Morte del Welfare e Neo-feudalesimo
Giovedì, Aprile 12th / 2012
– di Mirella Fuccella –
Italia / Europa / Economia / Crisi / Modello europeo / Articolo 18 / Lavoro / Tana de Zulueta / Lettera Trichet-Draghi / Neo-feudalesimo / Morte del Welfare-state
L’Europa svuota il modello europeo
Competitivi e flessibili, quindi licenziabili:
il nuovo modello feudale
Roma – E’ stata una tempesta annunciata l’abolizione dell’articolo 18, successivamente il sistema Monti ha prodotto un piccolo palliativo: una “Riforma del lavoro” che apre al reintegro da parte del giudice. Ma una porta è stata sfondata, quella del Welfare state europeo, figlio del trattato di Lisbona, che voleva – o almeno declamava – la difesa del lavoratore e la ricerca della piena occupazione, come punti fondanti dell’Europa unita. Degno di nota ci appare l'intervento in merito di Tana de Zulueta che, dalle colonne del “Fatto quotidiano”, nei giorni scorsi ha indicato un “problema vero, e non solo italiano: quello dello svuotamento del modello sociale europeo” da parte degli stessi attuali vertici europei. Un elemento che più di ogni altro è stato eletto a fondamento dell’unità della Ue e del suo modello sociale, contemplante un insieme di sistemi pubblici intesi a proteggerci dai rischi connessi a malattia, disoccupazione, vecchiaia e povertà. Poi è arrivata la crisi, e sono arrivate richieste come “L’Europa non vuole più l’articolo 18”. Ma risulta che i lavoratori tedeschi siano tutelati almeno quanto quelli italiani: in Germania il reintegro da parte del giudice è previsto per legge, quindi vi è un equivalente dell’articolo 18. Ma gli “europeisti senza princìpi europei” non vogliono solo un lavoratore più precario, ma anche dettare l’agenda ai governi. Come? Ricordiamo la lettera “riservata” dei governatori della Banca Centrale Europea Trichet e Draghi al governo Berlusconi. Sulle pagine di Repubblica, Barbara Spinelli lo paragonò ad un rapporto feudale: “il vassallo inadempiente è salvato dal vero sovrano, e in cambio gli giura obbedienza e restringe le proprie libertà”.
La celeberrima lettera Trichet-Draghi: "neo-feudalesimo?"
Cosa chiedeva la lettera di Trichet e Draghi? La privatizzazione dei servizi pubblici locali (senza tener conto del referendum contro la privatizzazione dell’acqua), la riduzione del numero degli dipendenti pubblici o, in alternativa, la riduzione dei loro stipendi, l’allungamento dell’età pensionabile, licenziamenti più facili, il superamento dei contratti collettivi e l’abolizione delle Province. Il tutto per decreto, per fare presto, e in spregio alle regole costituzionali. Sembra il programma del governo Monti. Anche se la lettera chiedeva – con un grado di fantasia vicina al sarcasmo più nero – anche un programma di "assicurazione contro la disoccupazione": per questo, tuttavia, non c’era la copertura finanziaria! Ecco l’Europa del presente e del prossimo futuro: governi guidati dal capitale finanziario, lavoro precario, disoccupazione giovanile. Altro che giovane Europa!
Mirella Fuccella (Copyright © 2012 Qui Europa)
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A great read. I will certainly be back.