Giovedì, Dicembre 27th/ 2012
– di Sergio Basile –
Limiti alla Teoria della Decrescita Felice di Serge [...]
Martedì, Aprile 10th/ 2012
Consiglio d'Europa / Trasparenza / Interrogazioni / Dati personali / Telecomunicazioni / Web / Google / Gmail / i-Phone / BlackBerry / Acta / Trattato internazionale più liberticida di sempre / Dittatura / Democrazia / Libertà personali / 150 organizzazioni internazionali / Controllo di massa / Grande Fratello / Capi di stato e dittatori / Villaggio globale / Rispetto della privacy / Influenza delle lobby / Julian Assange e Wikileaks / Londra / Parlamento europeo
Web – Il Consiglio d'Europa e lo spy-internet:
Ingerenze totalitaristiche o rispetto dei Diritti Umani?
Rete di spiati? Le raccomandazioni del Consiglio d'Europa e
la denuncia di Julian assenge e Wikileaks
Bruxelles, Londra – Fanno discutere in tutta Europale ultime dichiarazioni Consiglio d’Europea in materia di web e trasparenza. Il progetto al quale starebbe lavorando il “Consilium” implicherebbe l’adozione di misure adottate ad hoc per rendere – almeno a quanto dichiarato dai portavoce del Consiglio – più “trasparenti” i criteri impiegati dai motori di ricerca e dai social network per “selezionare, ordinare o rimuovere” le informazioni da internet. Il Consilium non si è limitato a render noto il proprio parere in merito, ma ha levato richiesta ufficiale mediante ben due raccomandazioni – tramite il suo Comitato dei ministri – indirizzate ai leader dei 47 Stati membri dell’organizzazione paneuropea.
Ingerenze totalitaristiche o rispetto dei diritti umani?
Qualcuno parla già di pesanti ingerenze nelle sfere di competenza e nei diritti personali degli internauti, e di preparazione o predisposizione del Consiglio europeo a reperire anche in Europa – preparando il terreno ai lavori assembleari dell’Europarlamento del prossimo 12 giugno – il discusso ACTA (vedi precedenti articoli in “Qui Europa”) individuato dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica mondiale come il “trattato internazionale più liberticida di sempre” (per saperne di più vedi video “ACTA” nella galleria multimediale di “Qui Europa”) una vera e propria forma di dittatura commerciale e web: un attacco alla libertà ed alla democrazia senza precedenti nella storia. Comunque, stando ai fatti, le due raccomandazioni del Consilium – secondo lo stesso Consiglio – mirerebbero ad “aumentare il rispetto dei diritti umani, in particolare la libertà di espressione, l’accesso all’informazione, il diritto alla libertà di associazione e il diritto alla vita privata degli utilizzatori dei motori di ricerca e dei social network”.
La questione dell’utilizzo dei dati personali
Pertanto, il suddetto Comitato dei ministri avrebbe raccomandato agli stati sopraindicati particolare attenzione specie per quanto riguarda l’utilizzo dei dati personali. Ma – a parte la solita propaganda – la questione merita il massimo controllo e la massima cautela, visti gli enormi interessi in ballo e la capacità delle multinazionali e delle lobby di influenzare le politiche europee mediante pressioni di gruppi di potere a loro collegati a vario titolo. D’altra parte, la storia ci insegna, che in nome della libertà e dei diritti umani sono stati commessi i maggiori disastri nella storia umana. E’ ciò specie da inizio Novecento ad oggi: con una notevole impennata – spesso malcelata da media compiacenti – dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Inoltre, vista la grande presa dei social network a livelo continentale, il controllo di tali mezzi di ICT potrebbe equivalere al controllo diretto e silenzioso di miliardi di cittadini di questo pazzo villaggio globale. Si pensi ad esempio, solo per un attimo, all’enorme quantità di dati aggregati ed all’uso più disparato che di tali dati potrebbero farne astuti burattinai mediatici o addirittura governi: magari proprio in nome del rispetto della privacy.
La denuncia di Julian Assange e Wikileaks
In merito fa molto discutere l’ultima uscita del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che nei giorni scorsi, da Londra, ha messo in guardia gli utilizzatori di smartphone ed e-mail dalle ingerenze liberticide delle aziende produttrici che stanno dietro le Ict che rilasciano account email. Assange, infatti, ha pubblicamente denunciato il fatto che tali aziende multinazionali starebbero vendendo, a più di 150 organizzazioni di tutto il mondo, dittatori e capi di stato “più o meno democratici”, le informazioni private ottenute dai telefoni cellulari e computer, raccogliendole mediante accurata selezione dei fruitori di tali servizi, divise per categoria e per oggetto d’interesse. Un vero e proprio spy-game, dove però gli ignari protagonisti del gioco saremmo noi: popolo di spiati ed intercettati. E tutto ciò – strano ma vero – in nome della privacy. Tra le ignare vittime, secondo il fondatore di Wikileaks che ha parlato in merito di un vero e proprio “stato totalitario di sorveglianza” – una sorta di Grande Fratello Mondiale – vi sarebbero i possessori di Ict quali i-Phone, BlackBerry e Gmail. In tal senso nei giorni scorsi Wikileaks, in Paresi come Usa, Regno Unito, Australia, Sud Africa e Canada, ha rilasciato ben 287 documenti – d’intesa con il sito Web spyfiles.org – informando gli internauti su tali gravissime forme globali di spionaggio dell’informazione. Ciò spiegherebbe anche il fatto – secondo Assange – delle grandi difficoltà finanziarie che il progetto Wikileaks starebbe affrontando, per mano di società come Paypal, Mastercard, Visa, Bank of America e Western Union . Non ci resta che vigilare, informarci costantemente e non molare la guardia. Il gioco in ballo è la nostra stessa libertà!
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
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