Martedì, Settembre 10th/ 2013
– di Padre Piotr Anzulewicz –
Lunedì, Maggio 21th / 2012
– di Sergio Basile –
Italia / Ue / Napoli / Grimaldi / Grimaldi Lines / Fiore al’occhiello industria italiana / Crisi / Caro costi di raffinazione / Direttiva sulle emissioni di zolfo su carburante navi / Trasporto marittimo / Caro costi trasporti via mare / Armatori europei preoccupati / Industria Italiana /Bruxelles / Copenaghen / Costantino Baldissara / Sulphur Emission Control Areas / Peder Gellert Pedersen / Storia di un mito italiano / Efetti economici recessivi / Imponderabilità scientifica degli impatti ambientali delle nuove misure
All’Europarlamento il vaglio della Direttiva
“Ammazza-Armatori”
Napoli, Copenaghen – Le riserve degli armatori
europei sulle misure anti-zolfo
Probabili incrementi dei costi di raffinazione del 20%, ed
effetti economici recessivi a catena
Bruxelles, Strasburgo, Copenaghen, Napoli – Ieri Napoli era tutta in festa: Piazza Plebiscito, cuore della città partenopea, ha visto prima l’invasione pacifica di oltre 10.000 giovani cattolici del Cammino Neocatecumenale, per l’incontro con il fondatore delle comunità, lo spagnolo Kiko Arguello e con il Cardinale Crescenzio Sepe; dopo ha visto l’altra apoteosi, quella del popolo azzurro del pallone: per la vittoria della quarta Coppa Italia della sua storia, arrivata a Roma, contro i Campioni d’Italia della Juventus. Ma a festeggiare non sono stati proprio tutti. Ne sa qualcosa Costantino Baldissara, Direttore commerciale della maggior società nazionale di navigazione nel trasporto merci, la celebre Grimaldi, cui cuore pulsante batte da oltre mezzo secolo proprio nella città vesuviana. Al centro delle preoccupazioni del Presidente dell’Ecg, le nuove misure che saranno molto probabilmente decise in settimana a Bruxelles in merito all’adozione di carburanti più verdi, o meglio, a più basso contenuto di zolfo: decisa dall’Europarlamento – almeno per ora, ed in attesa della prossima plenaria di Bruxelles – vedi calendario in Qui Europa – in approvazione di una proposta di Direttiva Ue che irrigidisce di fatto gli standard introdotti dall’International Maritime Organization (Imo) cioè, dal cosiddetto “referente marittimo” delle Nazioni Unite. Baldissara, a nome ed in rappresentanza di tutti gli armatori italiani, lamenta l’intempestività di una legge che potrebbe arrecare sorti sofferenze economiche alle compagnie italiane di settore. Nello specifico, ricordiamo ai lettori di “Qui Europa”, che l’attuale limite di zolfo ammesso e riconosciuto in Europa, è pari ad una percentuale del 3,5%: misura che entro il 2015 dovrebbe attestarsi allo 0,5%, ed allo 0,1% entro il 2020 (limite quest’ultimo, per il vero già imposto nelle cosiddette Aree Seca – o “Sulphur Emission Control Areas, ovvero, alle aree più protette (Mar del Nord, Mar Baltico e – si auspica, in quanto Mare “chiuso” ) presto anche al Mar Mediterraneo – a partire dal 2015.
Tra ecologia e Recessione – Le preoccupazioni degli armatori
Secondo l’armatore di Copenaghen Peder Gellert Pedersen, tali aumenti potrebbero causare incrementi dei costi per le compagnie di navigazione, vicini – se non addirittura superiori – al 20%. Ciò dipenderebbe dal fatto che un abbassamento delle soglie di zolfo implicherebbe una maggior raffinazione del carburante, con contestuale aggravio economico di non lieve entità. A gettare – è il caso di dire – “benzina sul fuoco” nelle ultime ore, un altro noto armatore europeo di primo piano, quale Johannes Fritzen (responsabile per l’Europa della compagnia nipponica K-line) secondo il quale non vi sarebbe , allo stato attuale, alcuna certezza scientifica sul fatto che carburanti a limitate emissioni solfuree possano incidere positivamente sull’impatto ambientale. Ciò, soprattutto, in merito agli effetti dell’impatto della stessa attività di raffinazione industriale”. Da Copenaghen dunque, a ridosso dell’imminente apertura del lavori parlamentari, prevista per stamane, il consiglio per i deputati europei è quello di limitare tali misure ad un campione circoscritto di navi, al fine di permettere un’analisi più oculata e razionale degli impatti ambientali ed economici della nuova direttiva, che nelle prossime ore potrebbe passare. Ciò, soprattutto, in una crisi economica già vasta e capillarmente ramificata in tutti i settori dell’economia, che Bruxelles, finora, ha guardato sorniona espandersi come un morbo in tutta l’Area Meridionale del Vecchio Continente. E’ vero, tuttavia, che quando si parla di tutela ambientale gli aspetti ecologici devono avere necessariamente la meglio su quelli prettamente economici, ma sicuramente le tempistiche di attuazione e l’efficacia di tali provvidenziali misure non sono elementi da lasciare al caso o alla mera ed ipotetica sfera di perentorie ed opportunistiche congetture: misure che potrebbero andare a toccare a catena altri settori economici, con probabili e sensibili effetti recessivi.
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)
Appendice tecnica – Grimaldi: storia di un mito italiano
La Grimaldi di Napoli, è oggi la maggior compagnia di navigazione italiana, fondata nel dopoguerra, precisamente nel 1945, e divenuta ben presto una delle aziende leader nel mondo, nei trasporti di merci, e nei trasporti marittimi di automobili e di altri carichi rotabili. L'espansione del Gruppo Grimaldi al di fuori del bacino del Mar Mediterraneo iniziò nel 1969, verso le coste del Regno Unito, con il commercio di automobili FIAT. Seguirono importanti commesse dal Nord Europa al bacino del Mediterraneo, in segito ai contatti instauratisi pian piano con i maggiori colossi industriali nordeuropei, per poi spaziare verso nuove rotte concernenti Africa occidentale e Sud America. Tra i traguardi aziendali più importanti, degni di nota sono l’acquisizione dell'Atlantic Container Line (2000) leader mondiale nel trasporto multipurpose sulle rotte nord atlantiche nato negli anni sessanta; nonché l’acquisizione del 50.1% delle azioni della Finnlines, società di bandiera finlandese. Dal 2000, come noto, il Gruppo Grimaldi svolge anche un servizio passeggeri sotto il marchio Grimaldi Lines con collegamenti dall'Italia verso la Spagna (Barcellona), la Costa Azzurra (Tolone), la Tunisia (Tunisi) e, in estate, la Corsica (Porto Vecchio). I porti principali italiani sono: Civitavecchia, Salerno e Palermo. Della flotta Grimaldi Lines fanno parte alcune delle navi RO/PAX più grandi del mondo, con una capacità di 2300 passeggeri, circa 460 cabine (di cui 60 suite), negozi, ristoranti, self-service, sala congressi, casinò, piscina, bar, discoteca, health center, oltre una considerevole capacità di carico. Sul settore “merci”, di pari passo, Grimaldi trasporta oggi via mare circa 1.800.000 autovetture l'anno con una flotta di circa 55 navi di proprietà.