Spagna – La truffa del “salvataggio”
Martedì, Giugno 12th / 2012
– di Sergio Basile –
Spagna / Unione europea / Aiuti alle banche / 100 miliardi dui euro / Il più grande regalo della storia dell'Europa fatto alle banche / Troika / Madrid / Banca e Finanza / Pseudo-crisi / Bankia / Inganno / Truffa / Dittatura delle banche / Falsi salvataggi / Povertà / Disoccupazione da record / 50% di disoccupazione / Aziende fallite / Mariano Rajoy / Bugie / Disinformazione / Manifestazioni di protesta / Sdegno della popolazione / Contro informazione / Qui Europa / Sergio Basile
Spagna – La truffa del "salvataggio" bancario e
le bugie di Mariano Rajoy
Spagnoli in fermento in tutto il Paese contro Rajoy e l'Ue
Indignados sul piede di guerra, al grido: “Non salvate
le banche, salvate noi”
Madrid - Proteste per gli Aiuti alle Banche e contro il Governo di Mariano Rajoy
Madrid – Nelle scorse ore, mentre gli Spagnoli restano sempre più abbandonati a sé stessi, ed alle prese con una disoccupazione vicina al 50%, stremati dal precariato e dalla povertà – una pioggia dorata ha bagnato le banche spagnole, beneficiarie di un “aiutino” da 100 miliardi favorito dall’Ue di Barroso e Van Rompuy, sotto la stretta regia della Troika. Dinnanzi all’ennesima euro-beffa twitter è letteralmente impazzito e in poche ore sono piovuti migliaia di post di protesta di cittadini spagnoli contro il governo Rajoy: ribattezzato per l’occasione come il governo delle banche che avrebbe venduto la Spagna all’alta finanza, celandosi dietro la parola “salvataggio”. Il “presunto” aiutino da 100 miliardi è invero la più grande operazione di salvataggio-truffa nella storia dell’Europa.
Rajoy – Le solite bugie, la solita disinformazione
Molte le bugie: stesso copione anche in Spagna, come per l’Italia e per tutti i Paesi dell’Eurozona attaccati dalla speculazione e dai cosiddetti "banksters”. Ma il premier non si è scomposto, e per evitare i principi di una “rivoluzione popolare” ha minimizzato dando prova di una gran bella faccia di marmo, e gettando acqua sul fuoco, tentando – senza successo alcuno – di smorzare i toni. Rajoy si è “difeso” parlando di una “semplice linea di credito” in favore delle “banche in crisi”. Ma a crederci sono ormai solo gli ignoranti, o i cittadini travolti dall’onda della disinformazione. Più che di aiuto la verità è che si è fatto un ennesimo vergognoso regalino alla casta bancaria che domina l’Europa e ai suoi improponibili governanti piazzati ad arte da logge e gruppi d’interesse deviati e segreti. Questi sono i risultati. L’importante – per la casta – è conservare un sentore diffuso di normalità e democrazia per bocca di improponibili giornalisti venduti al potere e senza alcuna personalità. Almeno qualcosa ci accomuna in questo tempo ai cugini Spagnoli.
Lo scaricabarile – European style
Si difende ancora Rajoy, che nelle scorse ore avrebbe dichiarato – a vana difesa della sua posizione scomoda – che in realtà si tratterebbe “di un’iniziativa delle istituzioni finanziarie europee per evitare il commissariamento della Troika (aggiungiamo dei sovrani assoluti Draghi, Van Rompuy e Lagarde)”. Scarica barile indegno, che ci ricorda tanto l’operato deleterio e la strategia “difensiva” di un professorino di casa nostra! Il Premier ha poi esaltato la soddisfazione palpabile degli "dei minori ed onnipotenti" del mercato: i veri padroni dei popoli . Soddisfazione, che – a suo dire – “dimostra quanto la Spagna sia credibile agli occhi dei mercati, per aiuti che serviranno solo a ricapitalizzare le banche, solo quelle in difficoltà, e che non avranno alcuna conseguenza sulle persone”. Ciò, secondo il premier iberico, “garantirebbe l’indipendenza della Spagna dalla Troika che ha già messo all’angolo Grecia, Irlanda e Portogallo”. Ma Rajoy, rosso in volto e teso come una corda di violino, ha poi continuato in perfetto “tecnocratic Style” – copiando evidentemente dagli appunti di Mario Monti – asserendo: “Facciamo quello che avrebbe dovuto fare già tre anni fa chi ci governava. La situazione era e resta grave. Siamo obbligati ad un grosso sforzo per risanare il nostro debito”. Peccato che il debito nell’Eurozona sia un pacco confezionato dalle stesse banche e votato all’autorigenerazione perenne. Balle colossali, dunque, e non commentabili che lasciamo al vostro buon gusto ed all’analisi critica della vostra intelligenza.
L’incredulità e lo sdegno degli Spagnoli
Le pretestuose e vuote parole del premier si sono diffuse rapidamente in tutti i locali pubblici del Paese – quelli ancora aperti e non falliti – gli uffici, le case, in diretta Tv. Unanime lo sdegno ed il disgusto. Incredulità mista a rabbia dipinta in egual misura sui volti di padri di famiglia senza meta, vecchi e giovani per le vie di Barcellona, Valencia, Toledo e nella periferia della periferia dell’Europa dei tecnocrati.
Nasce un nuovo fronte di protesta e lotta di classe
E’ dittatura, ed ora anche gli Spagnoli ne hanno acquisito piena e definitiva consapevolezza. Spagnoli sempre più vicini agli indignados: gli stessi che Sabato scorso hanno occupato la city come la sede della stessa Bankia (la Bankia degli scandali finanziari e “calcistici” – vedi articolo pubblicato ieri 11 giugno in “Qui Europa”) al grido: “Non salvate le banche, salvate noi”. Intanto nuove occupazioni e nuove veementi proteste si profilano all’orizzonte. Siamo nell’anticamera di una nuova rivoluzione popolare?
Sergio Basile (Copyright © 2012 Qui Europa)