Apocalypse 2012: Quando l’euro vale più della dignità umana

Giovedì, Marzo 29th / 2012

– di Mirella Fuccella e Sergio Basile –

Grecia / Troika / Ue  / Bce / Fmi / Commissione europea / Crisi / Banche  / Dignità umana / Spread / Rating / Blocco consumi / Protesta / Multinazionali 

Apocalypse 2012: la Grecia in pasto alla Troika

Quando l'euro vale più della dignità umana

Ma “l’usura” non era un reato?

Atene – La capitale greca ha ospitato nelle scorse ore gli “osservatori internazionali” della Troika, giunti con l’obiettivo di concordare il taglio di altri 11 miliardi di euro nei prossimi due anni. La Troika, composta da funzionari della Commissione europea, della Banca Centrale Europea (Bce) e del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), ha descritto ai funzionari greci (dipendenti da un governo "tecnocratico" e non eletto, che ha il banchiere Papademos alla guida) la prossima tornata di misure da effettuare. Tagli agli stipendi statali di un ulteriore 10%, tagli di 6,3 miliardi alle spese sanitarie, e all’indennità di disoccupazione altri tagli per 2 miliardi di euro. Si impone poi maggiore attenzione alla lotta contro l’evasione fiscale, da cui la Troika spera di reperire, entro la fine del 2014, circa 3,5 miliardi di euro. Peccato che mai nessuno approfondisca bene l'evasione"politica". Problema di casa anche nell'ex Bel-Paese. In caso di mancato successo della "missione salvifica" (non si capisce di cosa) saranno effettuati nuovi tagli agli stipendi, ai sussidi sociali, ed anche alle già tanto tartassate pensioni. Secondo la Troika occorrerà procedere al licenziamento di 15mila dipendenti statali: infatti aumenteranno gli Enti statali che saranno definiti “inutili” e che dovranno essere fusi o chiusi, e dai quali lo Stato dovrà risparmiare altri 2,1 miliardi di euro entro il 2015. Inoltre il governo dovrà abolire gli uffici del fisco ritenuti inefficienti e licenziare circa 200 funzionari. Altra proposta nefasta (stesso deleterio e scandaloso copione seguito in Italia) è l’accelerazione delle svendite delle industrie strategiche elleniche, pratica definita “privatizzazione”. In pratica un gruppo di specialisti dell’Ue “aiuterà” i colleghi greci nella vendita di alcune delle imprese a partecipazione statale.

Il paradosso tedesco – Merkel: nell'Euro ad ogni costo 

Poiché tutto ciò senza alcun dubbio porterà a nuove proteste di piazza nelle città greche, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha già fatto alcune dichiarazioni per esorcizzare una possibile fuoriuscita della Grecia dall’Eurozona: sarebbe “un errore politico disastroso”, ha dichiarato la Merkel in un’intervista alla Bbc. Anche se la Merkel si è scordata di dichiarare quali benefici la Grecia poterbbe avere da questa lenta morte. Certo, perché una cosa del genere potrebbe mettere in forse l’esistenza stessa dell’euro-gruppo, il clan di 17 Paesi Ue (di cui fa parte anche l’Italia) che sottostanno alle regole di austerità finanziaria-monetaria della valuta unica, l’euro. Il fin qui disastroso euro: o "Eurodisastro". Dopo gli ultimi due “salvataggi” delle finanze greche con forzati prestiti ad usura, la Grecia “deve rimanere nell’euro recuperando la competitività economica” anche a costo di nuovi fardelli di interessi usurai. Ma fino a quando andrà avanti questo supplizio? “Sarà una lunga e ardua strada da percorrere”, ha detto la Merkel, sottolineando che “la crisi dell’Eurozona non è stata superata”. Ma in realtà sarebbe più onesto dire che la crisi è invero iniziata con l'euro, e con esso continuerà finche gli Stati Ue non recupereranno la propria sovranità monetaria. La cancelliera ha anche accennato alle origini della crisi dell’eurozona, dovuta al crack finanziario internazionale (2008-2009) ma si è guardata dal trarne le naturali conclusioni. Il crack, di provenienza Usa, è stato dovuto a un crollo del mercato bancario, a causa di investimenti errati e di profitti favolosi incassati dalle dirigenze delle banche d’affari usuraie che avevano speculato sui mutui e sui debiti degli Stati. Invece di dimezzare stipendi, posti di lavoro e pensioni non sarebbe più semplice ed equo se si cancellassero un po’ di banche e con quei compensi si risarcissero i danni allo Stato greco? La Merkel ha invece dichiarato che la debolezza degli Stati nel pagare i mostruosi interessi che gravano senza valido motivo sui bilanci pubblici (alimentati dal mostruoso squalo spread) ha provocato “una crisi di fiducia dei mercati” e che ora i cittadini europei ne “devono pagare l’alto prezzo”. Nessuna condanna per le pratiche usuraie che hanno trasformato i debiti degli Stati in “investimenti finanziari” con tassi da usura. I cittadini, (non solo quelli greci ovviamente) è ormai chiaro che non hanno alcuna voce in capitolo e che anche le proteste di piazza vengono ampiamente ignorate. Sia dalle istituzioni che dai media "politically correct".

Stop Pil e Spread – La guerra ai nuovi "sanguinari dei" imposti al Partenone 

E se si intraprendesse uno sciopero dei consumi ad oltranza? Si rinuncia ad alcuni prodotti per un mese di seguito, tutti in massa. Naturalmente deve trattarsi di qualcosa che tocca gli interessi delle multinazionali. Quando inizia a scendere il “sacro Pil” magari qualcosa cambierà! Intanto le agenzie di rating vengono lasaciate libere di far schizzare a loro piacimento gli interessi da rimborsare ai salvatori della patria greca, pascolando sulle carogne di uomini in carne ed ossa.

Mirella Fuccella, Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)

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2 Responses to Apocalypse 2012: Quando l’euro vale più della dignità umana

  1. Sergio Basile 24 Maggio 2012 at 22:43

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