretti ad abbandonare gli studi); 9) i Cristiani vengano comunque esclusi dalla direzione sociale. (Ndr: oggi i posti cardine, all'interno delle università, degli ospedali, delle direzioni dei principali giornali di regime e dei centri culturali ed istituzionali di potere, in genere, sono riservati, notoriamente e "curiosamente", ad ebrei e massoni) P.S.: "La Chiesa – conclude la circolare massonica del 1905 – non crollerà sotto il pungolo della persecuzione, ma sotto una coltre di immoralità". "Corrompere, corrompere, corrompere". (1)
Nota 1) Estrapolato dalla "Rivista Internazionale delle Società Segrete" – circolare massonica del 1905
La Chiesa, i Cattolici e il "Piano di annientamento"
Dinanzi a tutto ciò e all'esistenza di un preciso e fondato piano giudaico-massonico di annientamento della famiglia e del matrimonio cristiano-cattolico, qual è oggi la posizione ufficiale dei palazzi vaticani, specie in preparazione al Sinodo sulla Famiglia? Beh, una cosa è certa: se si può comprendere un ateo (o un giudeo-massone, piuttosto che un comunista o un seguace del Talmud e dell'ebraismo) che critica la posizione della Chiesa Cattolica sul divorzio e sul divieto di accedere all’Eucarestia per i divorziati sposati con rito civile, non si capisce assolutamente la critica sollevata da molti che si dicono cattolici. Partiamo dal presupposto che se uno dice di essere cattolico sa cos’è la Fede cattolica, conosce cioè i dettami alla base della stessa ed i principi a cui la Chiesa deve rifarsi. Conosce quindi il Catechismo. Conosce il Magistero. Almeno conosce i tratti fondamentali di quel che sostiene di credere.
Pio XI – Istituzione divina del Matrimonio
Dato questo presupposto, riassumiamo in breve (per quanto possibile) quel che da sempre è la legge sul matrimonio e sull’Eucarestia. Fondamentale è, in primis, ricordare, e purtroppo mi rendo conto ce ne sia spesso il bisogno, che «il matrimonio non fu istituito né restaurato dagli uomini, ma da Dio; non dagli uomini ma da Dio, autore della natura, e da Gesù Cristo, Redentore della medesima natura, fu presidiato di leggi e confermato e nobilitato. Tali leggi perciò non possono andar soggette ad alcun giudizio umano e ad alcuna contraria convenzione, nemmeno degli stessi coniugi» (Pio XI, Casti connubii, 31.12.1930).
Gesù sull'indissolubilità del matrimonio
E tra quelle leggi ricordate da Pio XI ce ne sono alcune in cui Cristo certifica l’indissolubilità del matrimonio e condanna senza mezzi termini divorzio e seconde nozze:«Fu anche detto: – Chiunque rimanda la propria moglie, le dia il libello del divorzio. – Io invece dico a voi: – Chiunque manda via la propria moglie, salvo il caso di fornicazione, la rende adultera, e chiunque sposa la donna mandata via, commette adulterio» (Mt 5, 31-32); «Allora i Farisei andarono a trovarlo, e per tentarlo gli domandarono: “È lecito mandar via la propria moglie per qualunque motivo?”. Egli rispose: “Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: – Per questo lascerà l’uomo suo padre e sua madre e si unirà con sua moglie e i due saranno una sola carne-? Perciò essi non sono più due, ma una sola carne. Non divida dunque l’uomo quello che Dio ha congiunto”. “Perché dunque,” gli chiesero “Mosè prescrisse di darle il libello del ripudio e di mandarla via?”. Rispose loro. “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi permise di ripudiare le vostre mogli; ma da principio non era così. Io poi vi dico che chiunque mandi via sua moglie, salvo il caso di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio, e chi s’ammoglia con la donna ripudiata, diventa adultero» (Mt 19, 3-9); (cfr. anche Mc 10, 2-12 e Lc 16, 18). Impossibile dunque continuare a cercare un modo per sostenere che non è possibile riportare a Gesù la condanna del divorzio e delle seconde nozze e che fu la Chiesa a inventare tutto, così sostenendo anche che la Chiesa ha manipolato a proprio piacimento il “vero” insegnamento di Cristo.
Gesù – Nuova dignità alla donna
Gesù Cristo condanna con chiarezza e forza «il divorzio, come causa di peccati e di dissoluzione. Egli condanna ogni degradazione dei sensi e riconduce il matrimonio alla sua nobiltà; ridona alla donna la sua dignità, negando con forza che ella sia oggetto di piacere o termine di ammirazioni sensuali o sentimentali … Toglie ogni pretesto anche legale alla corruzione e alla degradazione della donna e abolisce la legge del ripudio; vuole che la donna sia regina e madre nella casa e non sia come un oggetto di divertimento che si desidera e si abbandona come si vuole» (2) Nella Sua infinita sapienza, si rifà alle parole della Genesi (2, 24) che determina la natura del matrimonio e chiarisce che «non si trattava di un’unione capricciosa o accidentale di due creature, ma di un’unione intima, così piena da formare come una sola carne, benedetta da Dio per attuare la riproduzione e la conservazione del genere umano. L’uomo, dunque, non poteva separare ciò che Dio ha congiunto con una legge di provvidenza e di amore che è sacra»(3)
Nota 2) Don Dolindo Ruotolo, Commento ai quattro Vangeli, Vangelo di Matteo, Casa Mariana Editrice
Nota 3) Ibidem
Antichi documenti della dottrina della Chiesa sul matrimonio
Il Magistero della Chiesa Cattolica, dunque, non può che essersi attenuto a quel che il suo Fondatore ha insegnato e ha ribadito con chiarezza lungo il corso dei secoli. «…non è lecito alla donna andare sposa a un altro. E qualora si sia sposata, e quand’anche ne sia seguita l’unione carnale, deve da lui separarsi, e essere costretta dal rigore ecclesiastico a tornare dal primo, anche se altri pensano diversamente e in altro modo talvolta sia stato giudicato anche da alcuni nostri predecessori» (Alessandro III, Lettera – frammenti – Verum post all’arcivescovo di Salerno, data incerta); «Certamente quello che il Signore dice nel Vangelo, non è lecito all’uomo ripudiare sua moglie, se non in caso di fornicazione – Mt 5,32; 19,9 – è da intendersi, secondo l’interpretazione della santa Parola, riferito a coloro il cui matrimonio è stato consumato con l’unione carnale, senza la quale il matrimonio non può essere consumato, e dunque, se la suddetta donna non è stata conosciuta da suo marito, le è lecito passare alla vita religiosa» (Lettera Ex publico instrumento al vescovo di Brescia, data incerta, Concilio Lateranense III);
Concilio di Trento – Se qualcuno mette in dubbio … sia anatema
«Se qualcuno dirà che il matrimonio non è in senso vero e proprio uno dei sette sacramenti della legge evangelica, istituito da Cristo, ma che è stato inventato dagli uomini nella chiesa, e non conferisce la grazia, sia anatema”» e «Se qualcuno dirà che la chiesa sbaglia quando ha insegnato e insegna, secondo la dottrina del Vangelo e degli apostoli, che il vincolo del matrimonio non può essere sciolto per l’adulterio di uno dei coniugi; che nessuno dei due, nemmeno l’innocente, che non ha dato motivo all’adulterio, può contrarre un altro matrimonio, vivente l’altro coniuge; che commette adulterio il marito che, cacciata l’adultera, ne sposi un’altra, e la moglie che, cacciato l’adultero, ne sposi un altro, sia anatema» (Concilio di Trento, Sez. XXIV, Dottrina e canoni sul matrimonio, Cann. 1 e 7, 11 novembre 1563);
Sull'indissolubilità, da Sant'Agostino a Pio XI
«Se poi la chiesa non sbagliò né sbaglia, allorché insegnò o insegna queste cose, ed è perciò del tutto certo che il matrimonio non può essere sciolto neppure a causa dell’adulterio, è evidente che gli altri motivi più lievi di divorzio che si suole addurre, valgono ancor meno e sono da ritenere del tutto inconsistenti» ed «E anzitutto, quanto all’indissolubile fermezza del patto coniugale, Cristo medesimo vi insiste dicendo: “Ciò che Dio ha congiunto, l’uomo non separi” [Mt 19,6]; e: “Chiunque ripudia la propria moglie e ne prende un’altra commette adulterio: e chiunque prende quella che è stata ripudiata dal marito commette adulterio” [Lc 16,18]. In questa indissolubilità ripone appunto Sant’Agostino il bene che egli chiama del sacramento, con queste chiare parole: “Nel sacramento poi – si fa in modo – che il matrimonio non sia sciolto e il ripudiato o la ripudiata non si unisca ad altri, neppure a motivo della prole” (Cfr.: De Genesi ad litteram, IX, 7, n. 12)» ed ancora «E se l’uomo ingiuriosamente tenta di separarlo (ciò che Dio ha unito, ndr), il suo atto è del tutto nullo; e resta valido perciò quanto Cristo apertamente confermò: “Chiunque rimanda la moglie e ne sposa un’altra, è adultero e chi sposa la rimandata dal suo marito, è adultero” [Lc 16,18]. E queste parole di Cristo riguardano qualsiasi matrimonio, anche quello soltanto naturale e legittimo, giacché a ogni vero matrimonio spetta quella indissolubilità, per la quale esso è sottratto, quanto alla soluzione del vincolo, e all’arbitrio delle parti e ad ogni potestà civile» (Cfr.: Pio XI, Casti connubii, 31.12.1930)
Condizione di peccato mortale
Da tutto quanto riportato appare chiaro che il divorzio è da considerare una grave offesa al sacramento del matrimonio (4) ma ancor prima alle parole stesse di N.S. Gesù Cristo che ordinò «non divida dunque l’uomo quello che Dio ha congiunto». Ulteriore e indiscutibile conseguenza di questi dettami di Cristo, almeno per uno che si dice cattolico, è che la grave offesa procurata al sacramento del matrimonio con il divorzio e le seconde nozze “rate e consumate” pone chi l’ha fatta nella condizione di peccato mortale.
Nota 4) Cfr. cann. 2382 e 2385 Catechismo della Chiesa Cattolica
Il Catechismo di San Pio X sull'essere in Grazia di Dio
Il Catechismo di San Pio X ci insegna che «il peccato mortale è una disubbidienza alla legge di Dio in cosa grave, fatta con piena avvertenza e deliberato consenso» (can. 143) e che la grazia di Dio perduta per il peccato mortale «si riacquista con una buona confessione sacramentale o col dolore perfetto che libera dai peccati, sebbene resti l’obbligo di confessarli» (can. 146). Sempre il Catechismo di San Pio X ci insegna che «essere in grazia di Dio significa avere la coscienza monda da ogni peccato mortale» (can. 336).
A qualche "cattolico" sembra strano quanto detto da Gesù?
Tutte queste precisazioni e citazioni sono utili a riassumere alcuni punti fondamentali della dottrina cattolica, che, ribadiamo, chi si dice cattolico dovrebbe conoscere; punti necessari anche per poter capire perché una persona che ha divorziato e poi si è sposata con rito civile con un altro/a partner non è in grazia di Dio (almeno fino a quando il suo secondo marito non sia in vita e la donna non si sia confessata, chiudendo col passato e riconoscendo i suoi errori/peccati precedenti). Non è palese che, se Gesù ha condannato il divorzio, ammonendo l’uomo di non dividere ciò che Dio ha unito, se Gesù ha chiamato adultero/a chi, ripudiati la moglie o il marito, si congiunge con altra persona, chi contravviene ai Suoi insegnamenti ed alle Sue prescrizioni in modo grave cade nella condizione di peccato mortale? Possibile ci sia chi si dice cattolico e gli sembra strano quanto ricordato? Data però la certezza di quanto sopra riportato, arriviamo alla centro del nostro discorso.
Piano massonico, indissolubilità del matrimonio e Sinodo di Ottobre
Alla luce di quanto detto, dei documenti massonici esaminati, della legge sul divorzio breve e facile (cui distruttivi effetti vanno in vigore da oggi 26 Maggio 2015) ed in vista del prossimo sinodo sulla Famiglia di Ottobre 2015, è d'obbligo un'ultima riflessione sul divieto di accedere all’Eucarestia per i divorziati sposati civilmente. Su questo punto non c’è tanto la non conoscenza approfondita della dottrina sul matrimonio, quanto (peggio) la mancata conoscenza di cosa sia l’Eucarestia. O, forse, in alcuni casi, il non volerlo vedere. Altrimenti non si spiega. Se, infatti, uno sa cos’è l’Eucarestia, Chi c’è nell’Eucarestia, come fa a sostenere che chi è in peccato mortale possa avvicinarsi a questo Sacramento? Misteri della vita! O, forse, semplicemente effetti della crisi indotta (dall'ecumenismo massonico) della e nella Chiesa. È necessario, in merito, un piccolo sunto.
Matrimonio ed Eucaristia – Secondo il Catechismo di San Pio X
Sempre riportandosi al Catechismo di San Pio X, studiamo che l’Eucaristia «è il sacramento che, sotto le apparenze del pane e del vino, contiene realmente Corpo, Sangue, Anima e Divinità del Nostro Signor Gesù Cristo per nutrimento delle anime» (can. 316) e che «nell’Eucaristia c’è lo stesso Gesù Cristo che è in cielo, e che nacque in terra da Maria Vergine» (can. 322) (5) . Inoltre sappiamo che «sotto le apparenze del pane c’è tutto Gesù Cristo, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità; e così sotto quelle del vino» (can. 331). (Continua…)
Nota 5) Si vedano anche i cann. 325 e 327
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