di Sergio Basile

 Redazione Quieuropa, Sergio Basile, elezioni Usa, Clinton, Trump, sionismo, Farsa elettorale 

Duello Trump-Clinton: la Grande Farsa

I retroscena di un falso scontro già deciso a tavolino:

il vincitore è già noto… Ed è sempre lo stesso! 

 

di Sergio Basile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Clinton-Trump: trovate le differenze?              

Washington – di Sergio Basile – Hillary Clinton è indubbiamente sul podio tra i candidati alla Casa Bianca più antipatici di sempre, capace addirittura di far diventare digeribile un personaggio grottesco come Donald Trump. Tale repulsione trova definitiva conferma se ci spostiamo dal piano dell'emozionalità a quello politico, geopolitico e religioso-ideologico. Tralasciando per un momento il coinvolgimento diretto della coppia abortista e pro-gender Obama-Clinton nella destabilizzazione del Medioriente e degli altri teatri di guerra (vedi l'appoggio all'ISIS e il caos indotto nei siti strategici del pianeta dove "esportare la democrazia" – e il social-comunismo – a suon di bombe e dollari) non bisogna dimenticare un elemento che in troppi trascurano, per ignoranza o convenienza: il credo mondialista che da decenni anima le epiche gesta dei due "eroi democratici". Né bisogna tralasciare le amicizie particolari e le affinità elettive con personaggi sinistri come il luciferiano Saul Alinsky (1909-1972), noto agitatore propagandistico d'origine ebraica, guru sessantottino (sponsor delle ideologie marxiste francofortesi – (1)) e architetto contemporaneo dello "Stato Socialista" (anti-cristiano) (2). La fratellanza ebraico-sionista internazionale, élite egemone negli Usa fin dall'assassinio di Abramo Lincoln (1865), nella corsa per la Casa Bianca tifa apertamente e spudoratamente per Hillary. Fin troppo! Ciò emerge, tra le righe, anche dai servizi radiotelevisivi della stragrande maggioranza dei media che la suddetta "fratellanza" controlla e paga. Per tacere sull'appoggio sfacciato dell'establishment economico, bancario e culturale: le più grandi multinazioali e banche appoggiano apertamente Hillary Clinton, come il gota ebraico di Hollywood.

(1) Cfr.: La Scuola di Francoforte: la congiura della corruzione – Prima Parte; Cfr.: La Scuola di Francoforte: dalle droghe al gender – Seconda Parte   (2) Cfr.: Hillary Clinton, Saul Alinsky and Lucifer, explained 

 Clinton-Trump S.p.a.                                

Donald Trump, osteggiato e denigrato dalla maggior parte della stampa di regime – spesso con il ricorso facile al chiacchiericcio e al pettegolezzo spicciolo da comare – sembra subire l'ingombrante figura di Hillary, apparendo a molti "benpensanti" come una sorta di eroe, di buffo superman dai capelli arancioni che sfida l'indemoniata sodale di Obama. Eppure tralasciando le chiacchiere da treno e i talk-show da seconda serata, in pochi sembrano cogliere la figura di Trump nel suo complesso. Un'oscura regia, al fine di rendere credibile lo scontro per la poltrona più ambita del pianeta, in realtà sta facendo di tutto per legittimare, "normalizzare" e sensazionalizzare l'alterco, con trovate ad effetto, insulti e scoop creati ad arte. Quelli sessuali, in particolare, hanno sempre una gran presa sulle masse catodiche, informi e acritiche. Ma più gli architetti dell'informazione e gli "uffici marketing" della "Clinton & Trump S.p.a." si sforzano di rendere realistica la commedia, più finiscono per sortire l'effetto esattamente contrario. Tutto puzza maledettamente di artefatto, di finto.  E non mi riferisco ai "capelli" del milardiario!

 Welcome to Hollywood                             

Siamo dinanzi all'ennesima farsa democratica tra due falsi oppositori, e noi, da bravi cittadini assuefatti al politically correct, amanti di Hollywood, finiamo per sguazzarci dentro, a tratti scandalizzati e a tratti addirittura divertiti… Finiamo per dividerci in fazioni opposte come allo stadio, legittimando indirettamente uno dei due contendenti e – di riflesso – l'intero sistema truffa che da secoli ci plagia e si fa beffe di noi. Allora accade che nelle accese discussioni da bar o sui social network, Trump sia diventato una sorta di benianimo degli oppressi, "amico di Putin" e unico antagonista capace di sfidare l'impero del male, incarnato dalla famiglia Clinton. Ma nessuno, se non qualche "extra-terrestre" di turno, sembra andare oltre il luogo comune ed interrogarsi, ad esempio, sui rapporti della famiglia Trump con l’estrema destra israeliana e – addirittura – con il Ku Klux Klan (3). L'indifferenza verso i grandi temi, come al solito, domina incontrastata il ring, dove un arbitro corrotto sta per dare il suo scontatissimo verdetto, per la gioia degli amerikani e dei qualunquisti globalizzati.

(3) Cfr.: Fred Trump (padre di Donald) nel 1927 fu arrestato per relazioni particolari con la loggia/setta razzista delle "tre k" Cfr.: Trump Scour: snopes.com

 Le dichiarazioni di affetto di Super Trump

E che dire dell'ammirazione di super Donald per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, palesata in un videomessaggio indirizzato ai palazzi del potere di Tel Aviv nel 2013? (vedi qui il filmato Donald Trump Endorsement for Prime Minister Netanyahu – YouTube). Nel video Trump si dichiara un grandissimo fan di Israele! Ma di che stiamo parlando? Quale sarebbe, dunque, lo spessore morale e ideologico di questa presunta sfida presidenziale, contornata da aspri dibattiti? Stendiamo un velo pietoso! Le anomalie del personaggio invero sono evidentissime e innumerevoli, elencarle tutte sarebbe impossibile. Limitiamoci, almeno per il momento, alle più clamorose; a quelle che conducono sulla via maestra di Gerusalemme, e che in un caloroso afflato spirituale uniscono più che mai Hillary a Donald… ed entrambi alla sinagoga: l'amore per Israele, per il suo Eden terreno e per i suoi dollari. Non a caso, forse, il filo-sionista Donald e la figlia Ivanka – seguace dichiarata dell'ebraismo – hanno chiamato Theodor l'ultimo nato di Casa Trump.

Theodor Herzl, per chi non lo sapesse, è il fondatore del sionismo, espressione politico-operativa dell'ebraismo talmudico e motore del nakba, l'esodo palestinese imposto dagli esraeliani in quel processo di rastrellamento ed occupazione di massa dei territori arabi, culminato, nel 1948, con la nascita dello Stato d'Israele. (4) 

(4) Durante tale conflitto, più di 700.000 arabi palestinesi furono costretti ad abbandonare città e villaggi, vedendosi rifiutare ogni loro diritto al ritorno nelle proprie terre

 Una grande (meritata) presa per i fondelli     

Un'altra imbarazzante ed eloquete presa di posizione politica del capitalista obeso, è poi rappresentata dall'opposizione ferma ai finanziamenti amerikani verso la Palestina, scelta molto apprezzata in ambiente giudaico, e che ha fatto guadagnare a Trump diversi riconoscimenti dalle comunità ebraiche più in vista. Non a caso "l'antagonista" della Clinton è stato scelto, nel 2004, quale "grande maresciallo della salute" nell'Israele Parade di New York.  Una grande attestazione di stima, non c'è che dire! Piuttosto fiorenti anche i suoi business commerciali con l'israeliano Michael Dezertov: veterano delle forze armate aeree israeliane (vedi qui: http://smoloko.com/?p=7350). Alla luce di ciò, è doveroso chiedersi: quali sarebbero le differenze sostanziali tra Hillary Clinton e Donald Trump? Beh, nessuna! il duello Clinton-Trump  si rivela sempre più come l'ennesimo ignobile trucco da prestigiatore del Grande Architetto; l'ennesima presa per i fondelli globale: ma forse è quello che meritiamo per la nostra imperdonabile accidia, per la nostra superficialità, per il nostro meschino uniformarci agli umori delle masse.