Mercoledì, Aprile 3rd/ 2013
– di Giovanni Antonio Fois e Sergio Basile –
Atene, Grecia, Ue, Bce, [...]
Mercoledì 27 Aprile / 2016
– Redazione Qui Europa –
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Il Dott. Di Bella sugli effetti distruttivi della chemio
La somministrazione di chemioterapici può indurre il cancro:
l'induzione tumorale da chemioterapici è ormai
scientificamente documentata
Redazione Qui Europa
Tratto da un'intervista al Dott. Giuseppe Di Bella a Telecolor
Radiazioni ionizzanti: tra le principali cause di tumori e leucemie
Roma – Nella recente video-intervista (1) del Dr Giuseppe Di Bella a Telecolor "i tumori più diffusi", sono state evidenziate le più frequenti cause dei tumori, tra cui i maggiori, più pericolosi e documentati fattori di rischio di induzione neoplastica, nascosti al pubblico, tra i quali l’elevato incremento della radioattività atmosferica (2). Questa è stata causata anche dall’indiscriminato uso bellico di grandi quantitativi di uranio impoverito in Serbia, nel Kosovo, in Medio Oriente, soprattutto in Iraq, e nei poligoni militari. Le radiazioni ionizzanti, mutagene, da elementi radioattivi, rappresentano sicuramente uno dei massimi rischi di malattie neoplastiche oltre che degenerative, causando anche malformazioni e gravi danni all’equilibrio biologico e alle funzioni vitali. Si calcola che i bombardamenti nucleari americani di Hiroshima e Nagasaki, oltre al milione di morti provocato al momento dell’esplosione e nei giorni immediatamente successivi, abbiano causato un numero almeno doppio di decessi per l’induzione di tumori solidi e leucemie.
(2) Vedi qui: Il genocidio planetario si fa strada, lentamente, sotto i nostri occhi
Dispersione di chemioterapici
Ma un alro importante fattore di rischio è la crescente dispersione nell’ambiente di notevoli quantitativi di chemioterapici. Per il continuo estendersi delle patologie neoplastiche è aumentato progressivamente l’uso generalizzato dei chemioterapici, tra cui quelli somministrati ad alte dosi in vena, come i derivati del Platino, Vincristina, Taxani, Topotecani, ecc… che si possono considerare tra le sostanze tossiche a più alto rischio mutageno (il tumore nasce da una mutazione) e pertanto oncogene, disperse poi senza alcuna precauzione nell’ambiente. Infatti gli escrementi di quanti sono sottoposti a chemio non sono trattati come rifiuti tossici speciali, ma eliminati attraverso la comune rete fognaria. Significativo il rapporto N°02/16 (2002) dell’Istituto Superiore di Sanità sull’induzione di tumore da parte dei chemioterapici.
Rapporto dell’I.S.S. sull’induzione di tumore da chemioterapici
Il rapprorto medesimo, "Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici", ha preso in considerazione i danni a breve e/o a lungo termine causati dall’esposizione professionale ai chemioterapici antiblastici (CA) . «Proprio a causa delle loro proprietà citotossiche e immunosoppressive – si legge nel Rapporto – gli antiblastici possono paradossalmente causare tumori secondari. Infatti, non solo sono in grado di innescare la trasformazione di cellule normali in maligne, ma tendono a ridurre le difese endogene contro l’insorgenza di neoplasie». E ancora: «Mentre per i pazienti tali effetti tossici sono considerati ‘accettabili’ in vista dei possibili (palliativi) benefici terapeutici, essi non dovrebbero mai colpire i medici, i farmacisti, gli infermieri e gli altri possibili operatori. Invece, a partire dagli anni ‘70, numerosi studi hanno dimostrato la pericolosità per gli operatori sanitari». «Alcuni degli effetti tossici che colpiscono i pazienti sono stati osservati anche in operatori sanitari e in particolare in infermieri dei reparti oncologici (…) sono stati rilevati disturbi a livello oculare, cutaneo e respiratorio causati da chemioterapici vescicanti; reazioni allergiche da composti del platino (…). Possibili tumori causati da chemioterapici cancerogeni; effetti sull’apparato riproduttivo, aumento degli aborti spontanei e delle malformazioni congenite. I danni risultano anche trasmissibili all’apparato riproduttivo (aumento – come detto – degli aborti spontanei e delle malformazioni congenite). I danni risultano anche trasmissibili all’apparato riproduttivo dei figli degli operatori sanitari».
Potenziali effetti tumorali dei chemioterapici
L’induzione tumorale da chemioterapici è ormai scientificamente documentata. La prestigiosa rivista medico scientifica Nature (ai massimi livelli dell’Impact Factor) ha pubblicato uno studio intitolato: "Treatment-induced damage to the tumor microenvironment promotes prostate cancer therapy resistance through WNT16B". Gli autori hanno spiegato i meccanismi biochimici e molecolari per cui la somministrazione di chemioterapici può indurre il cancro. Questo studio spiega che la chemioterapia, usata per combattere il cancro, in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende 'immune' il tumore a ulteriori trattamenti. Analizzando gli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata, sono state scoperti "evidenti danni nel DNA" nelle cellule sane intorno all'area colpita dal cancro.
Effetti distruttivi della chemio, secondo il Dott. Di Bella
Queste ultime producevano quantità maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali. La scoperta che "l'aumento della WNT16B…interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, più importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali…era del tutto inattesa", ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, nello stato di Washington. "I nostri risultati – hanno spiegato i ricercatori – indicano che il danno nelle cellule benigne può direttamente contribuire a rafforzare la crescita "cinetica" del cancro, e questo ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie." In pratica è un meccanismo generalizzato, esteso ad ogni tipo di varietà istologica di tumore". Se è pertanto documentato che i chemioterapici possono eliminare un certo quantitativo di cellule neoplastiche, è altrettanto documentato e incontestabile che possono indurre raffiche di mutazioni, ognuna delle quali seleziona cloni tumorali più aggressivi e resistenti in soggetti debilitati dall’effetto tossico e immunosoppressivo della chemio, creando così le premesse di disseminazioni tumorali generalizzate e inarrestabili. Ovviamente queste non sono che vili calunnie e basse insinuazioni dei soliti biechi complottisti contro gli immacolati e disinteressati circoli di potere globali, che gestiscono con la massima e nota onestà e trasparenza, economia, politica, finanza e informazione. (Dott. Giuseppe Di Bella).
Redazione Qui Europa
Il genocidio planetario si fa strada, lentamente, sotto i nostri occhi
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Video correlato – link 1 – I tumori più diffusi
Speciale Medicina Amica – ll Metodo Di Bella: i tumori più diffusi
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Video allegato – link 2 – Cause scatenanti i tumori
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