Tessera Professionale Europea: limiti e pretese

Mercoledì,  Aprile 18th/ 2012

– di Alessandro Pavanati –

Unione europea / Commissione europea / Parlamento europeo / Direttiva 2005/36 / Professioni / Tessera Professionale Europea    

La burocrazia delle burocrazie

Tessera Professionale Europea verrebbero e

storture nel mercato dei servizi professionali

Bruxelles – L’Unione Europea, purtroppo, si sta presentando sempre di più come la burocrazia delle burocrazie. A testimonianza di questo, la contraddittorietà di alcune istanze politiche presentate recentemente, in primis la proposta di revisione della Direttiva Ue sul riconoscimento delle qualifiche professionali  2005/36. La Direttiva ha avuto, negli ultimi anni, il pregio di liberalizzare il mercato dei servizi professionali a livello europeo (pur con alcune inevitabili storture). Ora, la possibile introduzione di una sorta di patentino europeo delle professioni rischia di creare inevitabili discriminazioni, poiché le qualifiche conseguite nei singoli Paesi sono difficilmente uniformabili secondo canoni universali.  Il metro di misura dovrebbe spettare a ciascun Paese, mettendo in atto strumenti di verifica delle competenze del professionista straniero in questione. L’introduzione della Tessera Europea del Professionista rischia di minare l’indipendenza di uno Stato Ue nel valutare su criteri oggettivi la conformità delle prestazioni erogate dal professionista estero. Allo stesso tempo però, il paradosso è che la revisione della direttiva che dovrà essere votata prossimamente all’Europarlamento prevede una certa deregulation per i servizi temporanei. Il rischio grosso è quello, sommato tutto, di non poter garantire al meglio la qualità dei servizi offerti ai cittadini, attraverso un tentativo di regolamentare i mercati che tenderebbe a creare soprattutto discriminazioni fra professioni e fra gli stessi Paesi. 

Alessandro Pavanati (Copyright © 2012 Qui Europa)