Martedì, Giugno 16th, 2015
– Redazione "Qui Europa" e Giuseppe Federici –
Lunedì, Maggio 28th / 2012
– di Sergio Basile e Silvia Laporta –
Eurozona / Ficht / Investitori / MES / Italia / Spagna / Germania / Crisi / Bce / Banche / Debito / Caste partitiche / Bluff / Media / Beppe Grillo / Movimento 5 Stelle / Alternativa / Studenti / Cittadini di buona volontà / Cittadini ignoranti / Divinità pagane chiamate mercati / Aberrante pantomima / Agenzie di rating / Misure rigoriste / Distruzione tessuto sociale ed economico / Agenzie indagate e tecnocrati menzogneri e non eletti / L'Ora di svegliarsi / Dittatura
Basta! E' Ora di svegliarsi – Stacchiamo insieme
la spina a questa macchina infernale
L'ultima "sparata" di Fitch? Potenziare il sistema
debitocratico per uscire dalla crisi
Itaniani in preda al sonno? E' Ora di Svegliarsi!!
New York, Roma, Madrid – Secondo Fitch, l’agenzia di rating statunitense, gli investitori stranieri starebbero letteralmente “smantellando” le loro posizioni sui titoli di stato spagnoli e italiani, più sui primi che sui secondi. La decisione di declassare l’Italia, secondo la discussa agenzia “riflette la situazione di un livello elevato del debito pubblico e un basso tasso di crescita che hanno reso il paese particolarmente vulnerabile”. Peccato che la stessa Fitch contribuisce in maniera indiretta a far lievitare all'inverosimile tale debito. Ma questa piccola postilla – a quanto pare – sembra non comparire nel comunicato ufficiale diramato delle scorse ore da New York. Ma è il solito cane che si morde la coda: mentre le banche ingrassano alle spalle dei cittadini e Mario Monti continua ad affliggere gli Italiani con misure rigoriste, “in nome di nuove divinità pagane chiamate mercati”, impedendo di fatto la crescita; sul fronte opposto (in una sadica ed aberrante pantomima) le agenzie di rating declassano l’Italia perché "vi sarebbe poca crescita e troppo debito". Ma dietro il paravento dell'evasione fiscale Monti ed i cervelloni di Fitch forse omettono di dire che il problema non è il debito creato dai cittadini, ma bensì quello creato dal sistema speculativo sorretto dai banchieri. e poi, cara Fitch, scusa, ma che nesso diretto avrebbe il debito con la crescita? Come mai il Giappone che ha un debito di 4000 milardi di euro (il doppio di quello italiano) non è in crisi ma in costante crescita, senza rigore e senza tagli. Su cosa poggia, allora, questa colossale presa per i fondelli? Un tripudio di incoerenza! Un vergognoso scaricabarile che vorrebbe impedire ai cittadini di “capirci qualcosa”, arrendendosi alla “non evidenza” di verità assolute pronunziate da agenzie indagate e tecnocrati menzogneri e non eletti. Fantastico!
Italiani, è ora di svegliarsi!
Un vero “giochetto” al massacro, dunque, che gli Italiani devono necessariamente comprendere ora, adesso! Ciò per prendere definitivamente le distanza da questo modello falso e bugiardo, e dai personaggi che si stanno prodigando per portarlo avanti, soprattutto nell’ambito del territorio nazionale: il governo ed i partiti di maggioranza, che prima di staccare la celeberrima spina ( magari in attesa che l’ultimo imprenditore svenda o dichiari fallita la sua azienda) assisteranno indifferenti alla morte definitiva della democrazia e dello stato sociale. Ma cosa deve accadere di più? Quanti altri suicidi? Quanti licenziamenti? Quante svendite del patrimonio nazionale? Quando i burattini delle banche comprenderanno che nella vita conviene sempre dire la verità e salvare un sia pur minimo ultimo recondito briciolo di dignità rimasta?
Per Ignoranza o Imbecillità?
Perché continuare reggere il moccolo alle grandi caste partitiche?
E’ intanto molti Italiani ignoranti (perché ignorano, loro malgrado e grazie alla vergognosa disinformazione dei media, la reale portata degli eventi apocalittici che stiamo vivendo) continuano a reggere il moccolo alle grandi caste partitiche, come Udc, Pd e Pdl: partiti ormai falliti ed ora impietosamente e pateticamente intenti ad inscenare le ultime scenette da talk-show e gli ultimi proclami bugiardi dai Tg nazionali di prima fascia, su una crescita che (alle condizioni attuali) non verrà mai. Lo stesso Mario Monti, sembra essersene accorto! Cioè sembra essersi – dopo gli azzardati proclami sulla presunta ed imminente fine della crisi in Italia, fatti come i nostri lettori ricorderanno, nelle settimane addietro da Pechino – che forse conviene prendere in giro gli Italiani in modo meno sfacciato, con maggior moderazione. Cioè non permettersi più il lusso di dare date e scadenze precise in merito alla fine della crisi: rischierebbe infatti di essere sbugiardato ancora una volta. Troppo per il prof: e poco “politically correct”.
Basta!
Ma allora che fare di concreto? L’unico modo – almeno nell’immediato – per fermare questa imbarazzante carrozzone, che trova la complicità della stragrande maggioranza di tv e giornali, è dunque quello di non votare più per questi personaggi, che stanno contribuendo a ridurre (e sulla pelle e sul sangue di noi Italiani) uno dei paesi più ricchi ed invidiati al mondo (per numero di imprese, per livello di risparmio, per riserva aurea, per il suo inestimabile patrimonio artistico e culturale, ecc..) in una landa desolata. In una terra di conquista. Nella storia dell’Europa, nemmeno i barbari e Napoleone erano riusciti a fare tanto e ad osare tanto!
Il presunto deflusso del debito italiano
Ma tornando ai fatti del giorno, secondo Ficht – l’imbarazzante Fitch, che con i suoi giudizi continua, con il silenzio assenso dell’Ue, a tenere sotto sacco gli stati “un tempo sovrani” – il debito italiano in mano agli esteri sarebbe oggi diminuito, passando dal 50% nel 2008 al 32%. Esso (secondo la “lucidissima analisi dell’agenzia”) continuerebbe a scendere con un deflusso che ha avuto inizio a partire dal terzo trimestre del 2011. Ciò sarebbe dovuto ad un trend iniziato nella seconda metà di questo stesso anno in cui solo – udite udite – le operazioni di finanziamento da parte della Bce (prestiti per 1.000 miliardi a tasso dell’ 1%, letteralmente regalati alle banche) avrebbe consentito – secondo quanto asserisce Fitch – agli istituti di credito nazionali (o di "ex-credito") di sostituire il calo degli investitori stranieri. Che analisi! Che coraggio!
Prendiamo le distanze
Francamente noi di “Qui Europa” sentiamo il dovere di prendere le distanze da questa interpretazione che non pondera assolutamente gli effetti deleteri e distorsivi arrecati al sistema economico europeo dalle privatizzazioni delle banche nazionali. Prima, infatti, il Ministero del Tesoro esercitava di fatto la funzione di finanziamento dell’intero sistema economico, garantendone un equilibrato afflusso monetario. Con la progressiva abolizione della sovranità monetaria degli stati, e la privatizzazione delle banche nazionali (In Italia avvenne nel 1992, con il varo del distruttivo decreto Carli-Amato) gli Italiani furono costretti (come detto – vedi archivio “Banche e Finanza” in Qui Europa) ad acquistare, e ad un costo sempre più alto, dai privati il loro stesso denaro. Tale deleteria e scandalosa prassi ha poi trovato definitiva legittimazione con l’articolo 123 del Trattato di Lisbona, che oggi obbliga ancora, e malgrado tutto, gli stati a rifinanziarsi sui mercati internazionali.
MES: l’eutanasia consigliata da Fitch
L’agenzia di rating, nelle scorse ore, ha pertanto proposto una “sana terapia”: far ricorso, oltre che alla Bce e, anche l'Esm (European Stability Mechanism), per capirci al Fondo Salva Stati (Come è stato ironicamente definito il “Fondo Ammazza Stati” dell’Ue) tanto amato dall’élite del Consiglio Ue e dallo stesso professor Monti. Secondo Fitch, tali strumenti “potranno intervenire per evitare che la crisi di liquidità possa peggiorare e dare così il tempo agli stati di attuare le riforme strutturali che dovrebbero incoraggiare gli investitori istituzionali a tornare sul mercato”. Ciò, unito alle “riforme strutturali” e al “consolidamento di bilancio” potrebbero forse invogliare gli investitori esteri a tornare ad acquistare titoli italiani. Quindi giustamente Fitch e le altre sorelle del rating, anziché auto-delegittimarsi (sarebbe auspicabile quanto impensabile) e limitarsi a mettere voti alle “sole aziende private” continuano a dettare legge a stati ed economia, e a diffondere falsità palesi, trattando sli stati Ue dell'eurozona alla stregua di scolaretti svogliati. Ma cosa dovranno mai dar di più gli Italiani: il sangue? Beh, in molti, troppi, lo stanno già facendo!
La Becera Propaganda di Fitch e contraddizioni del MES
Sul MES (che oggi Fitch consiglia quale panacea ai mali dell’Italia e dell’Eurozona) definito "ironicamente" Fondo Salva Stati (il nome attribuito al Fondo Ammazza Stati dell'Ue) la stessa Unione, però, non dice la verità: non dice cioè che si tratta non di un vero meccanismo di stabilità, ma bensì di un'arma di distruzione che, in periodo di crisi, crea agli Italiani un “ulteriore debito” di 126 miliardi di euro. Ma non è tutto: questa somma potrà cambiare e, quindi, anche aumentare a discrezione degli stessi governatori che, come se non bastasse, non sono perseguibili dalla magistratura. A rincarare la dose ci pensa poi l’articolo 30 del trattato sul MES del “Consilium Ue”, che stabilisce che “anche i documenti redatti dagli stessi governatori e le sedi del MES saranno inviolabili e non potranno essere soggetti a controlli o perquisizioni di nessun tipo”. Quindi, presso le sedi della nuova istituzione potrebbero essere nascosti e custoditi documenti che con il MES non hanno nulla a che fare. Insomma, in un periodo in cui si parla di trasparenza e sacrifici, gli unici conti realmente trasparenti, in tutti i sensi, sono quelli dei cittadini. Ed il caro Professor Monti in merito, nelle scorse settimane, ha pensato bene di chiedere ancora sacrifici agli Italiani. Cittadini che, oggi, l’unica cosa che possono fare è controllare se nelle tasche sia rimasto qualche spicciolo, perché le banconote si ritrovano ormai solo nelle banche. Pertanto, in questa guerra tra casta e plebe, invece di risolvere il problema dalle radici, si persiste diabolicamente a mantenere in piedi il baraccone della speculazione, e nel proporre false soluzioni, spacciate per valide panacee. Si creano altri debiti, e si istituzionalizzano i contenitori di tali debiti (come il MES), anziché chiedere l’abolizione immediata dell’articolo 123 di quell’aborto di Costituzione Ue, chiamato strategicamente “Trattato di Lisbona”; ed impedire che l’assurdo meccanismo dello spread (stamane di nuovo alle stelle) continui ad alimentare la speculazione sul debito pubblico degli stati, gonfiando a dismisura gli interessi su Bot e Btp e rimpinguando ancora i caveau delle banche. Sveglia! E’ ora di svegliarsi!!
Sergio Basile, Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)
Quotidiano "Qui Europa" - Num. R.G. 1130/2012 - Num. Reg. Stampa 17 - Tribunale di Catanzaro |
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