Domenica, Marzo 1st / 2015
Giovedì, Giugno 14th / 2012
– di Sergio Basile e Silvia Laporta –
Italia / Crisi Eurozona / Roma / Bruxelles / Intesa San Paolo / Confartigianato / Corrado Passera / Accentramento / Mario Monti / Critiche ipocrite / Farsa / Teatrino / Consiglio europeo / Misure recessive / Fiscal Compact / Abolizione del deficit spending / Misure recessive / Bilancia commerciale / Surplus / Germania / Two Pack / Bce / Autogol di Passera / Vuoto monologo / Responsabilità del governo / Consiglio europeo / Parlamento europeo / Commissione europea / José Manuel Barroso / Qui Europa / Contro informazione
Passera finge di attaccare Bruxelles: “serve
una svolta!"
Poi ringrazia l'Europa per le manovre recessive e per il
Fiscal Compact – la misura che sta affossando l'Italia –
e auspica l'accentramento nelle mani del "nemico"
Roma, Bruxelles – Anche Corrado Passera, il banchiere di "Intesa San Paolo" posto da Mario Monti alla guida del Ministero dello Sviluppo Economico proprio non ce l'ha fatta a resistere, e alla fine ha deciso di dire la sua. E l'ha detta dal palcoscenico di Confartigianato, giusto per tenere alto il livello della sua propaganda, ma in maniera plateale quanto grossolana: “ L’Europa si deve dare una mossa e trovare una soluzione di fondo (ha sbottato). I problemi si sono accumulati, questo è certo, ma non sta a me dire se sono rimasti due o tre mesi di tempo per l'Eurozona” . Il ministro se la prende poi direttamente con i suoi cari amici di Bruxelles (evidentemente Barroso & company): “ Rispetto alla crisi – ha continuato – il comportamento dell’Unione europea è stato degno di indignazione: hanno aspettato l’ultimo momento prima del dramma”. O almeno finge di prendersela con l'Europa, una "indefinita Europa", ma è soltanto l'ennesima farsa di cattivo gusto. E lo si capisce a tretto giro, nelle sue successive insensate dichiarazioni.
Autogol del governo delle banche
L’ex amministratore di Banca Intesa, infatti, prima recrimina all’Ue – dimenticando in fondo di prendersela indirettamente anche con il Consiglio europeo del suo superiore Monti che ne è parte integrante – il fatto di aver agito inutilmente con l’ultimo intervento di "aiuti" per la Spagna. Poi torna a lodare Bruxelles e ad auspicare l'accentramento del potere nelle mani della stessa Ue che criticava fino ad un momento prima: "insieme – ha continuato – siamo la forza economica più forte del mondo, divisi contiamo poco”: opinione – tra l'altro – largamente opinabile, visto che la Germania prima dell'ingresso dell'Euro non riusciva a creare surplus (mentre il Bel Paese – un dì, settima economia del mondo – viaggiava forte grazie alla straordinaria qualità dei suoi manufatti e di tutto il "Made in Italy", aiutata anche dalla possibilità di svalutazione della lira che attraeva innumerevoli compratori ed aziende estere, portando alle stelle le esportazioni, ed incrementando il saldo positivo della nostra bilancia commerciale.
Il secondo autogol del "Passera solitario"
Poi, in un festival di ipocrisia e genersalismo d'alta scuola, il banchiere continua: "dovremmo chiedere di più!" Ma, invero, non si comprende cosa intenda dire, lasciando molto – troppo – nel vago: in perfetta linea con il suo premier tecnico. Parole di attacco nei confronti dell’immobilismo europeo, dunque, ma che suonano come un clamoroso autogol. Ma ecco che il "Passera solitario" dopo aver improntato una impresentabile e ridicola arringa contro Barroso, Van Rompuy e non si comprende bene chi altri, viene assalito d'improvviso da uno slancio – o coniato – europeista che finisce per "vomitarsi addosso". "L'Europa è lenta – afferma – ma ha dato prova negli ultimi mesi di grande responsabilità, votando il Fiscal Compact". Ma il "Passera solitario" in effetti forse dimentica -ma glielo ricordiamo noi – di stare osannando l'arma di "recessione di massa" più distruttiva e deleteria che l'Europa abbia mai conosciuto nella sua plurisecolare e gloriosa storia, con l'abolizione – istituzionalizzata – di ogni plausibile e provvidenziale intervento statale nell'economia, dato dall'assurdo pareggio di bilancio, che neutralizza – come noto – il "deficit spernding", regalando la guida del Paese ai soli privati multimiliardari: specie se esteri.
Le misteriose proposte di Passera per la crescita
Ma invece, per contro, Passera che cosa propone? Praticamente nulla! Se non maggior accentramento nelle mani del "nemico". Lo spiega cosi: L'Italia ha tutte le risorse per superare questa grave crisi . Soprattutto nel 'made in Italy' ha tutti i numeri per crescere, crescere molto. Noi cresciamo a due cifre nell'export, siamo il paese che perde meno nel commercio internazionale malgrado Cina, India, Brasile. Ci sono tutti gli elementi per la crescita – insiste – ma dobbiamo aggiustare ancora molte cose". Cosa saranno mai queste cose? Lo si capisce non direttamente dalle parole del ministro, ma evidentemente andando a spulciare tra l'agenda del Consiglio europeo: Two Pack, MES, Stati Uniti d'Europa, Unione Bancaria e potenziamento fino all'inverosimile del ruolo della Bce di Mario Draghi (che acquisirà l'85% delle azioni del dittatoriale Meccanismo Europeo di Stabilità Permanente – MES) difesa ad oltranza quanto irresponsabile di un euro disastroso e fallimentare, creato per speculare ed arricchire la Germania alle spalle dei Pigs : ormai moribondi sotto gli attacchi vergognosi delle tre sorelle del rating. In due parole potremmo dire dunque: accentramento e dittatura della finanza! Queste le soluzioni per la crescita di Monti e Passera.
Sergio Basile, Silvia Laporta (Copyright © 2012 Qui Europa)
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