Mercoledì, Marzo 9th, 2016
– di S.E. Mons. Abou Khazen, Vescovo di Aleppo –
Venerdì, Maggio 11th / 2012
– di Silvia Laporta –
Italia / Governo Monti / Corrado Passera / Ministro allo Sviluppo Economico / Parole contraddittorie / Mea Culpa / Recessione / Futuro Buio / Giorgio Napolitano / Elsa Fornero / Vittorio Grilli / Mario Draghi / Dimissioni / Sbugiardati / Confindustria / Fiscal Compact / Rigore / Venezia / Congresso
Corrado Passera: immagine di un governo
contraddittorio e allo sbando
L'unico modo per crescere davvero, è iniziare a togliere
la spina al governo dei conflitti d'interesse
Roma – Non s’intravede nessuna luce alla fine del tunnel. Nonostante le fatue previsioni del nostro prof. Monti, del viceministro dell’economia Vittorio Grilli e del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che stimavano una ripresa per l’economia promettendo che la “fase più acuta” della crisi era stata superata, i numeri e le percentuali non corrispondono alle loro parole. Tant’ è vero che nessuno di loro aveva spiegato quale fosse l’incentivo di questa ripresa: incentivo che molto probabilmente, alla luce delle inquietanti statistiche che stringono sempre di più la corda intorno al collo degli Italiani, era stato una pura e semplice, quanto subdola copertura fin dall’inizio. Oggi la prospettiva è diametralmente opposta a quella disegnata solo qualche giorno fa: la ripresa non è alle porte, ma si allontana sempre più inesorabilmente. Monti lo ammette e, tutto ciò che riesce a dire è cercare di approfittare dei nuovi spazi di mediazione offerti dal cambio al vertice in Francia. Ma ciò non è affatto vicino alla verità ed alla realtà. Un cambio del vertice francese non potrà certo porre rimedio al disastro economico che ci sta attraversando!
Passera getta la maschera – Ma perchè i partiti non tirano la spina?
A dir poco inquietanti le dichiarazioni dell'ex banchiere, prestato al governo Monti in veste di Ministro allo Sviluppo Economico, Corrado Passera, intervenuto ieri all’assemblea di rete imprese Italia e poi ad un meeting sullo sviluppo a Venezia: "la tenuta del Paese è a rischio". Dopo mesi di rigore cieco, manovre per cento miliardi di euro nell’ultimo biennio, dopo una stangata fiscale che porterà la pressione al record del 45,2% e una riforma delle pensioni varata in tutta fretta e senza consultazioni, il governo – come prevedibile, e come "Qui Europa" aveva pronosticato in tempi non sospetti – lancia un allarme sulla tenuta sociale, legata a una totale mancanza di lavoro! "Se si mettono insieme disoccupati, inoccupati, sottoccupati e sospesi arriviamo a 5-6, forse 7 milioni di persone".
Italia – Politici comici e comici politici
Ma non è finita. Se si moltiplicano quelle persone per i loro familiari, la situazione diventa drammatica: il 50% degli Italiani è disoccupato e in precarietà. Verrebbe da dire, perchè allora i partiti si ostinano a sostenere questo disastroso governo? Perchè non titano la spina? Perchè un leader come Casini (dicesi cattolico, anche se non praticante) ha proposto ed auspicato, qualche giorno fa, la continuazione di un governo Monti Bis anche dopo il 3013? Roba da far accapponare la pelle. ed intanto accade che Casini, Bersani ed Alfano vedono – ogni giorno che passa – scivolare in giù il loro indice di pubblico gradimento, mentre un partito come "Movimento 5 Stelle" (del comico Beppe Grillo) spopoli e raddoppi i propri consensi. Ma allora i comici chi sono?
Linea Monti sbugiardata anche dagli "amici" di Confindustria
A confermare le parole di Passera, arrivano i dati del centro studi di Confindustria, che emana un verdetto singolare: "Lo scenario economico ha cessato di migliorare e in Italia la ripresa si allontana. Nel secondo bimestre di quest’anno la crescita potrebbe cadere in modo più accentuato di quanto già previsto a Dicembre (0,3%) e forse di più di quanto non sia accaduto nei primi 3 mesi(-1%)". L’ attività industriale è tornata ai livelli di Novembre 2009, le esportazioni mostrano un profilo piatto, mentre l’aumento medio delle retribuzioni resta sotto l’indice dell’inflazione (+ 2,8%). Cifre che fanno riflettere. Cifre che tolgono il sorriso alle famiglie, ai meno abbienti ma soprattutto al futuro su cui dovrebbe investire l’Italia: i giovani. Non c’è niente, nella riforma del lavoro, che argomenti la situazione dei precari che oggi vanno per la maggiore. Non possono aspettarci due anni senza salario, senza pensione e senza prospettive.
Lacrime di coccodrillo
La situazione è cosi drammatica che anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – in grandissimo ritardo e malgrado abbia fatto di tutto per permettrere tale situazione -nelle ultime ore, ha espresso "una forte (e come direbbe lui,"vibrante") preoccupazione per l’andamento dell’economia e le prospettive dell’occupazione, in particolare dei giovani e delle donne". Anche se per noi di "Qui Europa" tale dichiarazione ha tutto l'aspetto di un riconoscimento dal sapore acre e beffardo. Simile, se vogliamo, ai pianti della Fornero nell'annunciare tagli pazzeschi a welfare e pensioni. Ma la preoccupazione, ed il mea cupla (che alla luce dei fatti dovrebbero fare, ma che non faranno) di Napolitano e Passera è ancora più forte, poiché è chiara la consapevolezza che la batosta più dolorosa – cioè gli aumenti fiscali e i tagli agli investimenti previsti dalle manovre – non si è ancora fatta sentire pienamente. Gli effetti dell’austerity, devono ancora manifestarsi pienamente su una società sempre più in sofferenza. I rischi di questo tipo si faranno sentire – ovviamente, e fin dai prossimi mesi – non soltanto a livello economico, ma anche sociale. Allora è inevitabile la diffusione di un sentimento di insofferenza da parte della popolazione, ma è grave il rischio che questa insofferenza si trasformi in intolleranza e sfoci nella violenza.
Governo Monti – L'Ora delle Dimissioni
Passera si dice deciso a impegnarsi per creare posti di lavoro: "Servono investimenti in innovazione tecnologica, in infrastrutture, in ricerca. Ma serve soprattutto una scelta europea, perché nessun paese tornerà a crescere da solo". E’ evidente che per tornare a crescere non serve assolutamente il rigore fiscale. Anzi! Come visto, l'ipocrisia trionfa, e mentre Passera annuncia orizzonti non felici per la società italiana, nel contempo si propongono ancora misure recessive (mascherata da panacee) quali fiscal compact ed altre misure di austerity e pubblico indebitamento a tassi assurdi (vedi i vari project bond, ecc..). E’ evidente, a questo punto, che il popolo italiano non può accontentarsi di promesse, di parole vuote e vedersi giorno dopo giorno, sempre più in ginocchio e sempre più ingannato da manovre finanziarie spietate che servono solo a mandare avanti la speculazione bancaria nazionale ed internazionale. Bisogna agire! Magari farlo fin d'ora, chiedendo le dimissioni immediate di un governo di banchieri e tecnocrati condizionati da conflitti d'interesse faraonici. Tutti noi, dobbiamo informarci sulle vere cause della crisi e uscire dal “controllo mentale” che ci viene imposto da politici, governi, mezzi di comunicazione di massa. “ Tempi duri per i sognatori”! Apriamo gli occhi , ma soprattutto, accendiamo il cervello!
Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)