Lunedì, 16 luglio / 2018
– di Sergio Basile –
Venerdì, Giugno 12th, 2015
– L'editoriale di Sergio Basile, Direttore "Qui Europa" –
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Religione, Famiglia e Società
Famiglia – Chiarimenti doverosi sulla marcia del
20 Giugno
Qual è il vero messaggio della marcia del 20 giugno di
Piazza San Giovanni? Per cosa si manifesta?
Ddl Cirinnà e Famiglia – l'indecifrabile posizione di Introvigne e il
contrasto sui diritti delle coppie gay nelle contrapposte posizioni
di Mons. Nunzio Galantino e Mons. Camillo Ruini
Ruini: È giusto tutelare i diritti di tutti; ma i veri diritti,
non i diritti immaginari…
Roma – di Sergio Basile, Direttore Qui Europa – Nei prossimi mesi il tanto discusso disegno di legge Cirinnà (vedi qui Il massimo della corruzione: un fallimento per l’umanità) sarà posto al vaglio del Parlamento che dovrà pronunziarsi sull'eventuale riconoscimento giuridico del cosiddetto "matrimonio omosessuale". Come ben constatato da Patrizia Stella in uno dei suoi ultimi editoriali pubblicati su Qui Europa (vedi qui Il massimo della corruzione: un fallimento per l’umanità) "non si possono raccogliere panini imbottiti da un albero di fichi" per il semplice motivo che la natura dell’albero è quella… e dobbiamo accettarla. Quindi, come nota Stella, "parlare di “matrimonio omosessuale” o di “unione omosessuale” (che è un modo diplomatico per dire più o meno la stessa cosa) è un’offesa all’intelligenza perché è un'interpretazione concettuale falsa e ridicola; e ciò per il semplice fatto che manca totalmente una delle condizioni principali per la validità del matrimonio stesso e cioè la possibilità dell’atto sessuale attraverso la “compenetrazione dei due corpi”, maschile e femminile secondo la configurazione fisica, fisiologica e biologica delle differenze sessuali specifiche tra un solo maschio e una sola femmina: unione d’amore feconda e benedetta da Dio che genera la vita" .
La Famiglia del "Sinodo"
Nelle ultime settimane, inoltre – come noto – la cellula fondamentale della società è stata posta sotto la lente d'ingrandimento degli alti prelati della "Chiesa istituzione", in preparazione dell'atteso Sinodo di Ottobre sulla Famiglia. In ballo potrebbe esserci addirittura una "apertura ai sacramenti" verso i divorziati risposati (vedi qui Sinodo Famiglia 2015 – L’Inganno Diabolico e il Grande Pericolo – 1 e qui Verso il Sinodo della Famiglia 2015: ricorriamo al Catechismo per non perdere la bussola – Seconda Parte): ipotesi estrema destinata comunque a lasciare un segno indelebile – nel bene e nel male… vedremo – sul futuro della famiglia, sul matrimonio e di riflesso sulla formazione spirituale e sull'educazione morale-religiosa delle nuove generazioni.
Attacco alla Famiglia e Massoneria
La sensazione (certezza per chi conosce a fondo la letteratura mondialista, le principali circolari massoniche emesse in merito e i piani occulti tramandati nei secoli dalla massoneria internazionale, di loggia in loggia, e dalle forze anti-cristiane, al fine di attaccare al cuore la famiglia e l'uomo stesso – vedi qui Indissolubilità del Matrimonio e Famiglia: esiste un antico Piano Massonico Sovversivo e qui Divorzio Breve e Agenda Massonica – Cosa fa la Chiesa? – Prima Parte) e che dietro a tutto ciò si nascondano ancora una volta le solite potenti lobby mondialiste ed anticristiane: le stesse per intenderci che tirano le fila del sistema bancario internazionale; che decidono quali paesi debbano andare in "crisi da debito pubblico" – sotto gli attacchi della grande usura monetaria e dei burattinai dello spread e del rating – e quali debbano essere – al contrario – destinate ad acquisire sempre maggior potere a livello mondiale (vedi ad esempio la Cina).
L'altra Grande Anomalia, di cui nessuno parla…
Di sicuro un'altra grande anomalia – della quale nessuno parla – domina i preparativi della grande marcia del 20 giugno: l'assenza – fino ad ora – di istanze cattoliche contro la grande usura che sta annientando la famiglia sull'altro grande versante, quello economico e monetario (vedi qui Usura, Famiglie e Sinodo – Lettera aperta al Presidente CEI qui Il Male, la Moneta, L’asservimento Spirituale e qui Eurovertice – Italiani e Francesi sorvegliati speciali dagli usurai).
Roma – Verso la marcia del 20 giugno di Piazza San Giovanni
Dinanzi a questa anacronistica aggressione contro la famiglia il popolo cristiano – assieme a quel nutrito esercito, volontario, di cittadini rispettosi del concetto tradizionale di famiglia (immutato da secoli) a prescindere dal credo professato – sta cercando di far cerchio comune contro l'offensiva organizzata del nemico antico, malgrado l'esistenza di spinte laiciste e moderniste che minano – in parte – la credibilità della chiesa sia esternamente che sin dall'interno di alcune "ale" dei palazzi vaticani. E questo l'humus – ma anche la tensione – che ha fatto maturare il bisogno della marcia per la famiglia del prossimo 20 Giugno, che culminerà in Piazza San Giovanni (vedi qui In difesa della Famiglia e dell’uomo – Roma: il 20 Giugno tutti in Piazza San Giovanni). Tuttavia si ha il sentore che questa battaglia spirituale non possa limitarsi a semplici iniziative di protesta, ma abbia bisogno di rinnovate energie "celesti" da sprigionare attraverso il recupero della centralità della preghiera, dei sacramenti e del dialogo-confronto all'interno delle parrocchie, per troppo tempo assenti dal teatro del dibattito pubblico sui grandi temi. La consapevolezza è tutto!
In ballo la Verità
La battaglia spirituale, d'altra parte, potrebbe naufragare rovinosamente sullo scoglio del qualunquismo, qualora fosse condotta sul mero piano sociologico e politico. Non è questione di difendere parti di verità! E' in ballo la Verità stessa, in tutta la sua primordiale ed atavica essenza. I rischi della Cirinnà sono davvero molteplici e spinosi: infatti la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) qualora la proposta fosse tramutata in legge, avrebbe la possibilità di imporre le adozioni omosessuali una volta introdotte le unioni civili per via parlamentare, ed in base a criteri di cosiddetta “parità di trattamento” fra coppie eterosessuali e coppie omosessuali. Il ddl Cirinnà potrebbe dunque aggirare e surclassare l'ostacolo delle adozioni gay, che verrebbero sdoganate indirettamente anche nel nostro Paese, in virtù di quanto sancito dalla giurisprudenza europea "illuminata".
La non definita posizione del sociologo Massimo introvigne
Sulla questione è intervenuto nei giorni scorsi Massimo Introvigne, sociologo, vice-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica e presidente nazionale dei Comitati Sì alla famiglia. Lo scorso 3 giugno, nella sede romana del comitato è stata presentata una lettera con in calce la firma dello stesso Introvigne (assieme ad altri 57 intellettuali – vedi qui Unioni civili. «Una legge impresentabile») nella quale si invitano i deputati a sostenere le “proposte di legge che consolidano sotto forma di testo unico i diritti e i doveri che derivano da ogni convivenza in materia di visita in ospedale o in carcere, diritto all'abitazione e così via” e a “riconoscere i diritti e i doveri dei conviventi omosessuali tramite uno strumento che non usi l'espressione «unioni civili» e che non sia la «stessa cosa» del matrimonio”. Lo strumento è stato poi formalizzato nelle scorse settimane mediante una proposta di legge dal titolo Testo unico sui diritti dei conviventi riconoscendo le convivenze etero e omosessuali come un categoria giuridica foriera di diritti in quanto tale, anche se formalmente e rigorosamente non denominate “unioni civili”.
Per il Cristiano Introvigne l'omosessualità è un peccato o no?
Tuttavia il problema di base resta intonso: l'omosessualità sembra non essere più considerata peccato! Sodoma e Gomorra sembrano non interessare più cattolici alla Introvigne… Eppure tra gli intellettuali firmatari vi sono numerosi "cattolici" perfettamente consapevoli delle prescrizioni evangeliche e bibliche in merito all'omosessualità… Essa – l'omosessualità – a quanto pare resta un aqualcosa di moralmente indecifrabile ed in ultima istanza – per proprietà transitiva – dunque accettato anche da molti "cosiddetti cattolici", indipendentemente da qualsivoglia norma religiosa o comandamento biblico. Insomma la lettera in questione (cui comunicato giunto in redazione lo scorso 8 giugno è stato regolarmente pubblicato da Qui Europa per trasparenza e par condicio: vedi qui Unioni civili. «Una legge impresentabile») sembrerebbe uniformata al principio discutibile del “perdere la battaglia per non perdere la guerra”.
Spiraglio aperto alla Corte Europea?
una strategia che potrebbe somigliare tanto ad una resa sostanziale (sconfitta di fatto); cioè ad una concessione a piccole dosi di una "droga" ideologica che potrebbe compromettere l'interno impianto sociale della famiglia, giungendo piano piano, magari anche all'accoglimento formale (o informale) del matrimonio omosessuale: essa potrebbe creare lo spiraglio d'aria necessario alla Corte Europea per imporre le adozioni omosessuali anche nella "cattolica" Italia. Insomma qui non si tratta di forma ma di sostanza… Non importa il colore o il sapore dell'intruglio che ingeriamo: l'importante è comprendere gli effetti a lungo termine di questa non chiarissima azione di protesta a metà… che qualcuno vorrebbe darci a "bere"… strumentalizzando i reali e sacrosanti motivi sociali e religiosi che animano ed animeranno il 20 giugno la stragrande maggioranza dei manifestanti.
Nel campo del vago… una domanda sorge spontanea…
Inizialmente la manifestazione del 20 giugno a Roma era stata presentata presso tutti i movimenti cattolici e le parrocchie d'Italia, come un vero e proprio “Family Day” e contestualmente contro il ddl Cirinnà e l’introduzione dell'ideologia gender presso gli istituti scolastici. Ad oggi, tuttavia, troppo ancora rimane del campo del vago. Dinanzi a ciò una domanda sorge spontanea: quale sarà la linea seguita dalla manifestazione e dai promotori? Quella dell’ex-presidente della CEI, Camillo Ruini, o quella – più uniformata a visione moderniste – del Segretario della CEI, Nunzio Galantino?
Le linee – Galantino o Ruini?
Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, durante un collegamento dalla parrocchia di San Ferdinando di Puglia (vedi video giù) nella trasmissione “Che tempo che fa” (vedi qui Monsignor Nunzio Galantino sui diritti dei gay…) rispondendo a una domanda di Massimo Gramellini e Fabio Fazio sulle parole dette dal segretario di Stato vaticano Parolin sul referendum sui matrimoni gay in Irlanda – considerata da Galantino una "sfida da cogliere" (??) contrriamente al primo che ha parlato di "sconfitta per l'umanità" – ha affermato quanto segue: “Quando i vescovi sono tutti quanti d’accordo, dite che tra di noi c’è appiattimento; quando tra i vescovi ci sono opinioni diverse, dite che litighiamo (…) Io penso che uno Stato civile non possa ignorare questo tipo di domanda. Mi piacerebbe che questo Stato non solo guardasse con grande realismo ai sacrosanti diritti degli individui che chiedono di unirsi nelle unioni civili e non solo stesse attento anche a vedere cosa veramente può fare per chi avendo un orientamento sessuale diverso chiede che questa posizione venga stabilizzata”. "Mi piacerebbe – ha poi aggiunto l'alto prelato – che questo nostro Governo, che questi nostri onorevoli la stessa passione che mettono in questa realtà la mettano anche per la famiglia”. La famiglia, invece, sembra scomparsa…".
Il paradosso di Mons. Galantino
Ma come si può conciliare – ci chiediamo e chiediamo a Galantino – l'espressione "sfida da cogliere" con il "timore della scomparsa della famiglia"? La sfida in questione è lecita o dannosa e distruttiva? Possiamo considerare una legittima sfida un palese affronto alla fede ed alla natura?
La condivisibile (e diversa) posizione di Camillo Ruini
Evidentemente diversa rispetto a quella di Mons. Galantino è l'opinione dell’ex-presidente della CEI, Mons. Camillo Ruini, che lo scorso 22 Ottobre 2014, al Corsera (vedi qui Ruini: io dico no alle unioni civili – Corsera) così rispondeva ad una domanda di Aldo Cazzullo sui presunti diritti alle unioni civili dei gay. D) Cazzullo: In Italia pare vicina l’intesa sulle unioni civili (…) È un errore? R) Ruini: «Su questo punto mi sono espresso al tempo dei Dico, e non ho cambiato parere. È giusto tutelare i diritti di tutti; ma i veri diritti, non i diritti immaginari. Se c’è qualche diritto attualmente non tutelato che è giusto tutelare, e ne dubito, per farlo non c’è bisogno di riconoscere le coppie come tali; basta affermare i diritti dei singoli. Mi pare l’unico modo per non imboccare la strada che porta al matrimonio tra coppie dello stesso sesso».
Non dialettica democratica ma attacco alla natura e alla fede cattolica
Qui dunque non si tratta di dialettica democratica o opinioni! E' in ballo la radice della nostra fede rispetto alla famiglia ed alle future generazioni. E' per questa ragione che la redazione di Qui Europa parteciperà alla marcia del 20 Giugno, pur riconoscendo – contrariamente a quanto vorrebbero far passare alcuni co-promotori – la protesta come una inequivocabile testimonianza di fede nel concetto immutabile e sacro di famiglia, al di fuori da qualsivoglia strategia protesa a metterne in discussione il valore e la portata.
Sergio Basile (Copyright © 2015 Qui Europa)
Sergio Basile (Copyright © 2015 Qui Europa)
Partecipa al dibattito – Redazione Quieuropa – infounicz.europa@gmail.com
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